MILLE COLORI

Non c'erano Agnoletto e neppure altri leader. Non c'era Bertinotti ma non sono mancati "disobbedienti" del PRC con le loro bandiere. I TG nazionali sono stati costretti a parlarne e nessun negoziante ha chiuso bottega mentre sfilava un corteo con migliaia di persone organizzato da DP, 3 febbraio in primis, AIASP e decine di comunità straniere. Nel corteo: uno striscione delle donne in nero e di afghane confuse con volti indio e quelli di bambini curdi o di un campo rom... C'era la musica, la gioia, i canti e occhi che sorridevano di palestinesi, marocchini, africani ed asiatici, mille etnie e mille colori. C'era la consapevolezza alternandosi al microfono con una scaletta per gli interventi improvvisata e gestita dalla piazza che la parte ricca del pianeta stava lì, povera perchè derubata delle proprie ricchezze e delle proprie braccia, povera e senza diritti perchè l'organizzazione delle disuguaglianze avanza e avanza il cinismo delle classi dominanti (profittatori senza scrupoli e iene voraci). Erano lì per il lavoro, per la dignità e contro la guerra, contro tutte le guerre e contro ogni terrorismo alimentato dai Prepotenti della Terra. Erano lì urlanti ed entusiasti  e piazza Sant'Apostoli e piazza Venezia con fatica riusciva a contenere un popolo di uomini e donne che sapevano che non esistono "liberatori e che i popoli si liberano da sè". Qualcuno ha perso un'occasione: stare non davanti (e a volte troppo lontano) ma insieme a chi si batte per un mondo nuovo e necessario, per un'alternativa di società, per un progetto di liberazione al plurale.