PROFITTI PUBBLICI E PRIVATI

L'annuario R&S 2003 di Mediobanca raffronta i bilanci
dei 42 maggiori gruppi industriali (35 raggruppamenti)
presenti a Piazza Affari. I gruppi pubblici sono in
utile (7,370 miliardi di euro), quelli privati in
perdita (-898 milioni di euro); i primi hanno ridotto
i profitti (-37,4%), i secondi hanno limitato le
perdite (-33,2%), ma come effetto principalmente dei
passivi addebitati agli azionisti di minoranza (si
sottolinea il caso di Ifi-Fiat per circa 3 miliardi di
euro). Il miglior risultato netto è dell'Eni (4,593
miliari di euro l'utile netto, 8,769 l'utile
corrente). Le prime posizioni della classifica per
fatturato replicano esattamente quelle dell'edizione
precedente con Ifi-Fiat che si conferma il primo
gruppo italiano per fatturato (56,181 miliardi di
euro), seguito da Eni (47,922 miliardi), Olivetti
(30,935 miliardi) ed Enel (29,336 miliardi).

30 luglio 2003

TISCALI FRANCE LICENZA

Tiscali France, filiale del gruppo tlc italiano, ha
deciso di licenziare 162 dipendenti. Secondo un
articolo apparso ieri sul quotidiano La Tribune il
taglio all'organico rientra nel piano industriale
dell'azienda che intende investire 200 milioni di euro
per rafforzarsi nell'Adsl e conquistare 200.000
abbonati entro la fine del 2003. Tiscali ha appena
acquistato le attività Internet dell'operatore
britannico Cable & Wireless.

UPIM POTENZA CHIUDE

Si inasprisce la vertenza in corso del personale
dell'Upim potentina coi vertici aziendali, che hanno
deciso la chiusura della sede del capoluogo di
regione. La direzione ha tentato di portare via la
merce e di non consentire ai lavoratori di tenere
l'assemblea nella sede dell'azienda (l'azienda aveva
indicato di tenere l'assemblea al Grande Albergo). I
sindacati hanno chiesto che l'azienda metta per un
anno in cassa integrazione il personale, per trovare,
nell'arco dello stesso periodo, un accordo che tenga
conto dei diritti acquisiti da tutti i dipendenti,
della sicurezza di lavoro, sia che che continui il
gruppo Rinascente a gestire il magazzino potentino sia
che la gestione passi ad altri. Una delegazione di
dipendenti ha presentato al Prefetto di Potenza copia
della petizione popolare (sono 7mila le firme raccolte
in pochi giorni), nella quale sono esposte le ragioni
dei lavoratori e si chiede il mantenimento del grande
magazzino a Potenza, con soluzioni idonee a garantire
la produttività commerciale e la salvaguardia
dell'occupazione. Da circa 10 anni, la crisi
commerciale ha comportato l'utilizzo della mobilità,
della cassa integrazione e dei contratti di
solidarietà. Ed i dipendenti sono passati da 40 agli
attuali 22. Da almeno dieci anni, i sindacati hanno
chiesto il trasferimento in un luogo più accessibile
al pubblico, ma senza avere mai una soddisfacente
risposta.

COSMOS

Si torna a trattare per il salvataggio della Cosmos,
la ditta di mini-sommergibili e camere iperbariche a
forte rischio di fallimento dopo la mancata
ricapitalizzazione. Mentre Ai piani alti si teneva
l'assemblea dei soci che doveva decidere per un
passaggio di proprietà sempre più improbabile, in
fabbrica gli operai si riunivano in attesa di notizie.
A metà pomeriggio la società ha chiamato i
rappresentanti sindacali dei 48 lavoratori ormai da
quattro mesi senza stipendio. Pare che ci sia una
speranza per il passaggio dell'azienda dall'attuale
proprietario Giangrandi alla cordata con a capo Lucio
Moriconi, amministratore delegato Cosmos. Oggi alle
14.30 la società incontrerà i sindacati per fare il
punto della situazione con gli operai allo stremo.
L'attuale proprietà intanto starebbe trasferendo
materiale dalla Cosmos, ormai ferma da settimane, ad
un'altra ditta del gruppo, la Drass.

