Documento finale del 
Forum internazionale di Roma 2003

 

Noi, partecipanti al Forum internazionale  

vogliamo anzitutto testimoniare l’emozione  e l’entusiasmo che hanno  caratterizzato tutte le giornate dell’incontro; in particolare, per le letture quotidiane dei poeti antimperialisti di America provenienti da  Paesi diversi: Argentina, Canada, Cile, Colombia, Cuba, El Salvador, Messico, Perù. Le loro poesie - tradotte in italiano - sono raccolte  nel libro “Anaconda”, con la lucida prefazione di Moreno Pasquinelli (www.poetas.com).

Un grazie particolare a Graciela Zolezzi Faure - scrittrice e giornalista argentina, direttrice del periodico “Re-vista” che ha lasciato un suo contributo sui temi della cultura, dell’informazione e dell’identità socialista.

Vogliamo poi rappresentare lo spirito e la coscienza - solidale, internazionalista, marxista, comunista  e socialista e aperta ai diversi antagonismi - che hanno animato i dibattiti e gli incontri. In particolare, quelli con gli ambasciatori presenti al Forum: Corea del Nord e Cuba.

Ringraziamo tutti i partecipanti, Teleambiente - la TV comunitaria che ha co-promosso l’iniziativa e  ne ha documentato lo svolgimento - le radio locali ed i giornali  che ne hanno dato notizia (come “il manifesto” o Carta).Grazie anche a tutti coloro che hanno lavorato duramente  per realizzare l’incontro: dalle strutture alla cucina, dagli stand alla sorveglianza (anche notturna).

 

Consideriamo prioritari nella lotta antimperialista i problemi della formazione, della informazione e della comunicazione  per conseguire una cultura politica e comunicativa antagonista, tuttora inadeguata.  

Obiettivi del Forum in materia conoscitiva e comunicativa:  

1.      sancire il DIRITTO A COMUNICARE (UNESCO 1984) come diritto umano e sociale universale

di popoli, cittadini-utenti, lavoratori della comunicazione (comunicazione come 4° potere costituzionale al servizio della sovranità popolare);

  1. individuare e condividere azioni comuni - individuali e collettive - contro la mistificazione

imperialista e la negazione delle conoscenze di massa.

  1. Indicare e costruire percorsi di liberazione - individuali e collettivi - per conquistare assetti,

strumenti  e spazi di comunicazione a difesa degli interessi dei popoli e delle persone.

  1. Promuovere un programma di alfabetizzazione tecnologica come primo passo di liberazione dalla

             schiavitù del silenzio, impostaci dagli oligopoli mediatici.     

modalità operative

a.      definire una PIATTAFORMA antimperialista in materia di comunicazione e mass media  (parte di una piattaforma politica  generale). Organizzare un centro di documentazione internazionalista.

b.      Organizzare una rete comunicativa mondiale (via Internet e con emittenti disponibili) di persone e soggetti collettivi che si batta per gli obiettivi indicati sopra.

c.       Mantenere rapporti comunicativi orizzontali mondiali per rafforzare la lotta comune per un

                          NUOVO ORDINE COMUNICATIVO dal livello locale fino a quello planetario     

Nel corso del Forum Internazionale  una RETE di rapporti interpersonali e di comunicazione antimperialista si è messa in marcia .Essa opererà  e si svilupperà a distanza, utilizzando tutti i mezzi disponibili. Una rete di soggetti che - all’interno del più generale movimento antimperialista - vuole ricercare e sviluppare una teoria ed una prassi di resistenza  e di liberazione contro il “neoliberalismo” disumano, bugiardo e distruttivo.

La rivista “La Comune” ed i siti collegati daranno conto - con continuità - delle azioni, delle esperienze, dell’evoluzione del dialogo e della lotta del  movimento antimperialista, a livello nazionale e mondiale.

