ISRAELE : un "regalo" degli  imperialisti  di ieri e di oggi 
(nota di E. Giardino)

1. Un pò di memoria storica (che i grandi media occultano)

Approfittando dello sterminio nazista ( 6 ml ? )  di Ebrei in Europa e della relativa propaganda mediatica a loro favore , il sionismo ebraico ha manovrato per ottenere- in particolare dopo la 2^ guerra mondiale - una propria "patria" autonoma (La  "terra promessa" reclamizzata da canzoni, film e TV) :  una patria da  trovare sulla carta geografica in qualche regione "remissiva", cioè sottomessa agli Stati imperiali (Inghilterra in questo caso).

Gli ebrei vivevano (bene), ormai distribuiti su più Nazioni , e non avevano certo bisogno di tale "elargizione", ma il sionismo e chi lo sosteneva voleva una "testa di ponte" imperialista nel cuore del mondo arabo (mediorientale).

Già nel 1917 la "dichiarazione di Balfour" del Ministro degli Esteri inglese (protettorato sulla Palestina) aveva "suggerito" che la Palestina fosse la "terra promessa" ebraica.

Così tra il 1919 ed il 1939 circa 350.000 ebrei  arrivarono in Palestina, occupando terre e formando i Kibbutz , presentati come villaggi-giardino nel deserto a gestione collettiva (il socialismo ?).

Venivano ad occupare non aree qualsiasi , ma le zone strategiche della religione, della storia e      dell'economia musulmana (risorse, strade, coltivazioni, ecc.).

I coloni ebrei - difesi dal loro esercito e da mercenari - si armavano  per "tenere" la terra occupata e nascevano i primi scontri con i residenti palestinesi.

Il 29-9-47 - su pressione inglese - le Nazioni Unite decidevano (a tavolino)  di segmentare  la Palestina in 7 zone, ignorando storie, proprietà, diritti indigeni. Tre zone allo Stato ebraico, tre a quello arabo, una (Gerusalemme) sotto controllo internazionale (ved. cartina pagg.580-81 sullo "stato del mondo" 1998). Questa risoluzione viene respinta dalla Lega araba che si prepara alla guerra. Intanto David Ben Gurion - sotto protezione inglese- proclama il 14-5-48 la nascita dello Stato di Israele indipendente.  Israele- meglio armata ed addestrata- esce vincente dallo scontro, e provoca un esodo di 750.000 arabi-palestinesi, da allora profughi "senza dimora"(la prima grande pulizia etnica del dopoguerra, mai raccontata dai   grandi mas-media).

E' superfluo dire che la stampa ed i governi italiani  hanno sempre "tifato" per Israele.

Nonostante tregue deboli e caduche la tensione è cresciuta via via nel tempo.

Dopo la chiusura del canale di Suez da parte dell' Egitto nel 1952 , nel 1956 il generale israeliano Moshe Dayan lancia una potente offensiva, occupando la penisola del Sinai e la striscia di Gaza .

L'anno dopo- per intervento ONU- i territori vengono restituiti. Ma il 5-6- 1967 scoppia la "guerra dei sei giorni" nella quale Israele prevale, occupando il Golan (tolto alla Siria); tutta la Cisgiordania (compresa la zona est di Gerusalemme) tolta alla Giordania; la striscia di Gaza e tutto il Sinai tolti all'Egitto. Nel 1973 , altra guerra "del Kippur"  (espiazione)  risolta  poi  con la mediazione USA-URSS. Una serie di accordi tra Israele ,Egitto e Siria portano alla restituzione di parte dei territori occupati da Israele con la guerra.

Israele ha la bomba atomica e sofisticate tecnologie militari : è sostenuta da USA ed U.K.

(più altre potenze occidentali  e Vaticano): ha anche una rete mondiale ebraica di sostegno.

Contro di essa l' OLP (Org. di Liberazione della Palestina) di Arafat - priva di armi e mezzi- conduce una disperata ed eroica lotta : INTIFADA , pietre contro elicotteri, carri armati, mitra,ecc.

Naturalmente - mentre nascono Stati e Staterelli - i Palestinesi hanno perso la loro terra  e nessuno pensa ancora (dopo 53 anni ) di riconsegnare loro uno Stato ed un territorio autonomo.

