(Ultimo aggiornamento: 20/10/01 )
In questa pagina sono riportate delle indicazioni su come prevenire gli abbordi in mare, e definire alcune informazioni sulle andature e sulla condotta di imbarcazioni a vela, e sullo stato del mare e dei venti. Quanto riportato si spera sia utile per poter meglio chiarire alcuni punti trattati nelle altre pagine del sito e per fornire una terminologia più "marinara" su:
Regole generali di manovra:
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Imbarcazioni e navi a propulsione meccanica:
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Un idrovolante sull'acqua deve, in generale, mantenersi ben lontano da tutte le imbarcazioni e navi ed evitare di impedire la loro navigazione.
Tutte le navi, tranne quelle che non governano o che hanno difficoltà di manovra, devono evitare, in generale, di impedire il passaggio in sicurezza di una nave vincolata dal suo pescaggio che esibisce i previsti segnali del caso (ben visibili su tutto l'orizzonte, tre fanali rossi in verticale od un cilindro).
Una nave impegnata in operazioni di pesca deve lasciar libera, per quanto possibile durante la sua navigazione, la rotta a:
Una nave a vela in navigazione deve lasciar libera la rotta a:
Una nave a propulsione meccanica in navigazione deve lasciar libera la rotta a:
p.s.: un kitesurfer è meglio che stia alla larga da tutti (non c'è una normativa specifica ma ........ così dice il saggio).
Le andature sono le direzioni seguite dalla barca rispetto alla direzione del vento.
Le quattro andature principali sono:
Le andature di bolina, quelle utili per risalire il vento o stringere il vento, sono dette anche andature strette e le altre, a favore di vento, sono dette andature portanti.
Condotta dell'imbarcazione a vela:
Una imbarcazione a vela effettua una accostata (o accosta), cioè cambia direzione o rotta utilizzando il timone e la vela (un kitesurfer utilizzerà sia l'aquilone che la distribuzione del suo peso sulla tavola ...), orzando o poggiando. Orzare o andare o venire all'orza significa portare la prua ad avvicinarsi al letto del vento, cioè stringere il vento con angoli sempre più stretti. Poggiare o puggiare o andare o venire alla puggia significa allontanare la prua dal letto del vento.
Allo stesso modo si dirà di una imbarcazione a vela che è orziera, o ardente, quando tende a portare la sua prua verso il vento, mentre si parlerà di una barca puggiera riferendosi a quella che tenderà ad allontanarsi dal letto del vento ed a dirigersi verso andature poppiere. Se una barca non ha la tendenza a scostarsi dalla prora che ha assunto si dirà equilibrata.
Come già indicato precedentemente, navigare con le mura a dritta od a sinistra significa, per una imbarcazione a vela, ricevere il vento sul lato dritto o sul sinistro. Tale definizione deriva dal fatto che si chiama mura l'angolo inferiore della vela fissato (murato) in coperta od allo snodo del boma. Virare di bordo significa passare da una andatura con mure a dritta a una andatura con mure sinistra o viceversa.
I viramenti di bordo possono essere fatti di poppa o di prua. Si vira in prua prendendo, con la barca, le mure opposte a quelle in cui si sta navigando andando all'orza fino nel letto del vento, la prua controvento, e poi puggiando finche la barca non prende le nuove mure. Questo è il tipo di viramento non utilizzato nel kitesurfing, con la tavola non si effettuano bordeggi e non si rivolge mai la prua della tavola entro la zona di bordeggio (cioè in quelle direzioni verso il vento che sono comprese tra le andature di bolina stretta con mure a dritta ed a sinistra). Si vira in poppa o si abbatte quando il cambio delle mure si effettua puggiando fino a far passare la barca in fil di ruota (questa manovra effettuata involontariamente è detta strambata).
