da: www.consumietici.it
Gli U.S.A. e le multinazionali del Biotech intendono imporre gli OGM al mondo
con le sanzioni della WTO.
Gli U.S.A. e l'Argentina minacciano rappresaglie commerciali in base agli
accordi WTO, per
costringere piccoli paesi come la Bolivia, lo Sri Lanka e la Croazia a revocare
normative
sfavorevoli agli Organismi Geneticamente Modificati. Documenti riservati
mostrano che i piccoli
stati vengono sottoposti a pressioni enormi quando tentano di implementare
normative più
restrittive in materia di OGM. Anche l'Unione Europea è sottoposta a simili
pressioni. "Friends of
the Earth International" (FoEI) denuncia che gli U.S.A. e altri stati
pro-biotech, come l'Argentina, cercano di intimidire piccoli stati che intendono
adottare leggi contro il transgenico. Friends of the Earth presenta documenti
riservati dei governi di Stati Uniti e Argentina in cui vengono espresse minacce
in intraprendere azioni in sede WTO (l'Organizzazione mondiale del Commercio)
contro Paesi che adottassero simili normative. Sri Lanka e Croazia che intendono
bandire gli OGM stanno affrontando pressioni crescenti. La Bolivia, che aveva
adottato una Risoluzione che bandiva gli OGM nel gennaio 2001, è stata
costretta a revocarla a causa delle pressioni subite da parte dell'Argentina e
delle sue compagnie agribiotech. La Risoluzione della Bolivia imponeva una
moratoria in vigore dal gennaio al dicembre 2001 sull'importazione di prodotti,
derivati e generi alimentari di origine agricola contenenti OGM. Il governo
boliviano in agosto ha dichiarato l'intenzione di prolungarla oltre il dicembre
2001 e di trasformarla in un "Decreto Supremo", che la avrebbe
trasformata in legge a tutti gli effetti. Tale impegno veniva preso
ufficialmente il 23 Agosto 2001, con un accordo firmato dal governo boliviano
insieme a gruppi di agricoltori e di lavoratori della terra. FOBOMADE,
un'associazione ambientalista boliviana, ha di recente appreso che il governo ha
invece elaborato una nuova risoluzione nel mese di ottobre, in cui la moratoria
veniva revocata senza che il governo ne desse informazione al pubblico e senza
annunci ufficiali. "La revoca della Risoluzione mostra la debolezza del
nostro Governo di fronte alle pressioni dell'Argentina e delle Multinazionali
dell'agribiotech", ha dichiarato Maria Luisa Ramos di FOBOMADE. "È
vergognoso che una piccola nazione come la nostra sia obbligata ad accettare
alimenti geneticamente modificati anche contro la volontà dell'opinione
pubblica" FoEI ha ottenuto un documento riservato, inviato dalla Missione
boliviana a Ginevra al proprio Ministro degli Affari Esteri. In essa si afferma
che "Dietro a tutto c'è la lobby argentina della soia, che esporta cinque
milioni di dollari in soia GM in Europa e Nord America". Nello stesso
documento l'Ambasciatrice boliviana a Ginevra sembra piegarsi alla volontà
argentina, comunicando al Ministro che la Risoluzione della Bolivia sembra
contraria alle norme della WTO, affermando che "la situazione corrente è
molto delicata, poiché la Missione boliviana ritiene che dal punto di vista
delle regole della WTO le ragioni esposte dalla Missione argentina sono molto
valide, e la nostra nazione non ha alcuna solida giustificazione per difendere
le misure adottate". I potentati agrari argentini hanno duramente
minacciato la Bolivia per mesi con le sanzioni WTO, come mostrano altri
documenti divulgati da FoEI. Le pressioni sui i Paesi che vogliono adottare
normative antitransgeniche sembrano seguire una stessa falsariga. All'inizio
dell'anno, il governo dello Sri Lanka ha redatto un Atto in materia alimentare
che avrebbe bandito gli OGM dal Paese. Il Consigliere per l'Agricoltura
dell'ambasciata U.S.A. in India ha minacciato lo Sri Lanka di impugnare il bando
davanti alla WTO, ciò che avrebbe potuto costare al Paese 190 milioni di