Discutendo, proiettando video - come quelli del Forum DAC o il film i “ Banchieri di Dio” di G. Ferrara -  presentando libri, raccogliendo testimonianze, abbiamo definito alcune linee-guida, che possiamo così sintetizzare:

  1. la lotta dell’umanità contro l’oppressione imperialista richiede il massimo di UNITA’ dei popoli, dei soggetti sociali, dei movimenti, dei partiti e degli Stati che vogliano preservare la loro autonomia ed identità, nel rispetto delle  loro diversità culturali, storiche e politiche;
  2. la mobilitazione popolare - già in atto - costituisce una sfida ed un contrappeso reale alle logiche “unipolari” dell’imperialismo attuale, ma servono progettualità e percorsi di resistenza e di alternativa:dal livello locale fino a quello planetario, come sintesi delle diversità ideali e geografiche, nonché delle esigenze popolari .  

     Il progetto deve riguardare alcuni campi di intervento:

a) i processi di conoscenza, formazione,informazione  e comunicazioni di massa, con la conquista del DIRITTO a comunicare - attivo e passivo - di popoli, cittadini ed operatori.

Un ordinamento delle COMUNICAZIONI di massa  come 4° potere costituzionale, al servizio della sovranità popolare  e della democrazia sociale, e la promulgazione di una CARTA universale dei diritti comunicativi di popoli, cittadini, operatori, collegata ad un programma di alfabetizzazione tecnologico urgente;

b) le questioni della GIUSTIZIA sociale, della PACE,  del DIRITTO nazionale ed internazionale, della SOLIDARIETA’ internazionalista, multietnica e multiculturale.

Quindi  la messa al bando delle armi di distruzione di massa e delle guerre; della corruzione; della criminalità organizzata; delle mafie, dei traffici di persona, armi e droga; dei SEGRETI e delle MENZOGNE di Stato; dei GHETTI inumani per immigrati e rifugiati;

del TERRORISMO  e degli OMICIDI di  Stato  (come quelli di Bush e di Sharon );

c) la questione di una equa ripartizione delle RISORSE naturali e dei CONSUMI, su scala internazionale e nazionale, con la fine delle guerre di rapina, delle ingiustizie e degli sprechi imposti al mondo da un manipolo di parassiti senza scrupoli e senza razionalità;

d) le questioni della FORMAZIONE, della RAPPRESENTANZA  e della AGIBILITA’ politica e mediatica (individuale e collettiva) dei cittadini e delle loro formazioni sociali;

e) la garanzia dei DIRITTI costituzionali inalienabili - individuali e sociali - in tema di LAVORO, SANITA’, ABITAZIONE, EDUCAZIONE, AMBIENTE, DISSENSO politico;

f) la fiducia nei  VALORI  universali liberatori - banditi o criminalizzati dai media e dai loro padroni – come ad esempio: marxismo, comunismo, rivoluzione, sovranità popolare, antifascismo, anticlericalismo, dialettica ed opposizione sociale, contestazione. Il socialismo mondiale (creativo, come esperienza originale) sarà  conquistato e difeso da persone coscienti, informate, solidali, razionali, gioiose, capaci di ripudiare le inumane pratiche imperialiste di oggi.

Ragionando su alcuni di questi nodi, il Forum avanza  alcune  proposte come contributo alle azioni ed alla teoria antimperialista. Dichiarazioni specifiche il Forum ha adottato rispetto alle seguenti questioni internazionali, aggravate dagli eventi più  recenti:

-         Cuba, contro i pretesti imperialisti avversi ad una esperienza “scomoda” e vincente;

-         la Corea del Nord, oggetto di recenti attacchi e strumentalizzazioni “occidentali” per frenare il suo progetto di riunificazione e di pace;

-         La situazione medio-orientale, resa sempre più disastrosa dalle aggressioni di Bush - Blair all’Irak e di Sharon alla Palestina.

-         Il Plan Colombia ed i suoi riflessi sul continente latino-americano;

-         Il governo Berlusconi in Italia e la sua influenza sull’Unione europea.

