CREATIVITA'  e  DIRITTI  di  ESCLUSIVA

Parte II - Le creazioni tecniche : brevetti e modelli d'utilità

Dopo aver introdotto alcuni principi di base sulla Proprietà Intellettuale nella prima parte di questo articolo, cominciamo ora ad analizzare la forma di protezione adatta alle creazioni di tipo tecnico, vale a dire il “brevetto”. In realtà, esiste anche un’alternativa al brevetto: il “modello di utilità”, che si può definire il brevetto delle “piccole” invenzioni meccaniche.

La strada che porta al brevetto inizia, naturalmente, con l’ideazione dell’invenzione da parte dell’inventore e prosegue con la preparazione ed il deposito di una domanda di brevetto da parte di un consulente. Dopo diciotto mesi la domanda viene pubblicata in modo tale che tutti possano venire a conoscenza dell’invenzione. Dopo alcuni mesi (talvolta anni) l’Ufficio Brevetti esamina la domanda per verificarne i requisiti formali e sostanziali; se tali requisiti sono soddisfatti l’Ufficio concede il brevetto.

Un brevetto serve a dare protezione legale ad una invenzione. Può essere considerata invenzione qualsiasi soluzione tecnica ad un problema tecnico.

In questa definizione rientrano creazioni di vario genere: sistemi, apparati e dispositivi ottici, elettrici e meccanici, processi di fabbricazione, metodi di vario tipo, prodotti chimici e materiali, processi chimici, usi vari, etc. . La legge esclude però dalla brevettazione le scoperte, le teorie scientifiche, i metodi matematici, le creazioni estetiche, i piani, i principi ed i metodi per attività intellettuali, per gioco e per attività commerciali, ed i programmi per elaboratore, ma la legge stessa precisa che tali esclusioni sono da intendersi in senso assai limitato.

Un pregiudizio da sfatare è che per poter ambire ad un brevetto occorra aver realizzato l’invenzione oppure un suo prototipo: tutto ciò che necessita, invece, è disporre di una soluzione che abbia una ragionevole certezza di funzionare, o sulla base di uno studio teorico o per averla simulata.

Le due condizioni fondamentali perché una invenzione sia validamente brevettabile è che sia nuova ed originale. Questi due requisiti devono essere valutati al momento del deposito della domanda di brevetto.

Una invenzione è da considerarsi nuova se è diversa da qualsiasi soluzione divulgata in qualsiasi forma (scritta, orale, …), in qualsiasi parte del mondo ed in qualsiasi lingua indipendentemente dal numero e dal tipo di persone che ne sono venute a conoscenza; si parla infatti di novità assoluta. Conseguenza di ciò è che, se l’inventore divulga la sua invenzione prima di averne richiesto la protezione, non potrà in seguito ottenere alcun valido brevetto. Se un inventore avesse esigenza di divulgare una sua invenzione prima del deposito, potrà premunirsi con un accordo di confidenzialità (Non Disclosure Agreement – NDA).

Una invenzione è da considerarsi originale se non deriva in modo immediato da ciò che è già noto. Spesso si tende a sopravalutare il requisito della originalità; in realtà tutti i sistemi brevettuali del mondo sono orientati a garantire protezione alle piccole innovazioni quotidiane che costituiscono il progresso tecnologico della industria moderna e non solo alle geniali innovazioni da premio Nobel.

Il brevetto dà al suo inventore (oppure al suo titolare, nel caso l’inventore lo abbia ceduto) un diritto di monopolio sull’invenzione che può durare fino ad un massimo di 20 anni; più precisamente permette di vietare ad altri di attuare l’invenzione, vale a dire, di produrla, venderla, importarla, esportarla, detenerla, usarla e persino pubblicizzarla. Anche se può sembrare strano, il brevetto non dà automaticamente al suo inventore il diritto di attuare l’invenzione; infatti, può succedere che, per attuare la propria invenzione, sia necessario utilizzare invenzioni di altri.

Un brevetto da un diritto di monopolio limitatamente ad un solo paese; quindi se un inventore intende proteggere la propria invenzione in Italia, Francia e Germania, dovrà procedere al deposito di tre domande di brevetto, una per ogni paese.

Esistono però delle procedure facilitate per ottenere protezione brevettuale in più paesi. Il brevetto europeo permette di ottenere fino a 19 brevetti, uno per ogni paese designato, con una sola domanda depositata presso l’Ufficio Europeo Brevetti di Monaco di Baviera. Il brevetto internazionale permette di ottenere fino a 107 brevetti, uno per ogni paese designato, con una sola domanda depositata presso l’Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale di Ginevra.

Naturalmente proteggere una invenzione in molti paesi ha un costo non indifferente; è forse per questo che, mediante una convenzione internazionale, la Convenzione di Parigi, è stata data facoltà di procedere per gradi: un inventore italiano può depositare una domanda di brevetto in Italia, valutare in quali paesi l’invenzione potrà avere un reale successo commerciale e, entro un anno, depositare in questi altri paesi “richiamando la priorità” italiana. In questo modo le ulteriori domande di brevetto avranno una data “legale” di deposito identica a quella italiana anche se la data “reale” sarà posteriore di parecchi mesi; ciò è molto importante per evitare che eventuali pubblicazioni o divulgazioni facciano venire meno il requisito della novità in questi altri paesi.

Il numero di invenzioni fatte e protette nel mondo si conta in termini di milioni. È possibile fare gratuitamente ricerche brevettuali in internet, ad esempio, sul sito gestito dall’ufficio europeo dei brevetti all’indirizzo “ep.espacenet.com” e sul sito gestito dall’ufficio brevetti americano all’indirizzo “www.uspto.gov/patft” .

Per chi fosse interessato ad ulteriori informazioni sui brevetti, consigliamo di consultare i siti internet dell’Ufficio Italiano Brevetti (UIBM) “www.minindustria.it/dgspc/uff_brev/page4.htm” , dell’Ufficio Europeo Brevetti (EPO) “www.european-patent-office.org” , dell’Ufficio Brevetti Americano (USPTO) “www.uspto.gov” , dell’Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale (WIPO) “www.wipo.org” .

Naturalmente ci siamo qui limitati ad esporre gli aspetti più importanti riguardanti i brevetti e nulla può sostituire il servizio di un buon consulente in proprietà intellettuale.


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