EX LSU PROTESTANO ALL'AQUILA

Stamattina i precari della Val Vibrata (Teramo)
tornano a presidiare il consiglio regionale
dell'Abruzzo, a L'Aquila. Hanno iniziato uno sciopero
della fame e della sete e si incateneranno agli
ingressi. Protestano per la mancanza di qualsiasi
trattativa sulla mobilità in cui sono stati messi
6.400 lavoratori ex Lsu del teramano. Da oltre 4 mesi,
oltretutto, non percepiscono più neppure il sussidio
previsto per tutto il 2003.

31 luglio 2003

METALMECCANICI: PRE CONTRATTI FIOM

Entro il prossimo settembre il contratto separato
firmato da Fim, Uilm e Federmeccanica potrebbe
implodere, sfondato dall'ariete dei pre-contratti
Fiom. Fino a oggi ne sono stati firmati ben 96 -
l'ultimo quello siglato alla Lamborghini di Bologna,
gruppo Volkswagen - al di là delle stesse previsioni
del sindacato metalmeccanici Cgil, che pensava di
raggiungere quota 100 soltanto in ottobre. E invece
sono già 14 mila gli operai che hanno ottenuto una
media di 115 euro in più, la conferma del contratto
del `99 e un totale rigetto della flessibilità che
l'accordo separato ha introdotto aprendo tutte le
dighe alla legge Biagi e alle nuove "riforme"
governative su orari e contratti a termine. L'avanzata
dei "pre-contratti" sta innervosendo le associazioni
degli industriali, che fanno di tutto per frenare le
firme. Tanto per fare qualche esempio, la Europa
Metalli di Alessandria è finita in tribunale per il
suo atteggiamento contro gli scioperi articolati, la
Kone ascensori di Milano ha avviato una serie di
provvedimenti disciplinari senza precedenti e ha
licenziato un delegato Fiom, la Piaggio di Pontedera
sta attuando una forte repressione anti-Cgil.
Per capire i punti principali dei pre-contratti, diamo
uno sguardo a quello firmato una settimana fa alla
Lamborghini automobili, 650 dipendenti. Lo schema vale
per tutti i 96 accordi, dato che parte da una medesima
"griglia" approntata dalla Fiom. L'aumento è di 115
euro, cifra che in altri contratti è arrivata anche a
125 euro. I lavoratori a termine e interinali hanno
diritto di precedenza per le assunzioni a tempo
indeterminato; assunzione che scatta obbligatoriamente
dopo 10 mesi di contratto continuativo o se
raggiungono una somma di 18 mesi in più contratti
nell'arco di 3 anni. Le parti si incontrano tre mesi
prima della scadenza dei contratti di formazione
lavoro, apprendistato e inserimento, mentre l'azienda
deve fornire informazioni su tutti i co.co.co.
attivati. Sull'orario di lavoro, viene confermato
quanto previsto dal contratto del '99.