 

Nella nostra lotta riconosciamo l’inadeguatezza delle forze di cambiamento nell’area culturale e tecnologica, perciò ci impegniamo e chiediamo a tutti di fare ogni sforzo per superarla.

 

Consideraciones sobre el Forum Internacional Roma del 2003

La Asociacion Internacional de Amistad y Solidaridad con los Pueblos y la revista La Comune (organo de prensa de Democrazia Popolare – Izquierda Unida, Italia), organizaron el forum de Roma con el objetivo politico de encontrar y generar un amplio espacio de discusion e intercambio de ideas entre las distintas posiciones analiticas e ideologicas que se fueron presentando. Dar voz a todos sin excepcion, respetando cada posicion y cada autonomia, fue el eje fundamental sobre el cual se construyò el Forum.

La presencia de Editorial Poetas Antimperialistas de America coordinados por Elias Letelier, de Graciela Zolezzi de Argentina, de Ivan Malcotti de Italia, de Maurizio Carlini del Pueblo Unido, de Enrico Giardino del Forum DaC (Derrecho a Comunicar - Italia), de Raul Mordenti, de Falco Accame (ex presidente Comite Defensa parlamento italiano), de Miriam Pellegrini (Gamadi), de German Rodas como presidente de la Coordinadora Socialista de la America Latina, de Cristina Castello de Argentina, de los familiares de San Giuliano en Puglia (padres y madres de los chicos que perdieron la vida - 27- durante el terremoto que destruyo la escuela), del grupo cubano de Hector Celano, Norma Ortega, Maria Elena pena, Carlos Luis de la tejera y Jesus del Valle (presente Giustino di Celmo) que presentò la cantata Cantos de Poemas en Flor, del embajador de la Republica Democratica de la Corea, del consejero politico de la embajada de Cuba, Hector Ramos Milanes, del misionario Carlos Sosa, de los jovenes militantes de Democrazia Popolare y tantos otros enriqueciò sin ninguna duda el Encuentro.

Se concidiò en aprobar las propuestas como aquella de Enrico Giardino, crear una carta internacional sobre el Derecho a Comunicar y el Derecho a la Informacion que tuvo el apoyo de todos los participantes, ademas de un No fuerte y total a todas las politicas imperialistas, un No a la Guerra, sea preventiva o de dominio, un No a la globalizacion y a las politicas proteccionistas norteamericanas y europeas en detrimento de los paises pobres y dependientes, un No al bloqueo economico de Cuba y la exigencia de libertad inmediata por los 5 cubanos detenidos injustamente en USA, la exigencia del inmediato retiro del ejercito de Israel de la Palestina, un No al ALCA y al Plan Colombia y al Plan Panama reimpulsando el Mercosur con las debidas limitaciones, ya que refleja una opcion capitalistica y burguesa que debe ser vigilada, enriquecida e impulsada, la exigencia del inmediato retiro de las bases norteamericanas de la America Latina, la inmediata liberacion de los detenidos politicos en Espanha, Francia y Turquia.

Vinieron a la luz distintas posiciones que reflejan el momento historico que estamos atravesando. Fue dura la discusion entre las propuestas reformistas latinoamericanas, vocero de ellas fue German Rodas y la contestacion radical a las mismas por parte de Elias Letelier. La lectura del documento de Giulio Girardi sobre la situacion religiosa y la teologia de la liberacion fue contestada por Graciela Zolezzi, en los pocos minutos que tuvo a disposicion, ya que la misma intentò llevar la discusion a la practica concreta basandose en la propia experiencia de trabajo en America Latina, oponiendose asi, a las disquisiciones teoricas e ideologicas que el susodicho documento presentaba.

Sobre la mocion propuesta por Maria del Socorro Soto (poeta antimperialista - Mexico), encontrar, construir y crear una metodologia comun, la direccion de DP propuso la creacion de una Unidad Antimperialista que trabaje unitariamente con distintas propuestas que, con la misma base ideologica ya funcionan operativamente en distintas partes del planeta. Este seguramente es el punto mas delicado ya que, si bien los analisis politicos e ideologicos encontraron eco y respuestas, es evidente que el paso sucesivo, o sea la crecion de un Frente o de una metodologia comun que no sea solamente respuesta a la agresion imperial, sucita dudas e impedimentos.

