INDICE EDIZIONI Sabato 16 Marzo 2002

L’OPPOSIZIONE
E la CdL insorge:
«Assurdo gravare
sulle tasche
dei contribuenti»

Il bilancio consuntivo varato dalla giunta non piace al Polo che boccia gli aumenti delle tariffe e tutto l’impianto della delibera che sarà al vaglio del Consiglio comunale fra 10 giorni. Il capogruppo del Partito democratico cristiano Nino Funaro chiede il commissariamento del Comune. «L’atteggiamento assunto dal sindaco e dalla giunta sulla manovra di bilancio ricade sulle già disagiate condizioni economiche in cui versa quasi il 70% delle famiglie napoletane». Poi un nuovo affondo: «Le condizioni economico-finanziarie dell’ente sono tragiche. Penso che sia il caso di far commissariare l’attuale amministrazione dando le nostre dimissioni e ridare al più presto la parola agli elettori». In campo scende anche Forza Italia che ma digerisce la quadratura dei conti portata a termine dall’Amministrazione: «La manovra che prepara la Giunta per far quadrare i conti per il bilancio di previsione 2002, non deve colpire la cittadinanza». È il pensiero di del capogruppo Pietro Mastranzo, e dei consiglieri comunali Marco Mansueto e Dario Cigliano: «La politica scellerata delle passate amministrazioni e di quella attuale caratterizzata dalla continua creazione di aziende partecipate, non deve essere pagata dai napoletani che sopportano già l’aumento indiscriminato dei beni di consumo e delle tariffe dei servizi pubblici». In particolare i consiglieri della Cdl ritengono che «l’aumento del costo del biglietto Unico che serve all’Anm per coprire i tagli dei trasferimenti comunali non contribuisce in alcun modo al miglioramento del servizio. Inoltre, l’incarico dato dal sindaco al direttore generale di controllare le utenze telefoniche degli Assessorati non incide in alcun modo sulla razionalizzazione delle spese correnti».«Il sindaco, invece, farebbe bene a revocare immediatamente gli incarichi di responsabile degli staff degli assessori concessi ad amici esterni. Preannunciamo la nostra ferma opposizione in Consiglio contro la manovra».