dollari in sanzioni se lo Sri Lanka non avesse revocato il bando. L'Atto avrebbe
dovuto entrare in vigore a settembre del 2001, ma a causa della pressione degli
Stati Uniti e dell'Australia è stato rimandato indefinitamente. In Croazia, ad
una Tavola Rotonda organizzata dal Ministero dell'Ambiente il 10 dicembre, FoEI
e la ONG europea ANPED hanno denunciato le intimidazioni statunitensi contro il
Governo croato affinché abbandoni il progetto di una moratoria sugli OGM. In un
documento riservato ottenuto da Green Action - FoE Croazia, indirizzato
dall'ambasciata U.S.A. al Ministro dell'Ambiente croato, dice che "se una
tale moratoria fosse adottata, il governo U.S.A. dovrebbe considerare la
possibilità di difendere i propri interessi davanti alla WTO".Il Ministro,
Bozo Kovacevic ha detto il 12 dicembre che non avrebbe risposto alla lettera
dell'ambasciata americana. Il documento riservato asseriva anche che gli
alimenti GM "hanno dimostrato di essere sicuri come gli alimenti
convenzionali, negli
Stati Uniti e altrove". Comunque organizzazioni statunitensi affermano, in
un documento indirizzato al Ministro dell'Ambiente croato in risposta a ciò,
che i meccanismi di controllo e le
politiche di monitoraggio americani sono inadeguati a concludere che gli OGM
siano sicuri."Il
sostegno del Governo U.S.A. agli organismi geneticamente modificati è così
aggressivo da arrivare a sovvertire le leggi degli altri Stati", ha detto
Larry Bohlen di Friends of the Earth U.S. "Chiediamo al nostro Governo che
smetta di imporre unilateralmente la sua volontà nelle altre parti del
mondo".
L'Unione Europea subisce lo stesso tipo di pressioni. Il documento U.S.A.
inviato alla Croazia svela intenti dissuasori nei confronti di altri Paesi che
intendessero adottare in materia di OGM strumenti legali analoghi a quelli
dell'Unione Europea. Nel testo, l'ambasciata U.S.A. "consiglia cautela
nell'implementazione delle direttive UE in materia biotech, che richiedono
infrastrutture concrete e capacità istituzionali per essere messe in
pratica".In effetti, gli U.S.A. stanno tentando di affossare l'intenzione
europea di adottare legislazioni in materia di etichettatura e tracciabilità, e
sta facendo pressioni sull'Unione perché ritiri la moratoria. L'UE ha
notificato alla WTO le nuove misure in materia appunto di etichettatura e
tracciabilità. I membri della WTO hanno potuto esprimere i loro commenti sino
al 28 dicembre 2001, e la Commissione Europea ha detto che renderà presto
pubblici tali commenti e tutte le questioni correlate. Fondamentalmente, gli
U.S.A. si oppongono alla regolamentazione che è stata proposta. Alan Larson,
Segretario di Stato americano per gli affari agricoli ed economici, ha detto di
recente a Bruxelles che "non è disposto ad accettare che non ci siano
progressi sull'approvazione (di legislazioni meno restrittive, ndT) per i
prossimi due anni. Le preoccupazioni per un'imminente disputa commerciale in
sede WTO contro l'UE sono crescenti. "l'Organizzazione mondiale del
Commercio è lo strumento che gli Stati Uniti e le multinazionali del Biotech
stanno adoperando per forzare le nazioni di tutto il mondo ad accettare gli OGM",
dice Juan Lopez, consigliere per il biotech di Friends of the Earth
International. "Chiediamo ai governi di tutto il mondo di non cedere di
fronte alla WTO. Ogni Paese del mondo deve avere il diritto di stabilire una
moratoria sull'introduzione di OGM sinché non si siano stabilite adeguate
legislazioni e strumenti di controllo efficienti, che assicurino una
regolamentazione adeguata in materia di biosicurezza.
(Friends of the Earth, segnalata da Mobilitebio)
Info: Sulla Bolivia: www.foeeurope.org/press/17.12.01.htm
Croazia: http://www.zelena-akcija.hr/eng/green_action.html sullo Sri Lanka
http://www.foei.org/campaigns/Biotechnology/indexbiotechnology.html