La lista degli accordi - quasi sempre con "mediazione" USA- è lunga, ma sfavorevole ai  Palestinesi (pag. 579 dello "Stato del mondo") : già il 9-9-93 l' OLP aveva riconosciuto- senza reciprocità- lo Stato di Israele ed il suo diritto di esistenza.

Dal 1967 in poi Israele ha ampliato i propri confini da  607 a 7285 ettari ed ha fatto (1980) di Gerusalemme la sua capitale "esterna" con la maggioranza relativa degli abitanti (165.000).

Gli USA stessi hanno  riconosciuto nel 1997  il fallimento dei precedenti accordi (Oslo 1993).

Per es. l'accordo di Washington del 28-9-95 ha definito 3 zone :

A : 4% della sup. Cisgiordana e circa il 20 % della sua popolazione+ 7 città palestinesi (tra cui Nablus ,Ramallah, Betlemme, Hebron -solo in parte), con esclusione di Gerusalemme est.

Su questa zona le autorità palestinesi hanno solo poteri civili e di polizia.

B : comprende la quasi totalità dei villaggi palestinesi in Cisgiordania ed il 23% del territorio.

Qui i palestinesi hanno solo poteri civili e di polizia, mentre gli israeliani hanno poteri militari, di sicurezza e di intervento unilaterale.

C :  73% del territorio cisgiordano, con aree startegiche e poco popolate + 30-40% del territorio della striscia di Gaza, in mano israeliana.

Con l'avvento   al governo di B.Netanyahu (Likud, destra israeliana)- fortemente sostenuto dagli USA- il processo di tregua  ha subito una netta inversione di tendenza.Una serie di provocazioni israeliane (l'ultima : la " sortita militare" del massacratore Sharon sui centri religiosi arabo-palestinesi ) hanno condotto ad una escalation di violenza unilaterale con la uccisione di oltre 160 palestinesi di cui 30 bambini. Si tratta di un massacro unilaterale- pietre di civili contro soldati con  armi sofisicate - in cui il rapporto delle vittime è almeno di 15:1 ( Chomsky su Liberazione del 3-11-2000).Ovviamente e come al solito- scandaloso- il resoconto dei grandi mass-media occidentali che presentano l'eccidio pianificato come "guerra"ad "atti terroristici" dei palestinesi (con il linciaggio di due soldati israeliani supergettonato).

2. La politica di Israele e degli USA nella Regione:

La politica di forza e di espansionismo di Israele nell'area è analoga a quella che gli USA attuano  a scala mondiale. La politica di Israele è  la sua politica estera-  come e più di quella USA-  per cui rimane identica , quale che sia lo schieramento politico vincente. Non è solo l'occupazione armata dei territori arabo-palestinesi  oppure le violenze dei coloni armati e delle " squadre della morte".

Si tratta anche del  controllo israeliano sulle risorse vitali (acqua, energia, vie di comunicazione) che determina lo strangolamento di un popolo accerchiato ed imprigionato nella sua stessa terra.
In 10 anni il numero dei coloni e raddoppiato e 200.000 ebrei dominano su 3 ml di palestinesi.

Gli insediamenti  israeliani - protetti dall'esercito e dagli USA- crescono con grande rapidità, intanto  coloni e  "squadre della morte" commettono eccidi efferati  e torture contro civili palestinesi, anche bambini, donne  e vecchi. Ma di tutto questo i grandi media non parlano .

Israele è dotato di bomba atomica e di sofisticate tecnologie militari comprate dagli  USA.

Non ha mai rispettato le risoluzioni dell'ONU (3) votate a grande maggioranza,e  con il voto contarrio di USA ed alleati. In questi giorni l'Italia si è astenuta sull'ultima risoluzione di condanna dell'ONU, mettendo sullo stesso piano vittime e carnefici di un massacro (160 palestinesi uccisi ed oltre 3000 feriti in pochi giorni).

Israele come gli USA usano la "dottrina Powell", cioè usare il massimo della forza distruttiva in risposta ad ogni  minaccia, anche solo potenziale : è quello che fa anche in questi giorni.

In quell'area l'Europa - come nei Balcani- è subalterna al dominio USA- Israele  , mentre i Paesi Arabi (Egitto, Siria , Libano, Irak) sono troppo deboli per opporvisi.

