INDICE EDIZIONI | Giovedì 22 Aprile 2004 |
LUIGI ROANO
Una a venti metri di profondità, l’altra in
superficie: raddoppia piazza Municipio, quella presentata
ieri da Alvaro Siza, l’architetto portoghese scelto dal
Comune e in particolare da Rocco Papa il vicesindaco e
assessore all’Urbanistica, per riportarla agli antichi
splendori. Antichi perché Siza per ridisegnarla ha studiato
la conformazione di quello spazio risalendo fino
all’antichità, per arrivare poi all’età angioina quando lo
«spazio» è divenuto piazza vera e propria. Epoche in cui
attraverso il sito la città si collegava al mare. E questo
ha progettato il professionista portoghese, che, nonostante
sia considerato tra i principali esponenti «della
metafisica e della lentezza» ha portato invece un progetto
dal sapore rivoluzionario.
Il tunnel pedonale, l’agorà
sotterranea, il filo rosso attraverso il quale Napoli
riabbraccerà il suo mare. Il futuro è il passato riveduto e
corretto: basta pensare che anche il fossato del Maschio
Angioino non sarà più lo stesso. Spostato in avanti, sarà
quella parte della piazza sotterranea dove troveranno posto
bar, ristoranti, locali commerciali e luoghi di
aggregazione con vista mare. Ma non è finita qui, perché
Siza oltre a cambiare volto a piazza Municipio ha avuto
un’altra missione, quella di disegnare le stazioni della
linea 1 e della linea 6 del metrò che galleggeranno a quote
diverse sotto il tunnel pedonale e che saranno uno dei
principali nodi di interscambio dell’intera rete della
metropolitana. Restituire la città al mare la parola
d’ordine, ma anche pedonalizzare. Così via Depretis diverrà
cieca, non ci sarà più accesso a piazza Municipio da quel
lato. Le direttrici di attraversamento veicolare saranno
due soltanto: la prima parte da via San Carlo e passa per
via Medina. La seconda è costituita da via Marina. Dove in
superficie viaggeranno solo i mezzi pubblici, i famosi
jumbo tram. Sotto il mare, grazie al sottopasso di via
Acton, il resto del traffico.
Sarà una piazza che
guarderà al passato tanto che quello che emerge
dall’antichità avrà un ruolo pregnante. Nel tunnel
pedonale, che partirà dai giardini prospicenti Palazzo San
Giacomo, troverà posto, anzi sarà un vero e proprio museo,
quanto rinvenuto nei cantieri del metrò. Le tre barche di
epoca romana gli attrattori principali. Una sarà appesa
alla parete a mo’ di quadro, le altre poggiate al suolo.
Nell’agorà sotterranea anche statue marmoree a grandezza
d’uomo che riprodurranno fedelmente grandi capolavori
dell’antichità. Il bastione del Maschio Angioino sarà
visibile dall’interno della stazione della metropolitana
che sarà arredata con i reperti archeologici emersi dagli
scavi in corso.
Siza il «metafisico» lascia il segno
anche per un’altra particolarità del suo progetto. Malgrado
l’agorà sia venti metri sottoterra, sarà illuminata dalla
luce del sole: pozzi e fenditure sono previsti a questo
scopo. Se sotto sarà una piazza, sopra il percorso del
tunnel pedonale sarà un lungo viale alberato fino al porto.
Dove una rampa d’accesso al tunnel accoglierà i turisti.
«Siamo un po’ commossi - spiega il sindaco - un buon
architetto fa cose semplici e mi commuove l’uso costante
della luce». Soddisfatto Papa, che vede così il disegno del
waterfront concretizzarsi: «Siza recupera l’idea di fondo
della piazza del collegamento della città con il mare, con
il rispetto dei materiali, dei colori, della luce e dei
reperti archeologici trovati. Dal punto di vista
planimetrico la piazza è organizzata su due piani: uno alle
attuali quote, l’altro all’altezza del fossato che diventa
una grande piazza, di volume triplicato rispetto a quello
attuale. L’ingresso della metropolitana non sarà più una
discesa agli inferi ma sarà in quota».
Quanto ai tempi
il vicesindaco è preciso: «L’intervento prevede la
divisione della piazza in tre parti: la porzione antistante
Palazzo San Giacomo si farà immediatamente, le altre due
insieme, compatibilmente con i tempi della metropolitana,
tutta la piazza sarà pronta per il 2008». Sessanta i
milioni di euro a disposizione, frutto di fondi comunitari.