INDICE EDIZIONI Mercoledì 30 Gennaio 2002

Circum, la vecchia ferrovia diventerà metrò

FRANCESCO VASTARELLA
Mille e 86 miliardi di lavori in corso. Progetti da finanziare per 530 miliardi. La Circumvesuviana si prepara al grande salto: metropolitana regionale, una ragnatela intorno al Vesuvio a caccia di nuove quote di passeggeri-clienti, azienda che da carrozzone pubblico diventa società per azioni e si prepara a fare utili dovendo affrontare da una parte la sfida del mercato e dall'altra le gare internazionali da tenersi la gestione dei trasporti pubblici. E per essere appetibili sul mercato bisognerà fare in modo che i treni non allunghino i tempi (vedi il caso Sorrento, che s’è allontanata di una decina di minuti da Napoli), che il doppio binario diventi la regola lungo tutti i percorsi, che i convogli non passino più nei centri abitati (vedi il caso del Nolano), che tutto sia in rete e che si possa utilizzare tutte le linee partendo da una: ragnatela, appunto.

Napoli-Baiano. È una delle linee Circum più affollate perché fino a Nola attraversa centri della provincia tra i più popolati: 25 chilometri oggi sottoutilizzati a causa delle strozzature e dei vecchi passaggi a livello. Previsti due grossi interventi. Il primo, da 60 miliardi, è l'eliminazione dell'imbuto di Napoli-Poggioreale, dove c'è un solo binario e dove i treni non possono passare a ritmi adeguati a una moderna metropolitana. Si tratta di una realizzazione breve che consentirà transiti ad alta frequenza. Il secondo intervento di raddoppio è a venti chilometri più a nord, tra Scisciano e Saviano, costo 150 miliardi. Fino Baiano, poi, i tecnici ritengono sia sufficiente un solo binario. È ancora su questa linea che alla deviazione per Pomigliano si dovrebbe aggiungere entro il 2003 il tratto di tre chilometri fino ad Acerra, città con un grosso bacino di utenza, ben collegata con le linee ferroviarie nazionali, ma isolata dagli altri comuni della zona. Con l'arrivo della Circum si dovrebbe finalmente mettere la parola fine a questo handicap, realizzando una promessa per la prima volta annunciata 35 anni fa. Le opere civili sono pronte, bisognerà installare il materiale rotabile.

Napoli-Ottaviano-Sarno. Tra Ponticelli e Cercola, al fianco del vecchio binario unico, è in costruzione la nuova linea del doppio binario. Spesa: 50 miliardi. Una opera che consentirà una serie di interscambi grazie alla nuova stazione: sarà infatti possibile andare sulla linea per Sorrento, oltre che sulla San Giorgio-Volla (qui già è stata aperta una stazione per ora sottoutilizzata) che proseguirà fino ad Afragola e alla stazione Tav, se sarà finanziato il progetto per il quale la Circum chiede fondi per 60 miliardi. Dalla stazione di interscambio tra Ponticelli e Cercola si potrà, inoltre, raggiungere Volla e quindi intrecciarsi con la Napoli-Baiano.

San Giorgio-Volla. Con il cosiddetto «baffo» sarà realizzata una delle opere più semplici, meno costose (12 miliardi) ma efficaci dei percorsi Circum. Con il tratto in completamento, infatti, i treni non possono essere immessi in direzione Napoli della Nola-Baiano. Quindi, sarà creata una bretella di collegamento per instradare i treni su Napoli, ma anche per collegare in maniera diretta ben tre linee, per Baiano, per Sorrento, per Sarno. Il tutto dando vita a quella che diventerà la linea 3 nel piano trasporti di Napoli. Occorreranno infine 5-6 anni per triplicare i binari da Napoli a Barra (160 miliardi di spesa). In questo modo sarà possibile decongestionare il traffico ferroviario per Sorrento e Sarno, rallentato nei tratti urbani, complicato dall’incremento delle stazioni.

Torre Annuziata-Pompei. La Circum punta sul programma operativo regionale 2000-2006 per realizzare la seconda «canna» di galleria tra Boscotrecase e Boscoreale, completando così il raddoppio tra Torre Annunziata e Pompei. Spesa prevista 80 miliardi. Per quattro tratti si è in attesa di raddoppio, i progetti sono pronti: Pompei Scafati (60 miliardi), Torre Annunziata Pioppaino (50 miliardi), Pioppaino via Nocera (60 miliardi), via Nocera Castellammare (60 miliardi).