Comunicato rete NoGlobal

Alla fine anche la questura, nell'ultimo lancio ansa, ha dovuto ammettere che c'erano almeno 25.000 persone ! Ma in piazza del Plebiscito eravamo almeno 30.000 forse molti di più ! Dopo il contro-Global Forum di marzo, seppur in una manifestazione regionale, il movimento ha confermato la sua crescita e il suo radicamento, malgrado molti lo credessero disperso sotto le macerie delle "Due Torri" ! Ed invece in tantissimi hanno voluto gridare la loro rabbia contro la guerra annunciata, contro la "finanziaria
militare", contro la guerra interna ai migranti, per lo scioglimento della Nato, al fianco delle lotte di Kurdi e Palestinesi per la libertà e la giustizia.Solidali con le vittime della tragedia di New York come in passato per quelle di Baghdad, di Belgrado o della Palestina, perchè noi per principio distingiuamo governanti e governati, il popolo di Seattle dall'imperialismo Usa.
 Ancora una volta è scesa nelle strade una composizione sociale complessa, fatta di disoccupati, studenti, lavoratori, migranti.  Ha pagato la chiarezza con cui si è scelto di stare in piazza oggi senza opportunistici attendismi, certi che "la guerra infinita" avrà dietro di sè molti interessi tranne quello per la giustizia. Certi che il primo di tutti
i fondamentalismi è quello rimosso perchè troppo scomodo da citare : il fondamentalismo contro i poveri !
Questa due giorni napoletana consegna al movimento una base di partenza per
disertare la guerra, per sabotarne il meccanismo sociale con le armi del conflitto di massa. La proposta di sciopero generale contro la guerra e contro la finanziaria lanciata da Sabattini per la Fiom e ripresa dai Cobas nell'assemblea del politecnico può diventare il detonatore per un autunno caldo che disinneschi la partecipazione italiana alla guerra. Se
cominciasse l'intervento militare è chiaro che le basi Nato diverrebbero le nuove Zone Rosse da sradicare col dissenso di massa.  Così come è evidente che il movimento debba costruire al più presto un appuntamento nazionale che non si affidi a vecchie scadenze ma ne riproponga l'autonomia e la complessità dei linguaggi e dei contenuti.
La manifestazione si è conclusa con l'impegno a rivedersi fin da domani (Venerdì) nell'assemblea delle 16:00 al Maschio Angioino e soprattutto col riferimento di piazza del Gesù come punto di ritrovo per contestare l'eventuale sciagurato inizio delle operazioni militari.