In genere, più precisamente, parliamo di forza del vento utilizzando, per indicarla, una scala empirica messa a punto nel 1906 dall'ammiraglio inglese Francis Beaufort. La Scala Anemometrica Beaufort è la seguente:
Scala Beaufort
Forza e termini descrittivi | velocità in | Onde in m | ||||
nodi | km/h | m/s | medie | max | ||
0 | Calma | < 1 | < 1 | < 0,2 | 0 | 0 |
1 | Bava di vento | 1-3 | 1-5 | 0,3-1,5 | 0,1 | 0,1 |
2 | Brezza leggera | 4-6 | 6-11 | 1,6-3,3 | 0,2 | 0,3 |
3 | Brezza tesa | 7-10 | 12-19 | 3,4-5,4 | 0,6 | 1,0 |
4 | Vento moderato | 11-16 | 20-28 | 5,5-7,9 | 1,0 | 1,5 |
5 | Vento teso | 17-21 | 29-38 | 8,0-10,7 | 2,0 | 2,5 |
6 | Vento fresco | 22-27 | 39-49 | 10,8-13,8 | 3,0 | 4,0 |
7 | Vento forte (o quasi burrasca) | 28-33 | 50-61 | 13,9-17,1 | 4,0 | 5,5 |
8 | Burrasca | 34-40 | 62-74 | 17,2-20,7 | 5,5 | 7,5 |
9 | Burrasca forte | 41-47 | 75-88 | 20,8-24,4 | 7,0 | 10,0 |
10 | Tempesta | 48-55 | 89-102 | 24,5-28,4 | 9,0 | 12,5 |
11 | Tempesta violenta | 56-63 | 103-117 | 28,5-32,6 | 11,5 | 16 |
12 | Uragano | > 64 | > 118 | > 32,7 | 14 | - |
La pressione e l'attrito del vento sulla superficie dell'acqua sono la causa della formazione delle onde. Il vento non è mai costante ed omogeneo in forza e direzione e pertanto le onde generate sono di diversa altezza; le onde possono essere più basse, medie, alte o più lunghe.
Le onde generate direttamente dal vento sono dette onde di mare vivo o di vento e la loro scala descrittiva, scala Douglas, è quella sotto riportata:
Scala dello stato del mare vivo - Scala Douglas
Cifra | Altezza media delle onde | Termini descritivi |
0 | 0 | Calmo (piatto, liscio, come uno specchio)(1) |
1 | 0-0,10 | Quasi calmo (con increspature) |
2 | 0,10-0,50 | Poco mosso (con ondicelle) |
3 | 0,50-1,25 | Mosso |
4 | 1,25-2,50 | Molto mosso |
5 | 2,50-4 | Agitato |
6 | 4-6 | Molto agitato |
7 | 6-9 | Grosso |
8 | 9-14 | Molto grosso |
9 | > 14 | Tempestoso |
1. termine in uso soprattutto nella marineria Militare: mare forza olio.
Le onde di vento una volta generate si propagano, come quelle generate dal classico sassolino nello stagno, a grande distanza anche dove non spira più il vento che le ha generate. Nel propagarsi diminuisce la loro altezza e aumenta la loro lunghezza. E' così che si hanno le onde lunghe dette anche onde di mare morto, generalmente meno offensive delle onde vive. Questo tipo di onde ha la caratteristica di aumentare nel tempo la propria velocità di propagazione fino a superare la velocità del vento che le ha generate, spesso tali onde sono visibili ben prima dell'arrivo del vento o del cattivo tempo.
Per questo tipo di onde si utilizza la seguente scala descrittiva:
Scala del mare lungo (o morto)
Cifra | Lunghezza e altezza delle onde |
Note |
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0 | Nessuna onda lunga | Onda: | Lunghezza (m): | |
1 | Onda corta (o media) e bassa | Corta | < 100 | |
2 | Onda lunga e bassa | Media | 100-200 | |
3 | Onda corta e moderata | Lunga | > 200 | |
4 | Onda media e moderata | |||
5 | Onda lunga e moderata | Onda: | Altezza (m): | |
6 | Onda corta e alta | Bassa | < 2 | |
7 | Onda media e alta | Moderata | 2-4 | |
8 | Onda lunga e alta | Alta | > 4 | |
9 | Onda confusa (lunghezza e altezza non determinabili) |
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