Conciencia y Determinacion fueron y son los componentes urgentes y necesarios para modificar una realidad oprimente y selvaje que continua a empobrecer y masacrar el 80% de la poblacion mundial. Liberarse del Imperio no es tarea facil, y si bien todos tenemos conciencia de èsta eleccion es objetivamente evidente que, como se hace?Resulta ser la duda del momento. Si bien los sistemas democraticos burgueses ya no ofrecen respuestas, es necesario crear dentro del agotado sistema un espacio minimo que permita unir y que proyecte la conciencia hacia la determinacion. Un paso tactico necesario para construir una estrategia real y posible que se funde en los ideales del socialismo y de la libertad de los pueblos que luchan contra el imperialismo y sus complices.

Creemos que con todas las dificultades presentadas, con los errores cometidos, con las involuntarias faltas que la organizacion del forum reconociò y reconoce, es necesario analizar como positiva la experiencia humana y politica que a todos nos permitiò y permite de mejorar, de aprender a escuchar, de aprender a intercambiar, de aprender a pensar. No somos propietarios de la verdad y sabemos bien que el camino hacia la liberacion es un camino que no debe ser recorrido en soledad, que un mundo nuevo, posible, urgente y necesario depende solamente de nosotros, de nuestra capacidad de trabajar unidos, de nuestra conviccion, de nuestra determinacion.

Un agradecimiento a todos aquellos que vinieron de tierras lejanas (Canada, Ecuador, Spagna, Turchia, Messico, Cile, El Salvador, Brasile, Argentina, Cuba...) es necesario, sabemos de los esfuerzos que han hecho, sea economico que personal. Es nuestro sentir seguir por este camino corrigiendo y combatiendo por nuestra libertad.

Julio Schwarsberg (relaciones exteriores DP)

 

Propuestas en materia de formacion, informacion y communicacion de masas

(realizzato in occasione del forum internazionale di Roma del 2003)

 

Los estudios y las luchas, los principios constitucionales y el Derecho A Comunicar (DAC,Unesco 1984), han llevado al Forum DAC a elaborar una teoria critica de la TV y de los medios de comunicacion que va mas allà del proyecto inicial.

Los videos y la domentacion autoproducida – www.romacivica.net/forumdac - dan una buena idea de las metas alcanzadas.

El costoso surplus informativo de los medios, tiene una contropartita en la censura y en el secreto: estos niegan el derecho a la comunicacion y al conoscimiento.

Las propuestas DAC son las siguientes : 

1. Nuevo sistema electoral basado en la soberanìa popular de matriz constitucional. Abolicion del Monopolio de los periodistos sobre la informaciòn y de los partidos sobre la politica.  

2.Normas contra la reparticiòn (lottizzazione) de los servicios publicos,comunitarios y colectivos entre los partidos.

3.Carta universal de los derechos comunicativos de los publos, ciudadanos y operadores.  

4.Propriedad colectiva inalienable de los sistemas de formacion, informacion y comunicacion de las masas considerados como 4° funcion constitucional de los estados modernos.  

5.Defensa del caracter social, colectivo y publico de las ideas y los conocimientos de las masas,contra la gestion oligopolistica de la "propiedad intelectual"(marcas,patentes, copyrights).

Espacio y recursos publicos a la comunicacion horizontal por Internet, cable y via eter.  

6.Refundacion del sistema radiotelevisivo y telematico nacional sobre bases  constitucionales.Abolicion de los monopolios privados sobre las redes de trasmision y la publicidad.  

7.Para el servicio radiotelevisivo nacional – como RAI en Italia – estatuto de autonomia, reorganizacion y relanzamiento sin fragmentaciones ; garantias para autonomia y derechos de los trabajadores y los usuarios, decentralizacion, standard de calidad-costos para los servicios.  

