Adesso avete imparato a fare il kitesurf, a risalire il vento, a
saltare e fare alcune figure ma i vostri atterraggi, talvolta, sono ancora
molto duri.
Gli atterraggi dolci, nel kitesurfing, in qualche modo sono un po'
un optional; comunque, nel kitesnowboarding è essenziale
riuscire ad atterrare bene a
meno che non vogliate rompervi qualche osso.
Questa pagina vi aiuterà a ridurre le sofferenze che potrete
subire con il kitesurfing (e specialmente con il kitesnowboarding) ed a gettare
le basi per l'esecuzione di figure più eleganti (molti kitesurfers possono fare
molte figure interessanti possono farle ed allo stesso tempo atterrare
dolcemente).
La teoria
Per atterrare dolcemente avete bisogno che:
l'aquilone vi deve sollevare più verticalmente che
orizzontalmente. Immaginate che la finestra del vento sia il
quarto di una sfera e voi ne siete al centro. Ora, su questa sfera,
disegnate la linea che l'aquilone percorre quando lo girate in alto ed
indietro mentre state saltando. Cercate di trovare una linea che
produca la minima forza orizzontale e la massima forza in verticale.
Troverete che questa linea si trova nella parte superiore del quarto di
sfera.
l'aquilone deve avere sufficiente potenza per mantenervi in
planata al momento dell'atterraggio. Questo significa che
durante l'atterraggio l'aquilone deve volare dallo zenith in avanti, verso
la direzione in cui state atterrando (vi dovrà trascinare).
durante l'atterraggio dovrete puntare la vostra tavola
a favore di vento (con andatura al gran lasco). E' più semplice
atterrare nel senso di spinta dell'aquilone che non andandogli contro.
Maggiore è la spinta orizzontale dell'aquilone mentre vi solleva e più
sottovento dovrete orientare la tavola (più la tavola è orientata
sottovento più dolce sarà l'atterraggio)
La pratica
Per atterrare dolcemente seguite i seguenti consigli:
mentre planate, muovete l'aquilone in avanti a circa
60° di elevazione o all'incirca in corrispondenza delle ore 11
dell'orologio (rispetto a voi al centro dell'orologio -per esempio,
ore 9 corrisponde all'orizzonte davanti a voi e ore 10 rappresenta
un'elevazione di 30° in verticale).
andate leggermente a favore di vento per raggiungere la
velocità necessaria per saltare. Spostatevi indietro per contrastare
il sollevamento verticale dell'aquilone.
girate l'aquilone verso l'alto, all'indietro a circa 80-85°
indietro. Per i primi tentativi, potete guardare in alto verso
l'aquilone per assicurarvi che vada dove volete (fintanto che non lasciate
che la vostra tavola scivoli sottovento).
orientare la tavola leggermente verso il vento e saltate
come fate normalmente.
una volta che siete lanciati in aria, girate l'aquilone
verso lo zenith.
iniziate a guardare in basso per trovare il punto di
atterraggio non appena avete la sensazione che state per scendere (questa
azione vi obbliga anche a mettervi in una posizione verticale che vi aiuta a
non atterrare di schiena).
girate di nuovo l'aquilone in modo che si muova nella
direzione, in avanti, nella quale state atterrando.
allineate la vostra tavola in modo che sia orientata
leggermente a favore di vento.
estendete le gambe e preparatevi all'atterraggio.
piegate le ginocchia in modo da assorbire l'impatto durante
l'atterraggio.
Fate pratica su questi passi finchè non siete in grado di
atterrare dolcemente per il maggior numero dei vostri salti (il 90% o più).
Le condizioni e regolazioni
Gli elementi che garantiscono un buon atterraggio sono il modo
con cui pilotate l'aquilone ed il modo in cui orientate la tavola durante
l'atterraggio stesso. L'aquilone che deve sollevarvi per farvi volare per
una qualche "breve distanza" posizionato da ore 11 a ore 12:20
richiede che voi siate in condizione di sovrapotenza.
In una condizione di non-sovrapotenza, l'aquilone deve volare
per un lungo tratto per generare abbastanza forza di sollevamento per farvi
saltare e normalmente deve volare da una bassa elevazione/posizione fino allo
zenith (o 12:20). Questo genera una maggiore forza di trascinamento in
orizzontale e rende più difficile un atterraggio morbido e omogeneo. In
questo caso, dovete orientare la tavola più in direzione del vento (una
maggiore velocità di trasferimento orizzontale rende l'atterraggio più
problematico di una situazione di sovrapotenza). Se non avete la tavola
ben orientata sottovento, nell'impatto correrete il rischio di farla impuntare e
di cadere a faccia in avanti. Questo è il momento in cui è utile una
tavola senza derive che può atterrare in ogni direzione (in avanti o di lato).
La gratifica
Una volta che iniziare ad applicare questo metodo per rendere i
vostri atterraggi più omogenei ed agevoli, vi accorgerete che, prima dei salti,
usare maggiormente la forza di sollevamento e meno la forza di trascinamento
orizzontale dell'aquilone renderà comunque i vostri salti molto alti.
Un'altra cosa buona è che finchè il vostro aquilone non avrà
una grande forza di trazione orizzontale voi sarete più "stabili" in
aria e potrete concentrarvi di più sull'esecuzione delle figure che volete fare
invece di cercare di bilanciarla.
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