MANIFESTO
PER UNA SINISTRA UNITA ALTERNATIVA

Appello alla sinistra critica, antagonista e rivoluzionaria 

Avanziamo una proposta unitaria non solo per le elezioni: 

REALIZZIAMO UN PROGETTO” per mutare lo stato di cose presente:

 

1)      le organizzazioni che sottoscrivono questo “manifesto” intendono avviare un processo di ricostruzione di una sinistra alternativa e unita rispettando le loro diversità e la loro autonomia e si alleano in un nuovo collettivo che dia impulso ad un’alternativa di governo, verso l’Europa, per l’emancipazione popolare;

2)      ci sostiene la memoria di importanti conquiste del mondo del Lavoro, della lotta di Liberazione, della gioventù delle magliette a strisce, i valori del 1968 e le speranze della generazione degli anni settanta che si rinnovano nei grandi appuntamenti resistenti di questo nuovo millennio in Italia e nel pianeta. Noi intendiamo continuare a camminare su questa strada così come intendiamo valorizzare il pensiero e l’esempio dei nostri partigiani, di ieri e di oggi, di chi moriva in un carcere fascista per la libertà o in una piazza, in epoca più recente, di chi ha subito la violenza dell’organizzazione mondiale delle disuguaglianze e di chi ha subito l’incapacità di rinnovamento delle stesse idee socialiste. Al tempo stesso intendiamo dare impulso a profonde trasformazioni economiche, sociali, culturali ed etiche necessarie a partire dalla nostra penisola.

3)      una Sinistra Unita Alternativa è pensata come un fronte politico  per contribuire a dare una direzione consapevole alle lotte intorno ad un programma democratico, decentrato e antiliberista, contro ogni sopraffazione imperialistica e orientato verso un socialismo inedito come nuova creazione. Una Sinistra Unita Alternativa aperta, plurale, non escludente, non autoreferenziale, non soggiogata dalle miserie di nocivi leaderismi, impegnata a fare incontrare diverse aggregazioni della sinistra di classe, i  movimenti, realtà associative e democratiche, l’Italia viva che c’è e che resiste, ogni donna e ogni uomo che intende essere protagonista di un’Italia nuova in un mondo nuovo, del riscatto del “POPOLO DEL SUD”.

4)      La crisi generale che investe l’Italia e il pianeta (e la sua stessa gestione) ha radici profonde ed evidenzia l’impossibilità per le classi dominanti di essere artefici di un qualsiasi rinnovamento mentre è fallita ogni ipotesi riformista e di adeguamento al sistema capitalistico e mentre sono in crisi le stesse forze di opposizione, sprovviste di un rapporto storico ed organico con le lotte delle classi "proletarie", alle quali mancano programmi semplici e credibili e un obiettivo alternativo, tra struttura e sovrastruttura, tra lotte nazionali ed internazionalismo. La formale e bloccata democrazia capitalista è diseguale e discriminatoria ed ogni problema nel mondo sta diventando un dramma dalle proporzioni incontrollabili (fame, miseria, carestie, sfruttamento intensivo di risorse, guerre, flussi migratori). Sono umiliati i diritti e calpestate istituzioni solidali mentre “beni universali” (salute, istruzione, trasporti, servizi ecc.) sono trasformati in elemosina da privatizzare con ulteriore potere dello stesso capitalismo illegale (mafie, lobbies, poteri occulti);

5)     Il disastroso modello neoliberista è nemico dei popoli. Questo modello sta distruggendo il pianeta e i suoi abitanti fino ai rapporti più intimi.

6)      Le crescenti iniziative di sindacati, movimenti, partiti di sinistra, reti e forum, disoccupati e licenziati, donne e pensionati, realtà studentesche e giovanili, emarginati ed immigrati, ambientalisti e pacifisti, contadini e ceto medio ed intellettuali non appaiono sufficienti a realizzare una mutazione necessaria nel governo e nella società. Al contrario, veicolate da paure ed incertezze, tra l’ipocrisia dell’informazione “deviata” e la crescente militarizzazione emisferica, avanzano destre eversive e  "democratiche”. Guadagnano terreno i settori conservatori applicando piani repressivi uniti a disinformazione e manipolazioni.

7)  In questo contesto, imposto dal neoliberismo, una risposta efficace è possibile solo attraverso lotte popolari che si proiettino ad un livello adeguato, capaci d’intromettersi nella società contrastando il dilagare di contestazioni fuorvianti, occasionali, pressappochiste, l’apatia e l’indifferenza di intere generazioni.

8) Sul piano internazionale ci dichiariamo per lo scioglimento della NATO, per la totale “rivoluzione” delle strutture internazionali a partire dall’ONU e contro i piani imperialistici ed egemonici del governo USA.

9)     Ora è tempo di lavorare, superando steccati storici che portano sempre a sconfitte politiche per ottenere una democrazia i cui principi base siano la partecipazione cosciente e la possibilità reale di un confronto di idee per percorsi sociali collettivi e per l’emancipazione culturale del popolo. Invitiamo perciò ogni organizzazione, gruppo politico, centro culturale, singoli individui, ad organizzare momenti di riflessione sulle tematiche di questo primo ed approssimativo manifesto di lavoro. Invitamo ad inviare suggerimenti per poter mettere in moto un percorso che in tempi medi deve sostanziarsi: momenti elettorali e scontri politici. Entro l’autunno diverrà essenziale organizzare un primo momento di discussione collettiva che deve porre le basi poltiche di un primo tassello di lavoro comune per fondare una sinistra unita alternativa.