8.Reconoscimiento del caracter social y publico del servicio radiotelevisivo y telematico de las emisoras non comerciales (local, regionales y multiregionales.  

9.Imposicion de un limite de tiempo maximo al secreto militar y de Estado.Control parlamentario sobre los servicios secretos y sobre el secreto militar y de Estado.Transparencia sobre estragos y terrorismo de Estado. Revision de las normas sobre la censura militar y de Estado.  

Enrico Giardino (presidente Forum Diritto a Comunicare)

 

 

“MANIFESTO PER 
UNA SINISTRA UNITA ALTERNATIVA”  

(documento approvato al forum internazionale di Roma – 20 luglio 2003)

 

  1. Le organizzazioni che sottoscrivono questo “documento” intendono avviare un processo di ricostruzione di una Sinistra Unita per l’Alternativa rispettando le loro diversità e la loro autonomia in una iniziativa che dia impulso alla lotta per l’emancipazione dei popoli nell’affermarsi di un nuovo internazionalismo.  
  2. Ci sostiene la memoria della nostra storia, le lezioni del marxismo-leninismo, di Engels, dei più marxismi, del socialismo realizzato e anche delle sue sconfitte, ci sostiene la lunga marcia del movimento dei lavoratori, degli oppressi, delle lotte di Liberazione e contro il vecchio e nuovo colonialismo, la resistenza all’avanzare del “pensiero unico” neo-imperialista, le speranze di intere generazioni, di uomini e donne. Ci sostengono le battaglie di questi giorni contro i Potenti del pianeta e per la pace, contro l’organizzazione mondiale delle disuguaglianze e per i diritti calpestati. Intendiamo continuare a camminare su questa strada, senza temere il percorrere vie nuove ed inesplorate, così come intendiamo valorizzare il pensiero e l’esempio dei partigiani di ieri e di oggi dando impulso a profonde trasformazioni economiche, sociali, culturali ed etiche necessarie per una fuoriuscita dal sistema capitalistico.  
  3. Una Sinistra Unita per l’Alternativa è pensata come un “incontro” politico per contribuire a dare una consapevole direzione alle lotte intorno ad un programma democratico, decentrato e antiliberista, contro ogni sopraffazione imperialista e orientato verso un socialismo inedito come nuova creazione. Una Sinistra Unita Alternativa aperta, plurale, non escludente, cosciente delle proprie peculiarità territoriali e nazionali, internazionalista, non auto referenziale, non soggiogata dalle miserie di nocivi leaderismi, impegnata a favorire l’incontro (anche nello scontro delle idee), fuori e contro ogni logica bipolare, diverse aggregazioni della sinistra di classe, i movimenti, realtà associative e democratiche, un mondo vivo che c’è e resiste, ogni donna e ogni uomo, ogni giovane e ogni ragazza, che intendono essere protagonisti di una rivoluzione” per il riscatto dei popoli a partire da quelli del Sud: a Sud di nessun Nord.  
  4. La crisi generale che investe il sistema capitalistico (e la sua gestione) ha radici profonde ed evidenzia l’impossibilità per le classi dominanti di essere artefici di un qualsiasi, per quanto parziale, cambiamento mentre è fallita ogni ipotesi riformista di adeguamento al sistema del profitto e mentre sono in crisi (sotto il peso schiacciante delle stesse strutture di Bretton Woods e nel pieno fallimento dell’ONU) le stesse forze di opposizione, socialdemocratiche (aldilà dei successi palesati) sprovviste di un rapporto storico ed organico con le la lotta di classe in particolare, con le lotte delle classi oppresse e di chiunque spiri ad un mondo nuovo in generale. Mancano programmi semplici e credibili, il rapporto tra mezzi e fine, la direzione stessa verso la quale marciare mentre è sempre più confuso il rapporto tra struttura e sovrastruttura, tra la stessa tattica e la stessa strategia per “forze” che dovrebbero richiamarsi al cambiamento e alla