Il conflitto palestino-israeliano è anche un conflitto di classe tra un ceto di  possidenti- dominanti (israeliani) ed un esercito di sfruttati- dipendenti (palestinesi),costretti ad elemosinare lavoro ed altre risorse elementari di vita. Questo aspetto è volutamnete ignorato dai grandi mass-media.

 

3. La campagna mediatica a favore i Israele

Abbiamo già ricordato la propaganda ultradecennale  che cinema, canzoni, TV hanno fatto sul ritorno degli "ebrei perseguitati nella Terra promessa" (ricordate exodus ?).

Da decenni chiunque critica la politica di Israele viene subito tacciato di essere antisemita, antiebreo, cioè complice dei nazisti. La verità è invece che i governanti di Israele stanno applicando  da decenni ai  palestinesi il "genocidio" che i loro padri hanno subito dai nazisti di Hitler, ai quali assomigliano sempre più….

Per converso i palestinesi e l'OLP di Arafat sono stati presentati come dei "terroristi" o  come loro supporto politico e civile.  Israele " è accerchiato"- si dice- e deve armarsi per sopravvivere.

Un governo ed uno Stato "regolare e democratico" contro organismi "irregolari e non democratici" con soggetti violenti, che Arafat è invitato a tenere a bada, altrimenti .. bombe e stragi di civili…..

In queste condizioni il massimo che si può concedere è una fuorviante "neutralità"…

Si costruisce così una "simmetria tra occupante ed occupato, tra l'oppressore e le sue vittime"

(Hannan Ashrawi sul manifesto del 4-11-2000). Di più si criminalizzazno le vittime in modo che la barbara violenza su di loro appaia come un "inevitabile castigo": così è stato anche per Saddam Hussein, per Milosevic e per altri "dittatori" da punire insieme al  loro popolo….

Quando esplodono le crisi più cruente si giustifica l'intervento armato israeliano come "risposta" alle violenze di piazza oppure agli attentati terroristici palestinesi. Eppure la TV non può che mostrare elicotteri e soldati superarmati contro civili che lanciano pietre (intifada).

Le vittime palestinesi sono numeri "anonimi" e quando la TV ha mostrato l'assassinio del bambino palestinese Muhammad Al Durra sulla sua terra, i media hanno subito messo in atto una campagna di accuse, contro i "cecchini" palestinesi prima, e poi contro la vittima: perché era lì ? perché i genitori mandano in strada i loro bambini ? Perché non cessano i tumulti ?

Non si dice che questi vengono uccisi  volutamente nelle loro case e nelle loro strade…..

Le  poche vittime israeliane sono persone con nome  e cognome che le TV mostra  con risalto…

Per giorni e giorni la TV ci ha mostrato il linciaggio di 2 soldati israeliani "in borghese" finiti per "sbaglio" nella città palestinese di Ramallah . Ha quindi usato questo episodo a conferma dello slogan " palestinesi feroci terroristi ed assassini spietati…"Ma linciaggi, massacri e torture sono la regola per i coloni e le "squadre della morte" israeliane.

Tuttavia il contesto del linciaggio di Ramallah non viene citato : la città è circondata da soldati israeliani e vi è un solo punto di accesso da loro controllato. I due israeliani "sbandati" erano di fatto agenti della "squadre della morte"(riconosciuti  dalla gente), infiltrati nella manifestazione che celebrava il funerale di un palestinese torturato ed ucciso barbaramente dai coloni israeliani.

La polizia palestinese non  è riuscita ad evitare il linciaggio,  per l'assalto alla prigione.

Questo episodio ha prodotto la caccia ai responsabili ed il bombardamento della piccola città con eleicotteri Apache per "punizione collettiva" ( come nel nazismo di Hitler).

3.      Brevi riflessioni e commento :

Basta un po’ di storia  ed i fatti richiamati finora per comprendere che la responsabilità storica di quanto accade in quell'area da oltre 50 anni è tutta dell'imperialismo, prima inglese poi statunitense e sionista, ma anche europeo ed italiano (come in Irak o nei Balcani). L'imperialismo ha voluto  collocare una sua testa di ponte "illegittima e criminale"- superarmata- sul territorio e  nel cuore del mondo arabo-palestinese : era facile fin dall'inizio prevedere l'esito di tale cinica collocazione, che calpesta anche il significato storico e religioso che quei luoghi hanno per palestinesi e musulmani.

