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(Ultimo aggiornamento: 20/10/01 )

Nodi (pag. 1)

E' assolutamente impossibile avere a che fare con funi ed aquiloni senza aver bisogno di conoscere qualche nodo. Nel mio caso specifico mi sono dovuto ingegnare con dei nodi semplici ma specifici quando ho cercato di inventarmi un sistema per poter collegare le maniglie di controllo dei miei C-Quad al backstrap (ottenendo il risultato mostrato nella immagine sottostante)   e quando ho dovuto sostituire una briglia rotta per un consumo eccessivo dovuto allo sfregamento del bordo dell'aquilone con il terreno (uso selvaggio come aratro).

 

Di seguito riporto alcune sequenze fotografiche che spero possano essere di aiuto ad altri aquilonisti e che potrebbero comunque far conoscere dei nodi che potrebbero risultano utili nelle occasioni più svariate, ad ogni buon conto ricordo che per rendere più chiare e comprensibili le procedure di realizzazione dei nodi ho usato funi di dimensioni e colori diversi da quelli delle briglie dell'aquilone.

 

La briglia che dovevo sostituire è una di quelle che sono legate sulla stecca dell'aquilone.    Mi si poneva quindi la necessità di riprodurre il nodo sulla stecca ed il nodo di collegamento di questa briglia alle altre.  La lunghezza della briglia l'ho determinata per confronto facendo riferimento alla briglia riportata simmetricamente sull'altro lato del C-Quad ed i nodi da me impiegati sono stati i nodi detti di girella, sulla stecca, ed il nodo di derivazione, verso le briglie.

 

Nodo di girella

Pur rimanendo la possibilità di usare altri tipi di nodo ho preferito questo perchè già in uso sull'aquilone e soprattutto perchè è un nodo molto semplice da effettuare, almeno tutti i pescatori lo conosceranno di già, è dotato di una buona tenuta ed è anche un nodo scorsoio (cosa che permette al nodo di avvicinarsi alla stecca diventandone un corpo unico).  In realtà il nodo da me effettuato non è il nodo di girella vero e proprio in quanto non andrà fatto "sulla girella", nel caso specifico la stecca dell'aquilone, ma verrà eseguito sullo stesso cavo della briglia dopo che questa verrà passata nel tessuto della velatura fino ad avvolgere la stecca stessa.

Per fare il nodo si dovrà procedere nel seguente modo:

Si infila la briglia nel foro del tessuto dell'aquilone e si avvolge la stecca facendo poi, con la sua estremità (la parte che sarà mobile e che viene detta corrente), una volta sulla parte più lunga della briglia (parte che rimarrà ferma e che per questo motivo sarà definita dormiente) in modo da formare un anello sulla stecca stecca.

Il capo della briglia dovrà essere fatto passare, come mostrato, all'interno dell'anello che si è formato.
Il corrente  va inserito nell'anello che si è venuto a formare sul dormiente (la briglia) ed a questo punto possiamo iniziare a stringere il nodo, cioè ad assucarlo (alcune volte su una girella si possono fare più spire prima di inserire il corrente nell'anello sulla girella ma nel nostro caso una è il giusto).
Al termine dell'assucatura il nodo si presenta in questo modo e può scorre lungo la briglia fino a stringere la stecca dell'aquilone, più il nodo viene tirato più si stringerà garantendo la sua tenuta.
A conclusione del lavoro occorre fare un nodo di terminazione o di arresto (un nodo semplice va bene) sulla briglia in prossimità del nodo di girella tagliando poi la parte eccedente bruciandone l'estremità come operazione di impiombatura atta ad evitare sfilacciamenti che porterebbero al deterioramento delle caratteristiche della briglia.

Nodo di derivazione

Dalla parte delle briglie ho scelto di utilizzare un nodo di buona tenuta, spesso utile nella pesca, da fare direttamente lungo un'altra briglia al quale si attribuisce il pregio di non gravare malamente sul cavo sul quale viene realizzato.

Questo nodo, che forse può essere considerato una variazione del nodo di arresto conosciuto anche con il nome di nodo cavasangue o nodo del cappuccino o del frate, si realizza in questo modo (la derivazione è in colore fucsia):

Inizialmente occorre fare una volta sul cavo sul quale si vuole realizzare la derivazione (in colore blu).
Con il corrente, l'estremità della briglia, si iniziano a fare un certo numero di volte (o giri) prendendo assieme sia la spira (fucsia) che il cavo principale (blu). 
Fatto un certo numero di volte, che devono essere ben assucate e non sovrapposte pena la non riuscita e la non tenuta del nodo, si inizia a stringere il nodo.
In questo modo si presenta il nodo assucato e completato con un nodo semplice ed una bruciatura che preservano il filo dallo sfilacciamento della trama. 
Una volta completato il nodo lo ho fatto scorrere fino al punto da cui le briglie si ramificano fino alla stecca dell'aquilone, un punto di tenuta oltre il quale non può muoversi assicurandomi la giusta lunghezza della nuova briglia.

 


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