trasformazione delle società. La formale e bloccata democrazia capitalista (le cui redini sono sempre più nelle mani di una minoranza negli USA) è diseguale e discriminatoria soggiogata dal fondamentalismo di mercato e ingabbiata nell’inevitabilità della guerra all’umanità per la depredazione di ogni risorsa (materiale ed umana). Ogni problema nel mondo sta diventando un dramma dalle proporzioni incontrollabili (fame, miseria, carestie, mancanza di acqua, di cura, di istruzione, sfruttamento intensivo del bene ambientale, flussi migratori incontrollati ecc. ecc.). Sono cancellati i diritti e umiliate le strutture solidali mentre beni universali (diritto a conoscere, a comunicare, alla salute, ai trasporti, alla vita anziana ecc.) sono trasformati in elemosina da privatizzare con ulteriore potere dello stesso capitalismo illegale (mafie, centrali del narcotraffico, lobbies, poteri occulti, servizi deviati e devianti, burocrazie militari): il disastroso modello neo-liberista è nemico dei popoli. Questo modello sta distruggendo il pianeta e i suoi abitanti fino ad offenderli nei rapporti più intimi. Un neo-imperialismo invadente e prepotente, cinico e devastante è realtà quanto i rischi della decomposizione delle classi in lotta sullo stesso terreno che le ha generate.  
  5. Le crescenti iniziative di sindacati, movimenti, partiti di sinistra, reti e forum, disoccupati e licenziati, donne e pensionati, realtà studentesche e giovanili, emarginati ed immigrati, ambientalisti e pacifisti, contadino e ceto medio ed intellettuale antagonista non appaiono sufficienti a realizzare mutazioni necessarie nei governi e nella società. Al contrario, veicolate da paure ed incertezze, tra le menzogne di una informazione falsa e la crescente militarizzazione emisferica, avanzano destre eversive e guadagnano terreno ( a destra e a sinistra) settori conservatori applicando piani repressivi uniti ad opportunismo, disinformazione, demagogia, paternalismo, populismo e manipolazioni.  
  6. In questo contesto imposto dal neo-liberismo e dal neo-imperialismo una risposta efficace è possibile solo attraverso lotte popolari che si proiettino ad un livello più adeguato, capaci d’intromettersi nella società contrastando il dilagare di contestazioni occasionali e fuorvianti, pressappochiste e la stessa apatia e indifferenza di intere generazioni. Un cambiamento è possibile a partire da una grande riforma intellettuale e morale, culturale, dell’Uomo, dalla lotta all’ignoranza e al prendere coscienza, dal dare l’esempio, dal precisare oggi quale futuro si propone.  
  7. Sul piano internazionale ci dichiariamo, dunque, per lo scioglimento della Nato, per la totale rivoluzione delle strutture internazionali e dell’ONU e contro ogni piano imperialistico ed egemonico del governo USA.  
  8. Ora è il tempo di lavorare, superando steccati storici che portano sempre a sconfitte politiche per ottenere una democrazia di fondo i cui principi base siano la partecipazione cosciente e la possibilità di un confronto di idee per percorsi sociali collettivi e per l’emancipazione culturale e in ogni campo del popolo. Invitiamo pertanto ogni organizzazione, gruppo politico, centro culturale e sociale, singoli individui a proporre e promuovere momenti di riflessione attorno alle tematiche comunicate anche attraverso questo “documento collettivo” realizzato in occasione del Forum Internazionale di Roma del 2003 e che intendiamo portare al confronto con i diversi appuntamenti mondiali e territoriali che saranno.  
  9. Una Sinistra Unita Alternativa è una necessità dei nostri giorni, un atto di libertà per sostituire alla frammentazione delle forze rivoluzionarie, antagoniste, critiche e di sinistra uno strumento ulteriore per un percorso che ha lo scopo dichiarato di mutare lo stato di cose presente.