Alcamo fu scelta da alcuni popoli antichi per la sua posizione strategica: il monte Bonifato, oltre a fungere da osservatorio, risultava imprendibile per via degli scoscesi pendii a picco. Altro motivo fu la bellezza unica del paesaggio: il monte, alto 826 metri, offre un panorama fra i più suggestivi della Sicilia, costituito dall’intero golfo di Castellammare. La vetta, che conserva i ruderi d’origini bizantina e araba dell’antico abitato, è ricoperta da un fitto bosco, riserva naturale fra le più piccole della regione. Per raggiungere il bosco, che è attrezzato per i picnic, bisogna percorrere 4 km di una strada molto agevole. Altro forte richiamo turistico è il rinomato lido di Alcamo Marina. Qui, quasi sulla battigia, un hotel offre una cinquantina di posti letto.
Nella storia di Alcamo rappresenta una pietra miliare il Castello dei conti di Modica, i Caprera, che presero il controllo baronale della città dopo la signoria dei Chiaramonte. Edificato attorno al 1350, è un vero esempio di architettura gotico-catalana; con pianta romboidale, è composto da quattro torri di forma alternativamente cilindrica e parallelepipeda, con bifore e trifore ai lati di ognuna. La più grande,la «torre maestra», è quella di sud-est, la quale andò del tutto in rovina alla fine dell’Ottocento. Il castello è stato ultimamente oggetto di opere di restauro che l’hanno riportato all’antico splendore.

Le meraviglie architettoniche che offre Alcamo non finiscono certo qui. Esse annoverano: la Chiesa dell’Annunziata, del sec. XIV, con suggestivo campanile e con colonnine all’orientale agli angoli; la torre De Ballis, del sec. XV, quadrangolare e con merlatura in aggetto; la Chiesa di S. Tommaso Apostolo, del 1450 circa, con prezioso portale ricco d’intagli, trafori ed effetti ornamentali; la Chiesa dei SS. Paolo e Bartolomeo, edificata nel 1615 ma ricostruita e ampliata nel XVIII sec., dal prospetto arricchito da paraste in pietra, da un cornicione e da una nicchia con all’interno una statua di S. Paolo; la cinquecentesca Chiesa dei SS. Cosma e Damiano, significativamente modificata nel XVIII sec., che rappresenta un magnifico esempio del barocco siciliano; la Chiesa di S. Francesco di Paola, del XVIII sec., la cui originaria struttura del 1531 fu demolita alla fine del Seicento; la Chiesa di S. Oliva, fondata nel 1571, rifatta fra il 1571 e il 1591, ancora fra il 1624 e il 1690, e infine ristrutturata fra il 1722 e il 1774 nella forma attuale a pianta longitudinale e a navata unica in stile barocco siciliano; la sontuosa Chiesa Madre o basilica di Maria SS. Assunta, del XVIII sec., con la grande cupola considerata fra le più belle d’Italia.
Tra gli edifici nobiliari più importanti: il Palazzo Morfino Rocca, di metà Cinquecento; il Palazzo Velez, edificato tra il 1600 e il 1700, che ha all’interno un giardino; l’elegante e barocco Palazzo Fraccia, del Settecento; il Palazzo Rossotti Chiarelli, altro esempio barocco del 1700. Fanno parte delle tappe del visitatore di Alcamo anche la torre Saracena e la Funtanuzza.

Numerose le opere scultoree che sono custodite dalle chiese: le statue di Antonello Gagini e di Bartolomeo Berrettaro, dei secoli XV e XVI; gli stucchi di Giacomo Serpotta («La Pietà» e «La Giustizia», veri capolavori del ’700 nella Chiesa dei SS. Cosmo e Damiano; altre otto statue, nella Chiesa di S. Francesco di Paola); gli stucchi di Gabriele Messina, nella Chiesa di S. Oliva.
Altrettanto grande è il valore artistico delle opere pittoriche, fra cui: «La Madonna del miele», tavola lignea del XV secolo della quale il probabile autore è Barnaba da Modena; «La Madonna greca», tela attribuita ad Antonello Crescenzio; gli affreschi di Antonio Grano e quelli di Guglielmo Borreman, che si trovano rispettivamente nella Chiesa dei SS. Paolo e Bartolomeo e nella Chiesa Madre; le tele barocche dei fratelli Carrera e di Pietro Novelli, quest’ultimo noto come il Monrealese.