CONTRATTO ARTIGIANI

I lavoratori edili artigiani del Friuli hanno il nuovo
Contratto Integrativo regionale, siglato ieri da
Confartigianato,Cna e organizzazioni sindacali.
L'accordo garantisce ai lavoratori artigiani un
trattamento uniforme a quanto previsto dal contratto
del settore industria; l'elemento economico
territoriale a decorrere da luglio 2003 sarà
incrementato nella misura dell'8% e sarà pari a 51,9
euro mensili riparametrati alla categoria dell'operaio
specializzato; un ulteriore aumento decorrerà da
gennaio 2004, nella misura dell'11%, pari a 70,93 euro
mensili, mentre da gennaio 2005 decorrerà l'ultima
tranche che porterà l'aumento salariale mensile
concordato a 88,23 euro al terzo livello (comprensivi
degli attuali 18 già erogati). Per quanto attiene alla
parte economica, è stata inoltre ridefinita
l'indennità di trasferta, sia nel valore economico che
nelle fasce di percorrenza, è stata riquantificata
l'indennità di trasporto ai cantieri con mezzi propri,
viene ripristinata l'indennità per lavori speciali e
disagiati quando si opera in cantieri al di sopra dei
1.200 metri e in sospensione su roccia. Viene inoltre
ridefinito il diritto dei lavoratori a fruire del
pasto caldo e mensa: a tal proposito, il concorso del
lavoratore al costo del pasto caldo viene ridotto a 1
euro al giorno (contro 1,86 precedenti). Tra gli altri
elementi caratterizzanti dell'intesa, l'impegno a
combattere il lavoro irregolare sia nei lavori
pubblici che in quelli privati. Associazioni e
sindacati sono impegnate ad istituire quanto prima
convenzioni tra Inps, Inail e Casse edili per la
definizione di un Documento unico di regolarità
contributiva (Durc) rilasciato dalle Casse edili.
Infine, viene estesa in tutta la regione la
Rappresentanza territoriale dei lavoratori per la
sicurezza sui luoghi di lavoro. Per il funzionamento
di tale attività le imprese edili saranno tenute a
versare per ogni dipendente in forza un importo pari a
7,75 euro in un apposito fondo costituito presso le
Casse edili. Così facendo verrà istituito un
consulente, un esperto in tema di sicurezza, che sarà
a supporto dei lavoratori edili ed avrà il compito di
prendere visione e di verificare i piani di sicurezza
redatti dalle imprese.

ALBIANO: SCIOPERO NEL SETTORE DEL PORFIDO

Lo sciopero è riuscito ma anche la partecipazione
all'assemblea e alla manifestazione è stata elevata.
L'adesione ha superato il 90% e 350 lavoratori hanno
partecipato all'assemblea. Il prossimo appuntamento è
il 3 settembre quando lavoratori e sindacati
verificheranno se gli imprenditori siano disposti a
mostrare maggiore disponibilità nella trattativa per
il rinnovo del contratto provinciale. Quel contratto è
scaduto alla fine di dicembre. A settembre scadrà
invece il contratto nazionale. E' su questo intreccio
che, secondo Beber, gli imprenditori giocano per
rinviare il confronto. Le aziende, in sostanza, dicono
di voler attendere il contratto nazionale per decidere
se le richieste dei lavoratori del Trentino siano
accettabili. Nel contratto provinciale viene chiesto
l'aumento di circa 200 euro lordi da "spalmare" su
quattro anni. Ma si chiede anche l'abbassamento della
soglia del cottimo, dagli attuali 28 a 24 quintali
giornalieri. L'obiettivo finale sarebbe l'eliminazione
del cottimo (soluzione però osteggiata da una
componente dei lavoratori). I lavoratori, dopo
l'assemblea, hanno "presidiato" l'area antistante
l'Expo e il Consorzio dei produttori. Hanno poi
percorso in corteo la provinciale di Santa Colomba.

VERTENZA BSB

Uno sciopero a oltranza per chiedere un impegno
concreto dell'azienda in merito al mantenimento di
tutti i posti di lavoro. Sono ore difficili alla
Building Services Brianza Srl di Tribiano, ditta che
gestisce la logistica della società editrice del "Sole
24 ore": i 22 lavoratori, suddivisi tra i magazzini di
Tribiano e di Settimo Milanese, sono in stato
d'agitazione dallo scorso giugno, da quando in pratica
il colosso dell'editoria ha deciso di non rinnovare
più il contratto quadriennale con la Bsb. Ora, alla
vigilia delle ferie estive, anche dopo un piccolo
terremoto interno, come l'annuncio poi smentito
dell'avvio delle pratiche di licenziamento, si sono
riaperte le trattative tra Bsb e Sole 24 ore. I
lavoratori chiedono un impegno concreto all'azienda,
che ha sede a Vimercate. L'azienda si sarebbe detta
disponibile a mantenere il posto di lavoro per i
dipendenti di Settimo Milanese, lasciando in pratica
con il fiato sospeso quelli di Tribiano. Lo sciopero,
proclamato alle 12.30 di ieri, si protrarrà fino alle
17 di oggi.

