INDICE EDIZIONI Martedì 19 Marzo 2002

Tre chilometri e mezzo:
in un anno boom di utenti

Tanta attesa per ”Dante”, ma la scommessa il Comune se l’è giocata un anno fa sulla stazione ”Museo”, laddove da una parte ha misurato la voglia di penetrazione dei flussi passeggeri dalla zona collinare al centro che lascia presagire (con l’apertura di ”Dante” e l’esercizio a regime) anche un picco di 600mila utenti al giorno, ha poi dimostrato che una stazione dell’arte - con qualche buon accorgimento - può resistere alle intemperie dei vandali e sta per completare (appuntamento a maggio) l’epocale interscambio con la stazione ”Cavour” e con l’ex direttissima oggi Linea 2. Ma andiamo con ordine.
I flussi. La Vanvitelli-Museo, tre chilometri e mezzo, ha aperto il 5 aprile del 2001 e ha via via guadagnato - nonostante le molteplici difficoltà rappresentate dal cambio a Vanvitelli, dalla navetta e dalla frequenze dei treni ogni trenta minuti - passeggeri: si passa dai 49.504 dell’aprile 2001 agli 82.819 di dicembre. Un incremento che viene registrato anche dalla stazione di Vanvitelli, che passa dai 359.076 passeggeri di aprile ai 398.946 di dicembre 2001. Per il vice-sindaco Papa e per i tecnici del Comune questi dati lasciano presagire, complessivamente, per la stazione ”Dante” a regime un flusso di 600mila utenti, anche considerato il dirottamento sulla Linea 1 di molti passeggeri che oggi utilizzano le funicolari.
I vandali. L’inizio non fu proprio dei migliori alla stazione ”Museo”: l’esposizione al pubblico della Testa Carafa suscitò molte perplessità, rafforzate poi, subito dopo l’apertura della tratta, dall’episodio riguardante una scritta spray che a ”Salvator Rosa” comparve in bella evidenza sopra un pannello firmato da Anna Sargenti. Ma poi le cose sono andate per il verso giusto. «Tutto sotto controllo, merito - dicono a Palazzo San Giacomo - dei vetri che sono stati installati a protezione delle opere d’arte esposte: vetri elaborati con del materiale che consente un’immediata ripulitura».
Il corridoio. L’interscambio con l’ex direttissima è coinsiderato la vera svolta sul piano dell’incentivo all’utilizzo del trasporto pubblico. Un corridoio sotterraneo unirà le stazioni ”Museo” e ”Cavour”. In particolare, due tapis roulant, un ambiente confortevole e, all’occorrenza, riscaldato, permetteranno nel giro di 90 secondi di spostarsi dalla Linea 1 alla Linea 2, laddove ci si collegherà al livello della seconda e ultima rampa di scale mobili, prima dell’accesso ai treni. Si dirà: ma già oggi le due stazioni sono vicine e facilmente raggiungibili a piedi. Una considerazione che però si sposa poco con quanto sostengono i veri e propri trattati di ”psicologia del passeggero” messi giù dagli esperti della mobilità, secondo i quali invece il passaggio protetto (al coperto), immediato e confortevole (i tapis roulant consentono di trasportare con facilità l’eventuale bagaglio) può legittimamente tradursi in un forte aumento degli utenti.
Piani di viabilità. Non è assolutamente certo che le aperture del corridoio ”Museo”-”Cavour” e della stazione Dante portino tout-court a un centro cittadino senza traffico, sebbene le stime di previsione del Comune riferiscano di un immediato riflesso sul calo dei flussi di auto nell’ordine del 15-17 per cento. Spiega Mario Hubler, capostaff dell’assessore al Traffico Esposito: «Inizialmente i passeggeri del metrò aumenteranno e in molti lasceranno l’auto in garage. Ma poi, tempo qualche giorno, chi negli anni scorsi si è abituato con sacrifici a lasciare la propria vettura a beneficio del trasporto pubblico si renderà conto che in superficie c’è meno traffico, dunque potrà scegliere di tornare a utilizzare il mezzo privato». Morale? «Non bisognerà affatto abbassare la guardia - prosegue Hubler - anzi, occorrerà continuare a governare questi processi, ricorrendo a ulteriori iniziative con le quali disincentivare l’impiego dell’auto privata (tipo isole pedonali o aumento dei controlli sulla sosta delle vetture)». Perché, come sottolinea Papa: «Il traffico è un sistema ad equilibrio fortemente instabile».
cor.cas.