Se non si parte da qui è difficile trovare oggi soluzioni ad un problema che ha  queste cause.

Come in altre parti del mondo , gli imperialisti usano  da decenni la loro propaganda ed i loro mass-media per occultare e mistificare una realtà fatta di  massacri, occupazione, esodi forzati.

Israele ha la forza militare e l'appoggio delle potenze imperialistiche per condurre la sua espansione unilaterale nell'area e per espellere via via coloro che vi abitavano già prima del loro arrivo.

Se una mobilitazione  popolare mondiale non fermerà questo processo di espansione- sterminio  etnico (usato ieri dal Governo USA contro gli indiani d'America, oggi in Sud America e nei Balcani contro i serbi), l'etnia palestinese rischia la diaspora e/o di scomparire definitivamente.

Qui , come nei Balcani, ci sono massacri , profughi e pulizie etniche da decenni ; ci sono violazioni reiterate delle risoluzioni ONU; ci sono profughi , ingiustizie e prepotenze, ma i governanti occidentali di "sinistra" e di "destra" coprono tutto questo, perché schierati con Israele da sempre.

I mass- media non ci dicono nulla di tutto ciò e criminalizzano solo i palestinesi.

Vince sempre più la brutalità e la forza militare, non la ragione o la politica , per cui è difficile arrivare a soluzioni  giuste, che pure  sono possibili e necessarie.

Anche l'ONU - quando pure riesce a votare risoluzioni doverose contro USA ed alleati - è poi incapace di farle applicare e quindi finisce per coprire gli aggressori (come nei Balcani).

Il diritto internazionale e quello dei popoli  risulta così violato ed impotente.

Una desolante conclusione che riguarda popoli e Nazioni  aggredite in molte parti del mondo.

Serve dunque una grande mobilitazione popolare cosciente, ma questa è ostacolata  dalla non conocenza della realtà e dalla mistificazione mediatica mondiale.

Una soluzione politica tuttavia esiste anche per la Palestina e per essa occorre battersi.

Il primo passo è  quello di creare uno Stato palestinese sovrano con Gerusalemme come capitale.

Uno Stato a democrazia popolare che abbia il pieno riconoscimento dell' ONU ed  una autonomia economica-politica adeguata rispetto ad Israele ed all'imperialismo USA.

Quindi ritiro delle truppe e dei "coloni" israeliani occupanti, equa ripartizione delle risorse (terreni, acqua, elettricità, fattori produttivi, ecc.), chiara e garantita definizione dei confini e delle rispettive autonomie economiche e politiche.

La soluzione giusta e durevole deve affrontare anche il nodo della dipendenza economica e territoriale dei palestinesi nei confronti degli israeliani, al fine di eliminarla o ridurla. Se non si fa questo gli " incontri  diplomatici" saranno sempre un " bidone" per il popolo palestinese.

La voce e le istanze dei palestinesi devono arrivare all'Europa ed al mondo attraverso i media.

Gli USA non hanno alcuna legittimità come "mediatori", perché schierati con Israele.

Il ricatto atomico e militare israeliano non deve fermare la giustizia ed il diritto internazionale, i diritti elementari del popolo palestinese , anzitutto  quello di avere uno Stato sovrano vivibile.

Viviamo qui un altro feroce e  drammatico capitolo delle nefandezze dell'imperialismo, forse uno dei più illegali ed inaccettabili. Dalla parte di Israele non sta alcuna giustificazione, ma solo la prepotenza militare e la sicurezza di  perenne impunità (grazie al sostegno USA).

L'11 novembre 2000 si terrà a Roma una manifestazione popolare nazionale a sostegno della  causa palestinese : speriamo che altre ne seguano in Europa e nel Mondo.

Al Parlamento italiano è arrivata in questi giorni una mozione di alcuni parlamentari che chiede, tra l'altro, la fine dell'occupazione militare israeliana della Cisgiordania e di Gaza (compresa Gerusalemme est) e la creazione di una commissione di inchiesta  dell'ONU.

Due iniziative che vanno nella direzione giusta e che ci permettono di sperare….