IMPIANTO DI TORRE VALDALIGA SUD

Un protocollo d'intesa per tutelare i lavoratori di
Torre Sud. Lo ha proposto il sindaco Alessio De Sio
nella prima riunione del tavolo di trattativa per
discutere del futuro dell'impianto, svoltasi lunedì a
Roma. Tirreno Power è la società proprietaria della
centrale. Con la trasformazione della centrale di
Civitavecchia a ciclo combinato i lavoratori temono
forti esuberi. Lo stesso presidente di Tirreno Power,
Massimo Orlandi, aveva ammesso che l'azienda avrebbe
avuto del personale in eccesso. FIAT: 2894 IN
MOBILITA'
C'è l'intesa, ma ancora una volta all'appello manca la
Fiom, il sindacato dei metalmeccanici della Cgil. Ieri
al ministero del Welfare è stato sottoscritto
l'accordo sulla mobilità alla Fiat, firmato, oltre che
dall'azienda, da Uilm, Fim, Fismic e Ugl. L'accordo
generale sulla mobilità riguarda in totale 2.894
lavoratori, di cui 2.100 per mobilità lunga e i
restanti per mobilità breve. Nel primo caso gli operai
interessati sono 1.867 a Torino, 397 a Milano, tre a
Bologna, 12 a Roma, 334 a Frosinone, 75 a Napoli e 216
a Palermo. Resta in sospeso il problema della mobilità
lunga per 300 dipendenti, divisi nelle seguenti
aziende appartenenti al gruppo torinese: Comau (90),
Sistemi Sospensioni(20), Seima Italiana (15),
Automotive Lighting Italia (25), Fiat Gesco (15), Fiat
Sepin Sepa (27), Fiat Spa (8), Fiat Ge-Va(8), Sadi
(6), Hrs (15), IsvorFiat (14). La Fiom respinge
l'intesa e per protestare contro di essa rilancia la
proposta di un pacchetto di 16 ore di sciopero, già
approvato dal comitato centrale del sindacato Cgil.

FERRO ITALIA

Uno spiraglio che per l'immediato futuro allontana la
minaccia di smantellamento della Ferro Italia di
Cannara ma che non cancella i rischi e la paura dei
150 lavoratori in stato di agitazione da più di un
mese. A conclusione del vertice di ieri al ministero
delle Attività Produttive è stato siglato un accordo
tra i responsabili dell'azienda e le organizzazioni
sindacali che, in attesa di sviluppi dovrebbe
consentire ai lavoratori di riprendere l'attività
produttiva, il 25 agosto dopo pausa di ferie e che,
nel frattempo l'azienda ha garantito di non inoltrare
nessun provvedimento, ne tantomeno far fronte alle
consegne. L'accordo dovrà essere ratificato dai
lavoratori.

L&A PRODUCTION: CASSA INTEGRAZIONE

La "L&A Production" è ufficialmente in liquidazione e
121 lavoratori sono da lunedì scorso in cassa
integrazione a zero ore per un anno. La
formalizzazione è avvenuta giovedì scorso al Servizio
Politiche del lavoro della Provincia Secondo quanto
previsto nel piano di gestione degli esuberi, una
cinquantina di lavoratori verranno ricollocati in
un'altra azienda, gestita da Zanolini insieme ad un
socio, a partire dal 15 gennaio dell'anno prossimo. Le
parti si sono impegnate a incontrarsi, per la verifica
della situazione, entro il 20 settembre. La L&A
Production, struttura produttiva del gruppo Zanolini,
ebbe il periodo di massima espansione tra la fine
degli anni Ottanta e l'inizio degli anni Novanta,
quando fu oggetto di notevoli investimenti. I
dipendenti arrivarono a 250 unità, portando l'azienda
al primo posto fra le imprese del settore. Nel 1996
arrivò però la prima crisi, con la richiesta di taglio
di 60 dipendenti contrastata dai sindacati.
Successivamente, dal '96 al 2000, le vendite nei
negozi calarono e mancò una politica di
riorganizzazione. La crisi si è fatta poi sempre più
grave fino agli ultimi sviluppi di questi giorni che
hanno portato un'altra azienda storica di Ferrara alla
liquidazione.