Licenziamo chi ci vuole licenziare

Nonostante il Referendum radicale sia stato sonoramente battuto, il Governo Berlusconi getta via la maschera e approva una deroga allo Statuto dei lavoratori accordando alla Confindustria libertà di licenziamento.

Non è che l’inizio! Il licenziamento viene ora previsto per i lavoratori emersi dal nero, quelli che vedono trasformato il loro contratto da tempo determinato a indeterminato, nelle aziende con più di 15 dipendenti, domani sarà esteso a tutti gli altri lavoratori del privato e del pubblico. Il lavoratore licenziato non potrà ricorrere alla Magistratura e la perdita del posto sarà compensata con quattro soldi. Come se non bastasse, si profilano nuovi contratti, tutti precari o in affitto, con orari sempre più flessibili e sfavorevoli per i lavoratori soprattutto se donne.

Gli accordi del 1993, rivendicati oggi da Cgil Cisl Uil, hanno determinato una secca perdita del potere di acquisto dei salari e delle pensioni con il passaggio al sistema contributivo; i Confederali invitano allo sciopero di tre ore nel Pubblico Impiego e tra i Metalmeccanici per cifre irrisorie e strumentalizzando le lotte per difendere la concertazione (non per chiedere salari europei, riduzione di orario, libertà sindacali, assunzioni e maggiore sicurezza sui luoghi di lavoro).

Gli accordi , e i Governi, degli anni scorsi hanno spianato la strada al Governo Berlusconi e "legittimato" i suoi attacchi al salario, alle pensioni e ai lavoratori.

E’ il momento di reagire e non di chiudersi in casa, le decisioni di oggi si ripercuoteranno negativamente sui salari, sulle pensioni di domani, le privatizzazioni della sanità e della scuola faranno lievitare i costi dei servizi, riducendo i posti letto, le cure mediche, i posti degli insegnanti, la libera educazione.

La Finanziaria e il Libro Bianco di Maroni sono i baluardi sui quali si costruisce l’attacco al salario, alle pensioni, alla scuola e alla sanità pubblica. La nuova Finanziaria non è vero che aiuta i meno abbienti perché a farne le spese saranno ancora una volta i salari di operai ed impiegati, il Welfare verrà stravolto e ridotto ai minimi termini.

E’ il momento di reagire, è il momento di lottare senza compromessi nei luoghi di lavoro, nella societa’

 

Confederazione cobas pisa