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Luigi Ciancio responsabile della Uil
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opere pubbliche
La metropolitana si arena
Fermi i cantieri, sciopero e appello degli operai
I lavori della metropolitana sono giunti su un ''binario morto''. In pratica, i cantieri aperti in città sono tutti fermi e, in totale, figurano ancora in servizio appena cinque lavoratori. Gli stessi che, ieri mattina, hanno deciso di incrociare le braccia e di fare opera di ''sensibilizzazione'' distriduendo volontani davanti alla stazione ferroviaria centrale, quella denominata ''M3'' sul progetto approvato per la linea ferrata cittadina. Uno stop annunciato, quello dei lavori alla metropolitana. Non più di tre settimana fa, l'allarme era stato lanciato dai responsabili provinciali della Feneal-Uil, Luigi Ciancio e Patrizia Spinelli. Gli stessi che ieri hanno guidato i manifestanti.
A provocare lo stop, due problemi principali: uno tecnico, l'altro economico. Il primo è relativo al progetto delle banchine della stazione centrale, allo scalo di Mercatello interessato dai ritorvamenti archeologici, a una perizia di variante in via Parmenide, oltre a problemi sorti sul rilevato della massicciata e sul sistema di controllo dei treni. ''Inconvenienti'' che hanno portato le Ferrovie a bloccare i lavori del progetto redatto da una sua stessa controllata, la Italfer, incaricata peraltro dal Comune di dirigere anche i cantieri.
Il secondo problema, quello economico, deriva dalla mancanza di ulteriori fondi, necessari per finanziare le modifiche da apportare al progetto originario. Su questo punto, il sindacato chiede l'intervento della Regione. Gli stessi amministratori comunali, in verità, hanno lanciato un appello alla Regione perché si faccia carico almeno dei fondi necessari a sbloccare la situazione della stazione di Mercatello. E la disponibilità, da parte dell'assessore regionale ai Trasporti, Ennio Cascetta, è anche arrivata.
Sta di fatto che, in attesa degli interventi ministeriali o regionali, altri cinque lavoratori sono Ð quelli rimasti nell'unico cantiere aperto dell'Arbostella Ð stati licenziati. E gli ultimi rimasti hanno deciso di incrociare le braccia per sottolineare la gravità della situazione. Peraltro, ha ribadito la Feneal-Uil, c'è il rischio anche di perdere i 27 milioni di euro destinati al prolungamento della metropolitana fino a Pontecagnano. Di qui, la mobilitazione e l'appello a fare presto e ad abbondare il ''binario morto''.
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