SERPA CONFERMA 
PRESENZA YANKEE 
A SAN VINCENTE DEL CAGUÁN


Tratto da e a cura della redazione di ANNCOL
(Agenzia di NotizieNuova Colombia)
http://www.anncol.com

Il candidato presidenziale del partito liberale ha confermato la
partecipazione di militari nordamericani nella dichiarazione di
guerra contro il popolo colombiano. Ha dichiarato all'agenzia di
notizie "Caracol" che egli si oppone e si opporrà all'arrivo di
truppe straniere in Colombia ed ha chiesto spiegazioni al governo in
merito ad una fotografia apparsa su un quotidiano di Bogotá, in cui
sull'uniforme di un militare, a San Vicente del Caguán, si legge
chiaramente "US ARMY". Situazione, questa, che lo ha sorpreso molto,
come qualsiasi "disorientato".
Lo stesso mezzo di comunicazione ha chiesto al Comandante della Forza
Aerea Colombiana, generale Héctor Fabio Velasco, il perché della
presenza di militari statunitensi nell'ex zona di distensione. Questo
generale con la coda di paglia (sui suoi aerei solitamente viene
trasportata la droga negli Stati Uniti), ha affermato che "essi sono
venuti con noi semplicemente come osservatori".
Risposta cinica e sfrontata, perché la comunità nazionale ed
internazionale è pienamente a conoscenza del fatto che le Forze
Armate colombiane, al servizio del capitale finanziario, hanno
intrapreso una guerra totale contro il popolo colombiano e le sue
organizzazioni popolari, armate e non, una volta terminato "in un
colpo solo" il processo di Dialogo e Negoziazione con accerchiamenti
ed inutili operativi militari.
Le FARC-EP hanno rispettato gli accordi sottoscritti col governo
Pastrana, il quale aveva magnificato che qualora lo Stato avesse
deciso di interrompere il processo, avrebbe concesso un lasso di 48
ore al fine di permettere ai combattenti delle FARC-EP di ritirarsi.
Ma in modo incoerente, sleale e traditore il signor Pastrana e il suo
establishment, due ore dopo il discorso presidenziale, hanno ordinato
di iniziare i bombardamenti indiscriminati sull'area di distensione,
con la partecipazione delle forze militari statunitensi.
Cosa ci facevano, "nel giorno della presenza sovrana dello Stato",
secondo quanto manifestato da Pastrana a San Vincente del Caguán,
militari nordamericani con uniformi dell'esercito degli Stati Uniti?
Lo stavano accompagnando "a compiere quest'atto di sovranità"
simultaneamente in operativi di aggressione contro il popolo, le sue
umili abitazioni, i suoi piccoli appezzamenti agricoli, i precari
ambulatori ed i servizi pubblici?
L'inutile gesto di Pastrana di "rendere presente la sovranità"
potrebbe essere stato fatto con la presenza di organismi umanitari,
al fine di evitare l'aggressione da parte dei militari colombiani e
nordamericani ai danni dei poveri abitanti che risiedono in quella
che fu la zona di distensione, una volta terminato il processo "a
senso unico" in nome dello Stato oligarchico terrorista colombiano.
I mezzi di comunicazione dell'imperialismo, quali il Washington Post
ed il New Herald, stanno già suonando i tamburi di una guerra che
sfocerà indubbiamente in una vietnamizzazione della regione andina.
La provocazione dell'affermazione secondo cui Manuel Marulanda si
troverebbe in Venezuela, è solo una delle tante che l'impero
statunitense lancia contro i due popoli fratelli.
Le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia, FARC- EP, nel loro
tentativo e nella loro volontà di costruire una Nuova Colombia, non
hanno come politica l'agire militarmente al di fuori della Colombia.
Il loro lavoro negli altri paesi, secondo i comunicati e le
interviste ai media esternati dai suoi portavoce all'estero, è quello
della diplomazia politica e del rispetto per l'autodeterminazione dei
popoli.