INDICE EDIZIONI Sabato 16 Marzo 2002

IN VIAGGIO NEI PULLMAN AFFOLLATI E IN RITARDO
«Un euro? Ma è un’ingiustizia»
Gli utenti protestano: prima migliorate il servizio

PAOLO MAINIERO
Siamo alle solite, i bilanci non quadrano e a pagare sono i cittadini. La storia che per far tornare i conti si debba aumentare la tariffa monocorsa del bus di 23 centesimi agli utenti proprio non va giù. «È un’ingiustizia» è il refrain che passa di bocca in bocca alle fermate dell’Anm. E intorno a questo ritornello cresce anche la rabbia perché - è il ragionamento dei cittadini - all’aumento del biglietto non corrisponde un miglioramento del servizio. «I tram sono lenti e negli orari di punta il trasferimento da San Giovanni a piazza Vittoria dura un’eternità», osserva Maria Amato, casalinga. Tram lenti, dunque. Ma non solo. Il biglietto aumenta eppure, sostengono molti cittadini, il servizio di trasporto pubblico, per quanto migliorato negli ultimi anni, presenta ancora lacune. Per esempio, non copre efficacemente l’intera città. «La zona ospedaliera - dice Anny, studentessa - non è ben servita, va incrementato il numero delle corse». In molti battono su questo tasto: poche corse significa attese più lunghe ma anche autobus superaffollati. «Cosa - spiega Umberto Danise, studente universitario - che si verifica puntualmente nei giorni dispari in coincidenza col blocco delle auto. È vero che diminuisce il traffico ma è anche vero che cresce il numero degli utenti. Ma non aumenta il numero delle corse». Il costo del biglietto, quello sì, invece aumenta. «E purtroppo - nota Mario, impiegato - a Napoli è una cosa che avviene con troppa regolarità».
«L’aumento? Non mi sta bene», sbotta Vincenzo Rocco, pensionato. E in effetti, il rincaro non sta bene a nessuno. «Sì, ma che possiamo farci noi? L’autobus comunque dobbiamo prenderlo», spiega Annamaria Cilaolo, casalinga. Insomma, passata la rabbia, smaltito il colpo, subentra la rassegnazione e ci si dispone al sacrificio. «Purtroppo - dice Luigi Pirozzi, studente - siamo costretti a subire. E chi più ne paga le conseguenze sono le fasce più deboli». Come i pensionati. Commenta uno di loro, Gaetano Pinto: «L’aumento è ingiustificato e rappresenta una sconfitta per tutti. Cosa devo fare, devo ricomprarmi l’auto?». No, non servirebbe comunque visto il traffico. E ad ogni modo, l’equazione bilanci in rosso del Comune uguale aumento del costo del biglietto non trova seguito. «Vogliono recuperare soldi? Intensifichino i controlli e perseguano chi non paga», propone Adele Gentile, amministratrice di un’agenzia immobiliare. Ma aspettando i controlli non resta che pagare.
Piace, invece, agli utenti (e lo sottolinea anche l’Acusp) l’«Unico Napoli», il biglietto (costo, 2,50 euro: poco meno di 4.850 lire) che potrà essere utilizzato per l’intera giornata e su tutti i mezzi pubblici.