PREAMBOLO 

1)      Nell’attuale regime sociale capitalista non si è affievolito ma si sviluppa in forme nuove il contrasto fra le forze produttive ed i rapporti di produzione mantenendo attuale e necessaria la lotta di classe tra il proletariato (nella sua funzione storica e in qualità di costruttore di un blocco storico e sociale antagonista) e la borghesia dominante.

2)      Il capitalismo non è riformabile mentre lo deve essere, continuamente, il socialismo, pertanto, Democrazia Popolare (Sinistra Unita), ponendosi l’obiettivo di essere organizzazione autonoma per una sinistra alternativa e plurale, cosciente che lo sfruttamento e l’oppressione di classe, l’emarginazione e le ingiustizie, il razzismo e le insanabili contraddizioni del capitalismo identificabili nella moderna mondializzazione  imperialistica non sono modificabili, si organizza e lotta per il potere popolare e la democrazia di fondo, per un’egemonia delle classi subalterne implicante la loro emancipazione.

3)      Democrazia Popolare (Sinistra Unita) intende essere uno degli strumenti indispensabili  della lotta rivoluzionaria del proletariato e una libera organizzazione politica delle lavoratrici e dei lavoratori, delle donne e degli uomini, dei giovani, delle sane forze intellettuali, dei diversi e degli esclusi per la trasformazione socialista della società e dello Stato nell’accettazione di un nuovo internazionalismo e nella continuità, oltre il mero conflitto ed il dogmatismo, del pensiero di Marx ed Engels, le idee innovatrici e l’opera di Lenin, le riflessioni critiche di Antonio Labriola e Rosa Luxemburg, dei più marxismi, con riferimento critico al pensiero di Antonio Gramsci, Palmiro Togliatti, Enrico Berlinguer, alla grande tradizione dei comunisti e delle comuniste in Italia, con particolare riferimento alla storia del Partito Comunista Italiano, fondato a Livorno nel 1921 per i diritti universali del lavoro, per affermare una politica di rinascita del Mezzogiorno, per la dignità ed il riscatto dei lavoratori in genere, le nuove generazioni, le masse femminili, i ceti medi della città e della campagna, gli intellettuali, le forze progressiste ed antagoniste al fine di interpretare e realizzare l’aspirazione del popolo ad un nuovo internazionalismo, ad un società nuova che, nella libertà, nella giustizia, nella partecipazione, avanzi verso una mondo inedito.   Democrazia Popolare (Sinistra Unita) organizza, dunque, gli operai, i cittadini e le cittadine che lottano, nello spirito della Resistenza, per l’estensione ed il rinnovamento delle libertà sancite dalla Costituzione repubblicana ed antifascista, per trasformare l’Italia in una società socialista fondata sulla democrazia politica, per affermare gli ideali socialisti in Europa e nel pianeta. 

4)      Democrazia Popolare (Sinistra Unita) intende, dunque, riunire la parte più avanzata e cosciente della società, unificare la classe lavoratrice, sensibilizzare e rendere protagonisti i diversi soggetti antagonisti per indirizzare le loro lotte oltre il raggiungimento dei soli e semplici interessi singoli o di gruppo, per l’emancipazione rivoluzionaria dell’umanità. Democrazia Popolare (Sinistra Unita) affermando la validità degli ideali socialisti riconosce il pluralismo dei partiti e dei movimenti politici, delle associazioni e la libertà nell’esercizio delle arti, della ricerca culturale e scientifica, dell’informazione, dei diritti delle minoranze linguistiche ed etniche. Democrazia Popolare (Sinistra Unita) è consapevole che la coscienza cristiana, nel mondo contemporaneo, può diventare un impegno concreto di lotta per identici fini. Democrazia Popolare (Sinistra Unita)   vuole essere “aperta” a uomini e donne credenti e non credenti, appartenenti al Cristianesimo, all’Ebraismo, all’Islam, al Buddhismo ed a qualsiasi altra religione, a seguaci di diversi sistemi filosofici, valorizzando la filosofia della prassi, ad esponenti di diverse culture, a persone agnostiche o atee. Essenziale è che ciascuno, quale sia la sua visione religiosa o areligiosa, filosofica e culturale del mondo, rispetti le idee dell’altro e converga, unanimamente, nella difesa e nella promozione delle qualità generali e delle mete sociali ed etiche che Democrazia Popolare (Sinistra Unita) si propone.

5)      Nel quadro di una rinnovata pratica internazionalista, nella nuova fase di sviluppo antimperialistico e rivoluzionario, Democrazia Popolare (Sinistra Unita) opera per favorire la collaborazione ed il confronto delle idee fra tutti i partiti, movimenti ed organizzazioni di ispirazione socialista per una ricomposizione unitaria del movimento operaio e del suo blocco storico di riferimento che non intende escludere emarginati ed indios, disagiati, disoccupati, lavoratori della terra e delle acque. Tenendo conto della lotta che i popoli originari dell’America Latina, dell’Asia, Dell’Africa e del pacifico stanno portando avanti, tra mille difficoltà, per affermare i loro diritti storici e la loro identità, Democrazia Popolare (Sinistra Unita) si impegna, in particolare, a sostenere queste lotte e a porsi al loro fianco in questo cammino di giustizia, di consapevolezza e di liberazione.

6)      Democrazia Popolare (Sinistra Unita) è un’organizzazione politica, volontaria, democratica ed unitaria che regola la sua vita interna secondo il metodo del centralismo democratico ovvero: rispetto di tutti e di tutte, valorizzazione della “base” e circolazione delle idee nel rispetto di giuste e democratiche maggioranze, consentendo alle minoranze di essere messe in condizione di diventare esse stesse maggioranza. Un dirigente è anche diretto e un diretto è anche dirigente e il ruolo di “capo” non è stabilito una volta per tutte.

7)      I demopopolari (comportandosi con lealtà e spirito di solidarietà, tolleranza e reciproco rispetto, impegnandosi a non divulgare questioni riservate interne) studiano, si organizzano e lavorano perché, in Italia e nel mondo, si affermino le istanze di libertà dei popoli, giustizia sociale, pace, solidarietà e cooperazione, tutela della natura e dell’ambiente, libertà religiosa, piena espressione dell’identità e dell’orientamento sessuale, sviluppo della società multietnica, rispetto delle minoranze e abbattimento di ogni forma di discriminazione.

8)      I demopopolari hanno il compito di diffondere nelle masse la coscienza rivoluzionaria  per l’alternativa allo stato di cose presente, l’obbligo di formare continuamente nuovi quadri e rifiutare ogni privilegio derivante dalla pratica parlamentaristica ed istituzionale o dai ruoli dirigenziali decisi dall’organizzazione. Si rifiuta, altresì, il carrierismo e si riconosce la funzione di “dirigenti” periferici senza ammettere grandi diversità di trattamento economico tra un eletto, dirigenti nazionali o locali ritenuti necessari e proposti nel rispetto di regole democratiche statutarie. Ogni aderente deve rappresentare tutta l’organizzazione e l’organizzazione deve rappresentare ogni aderente intendendo valorizzare il civile confronto e la libera espressione di ogni idea (la sommatoria di più incarichi ad uno stesso soggetto va considerata nociva per la vita democratica interna quanto la confusione tra ruoli istituzionali e di organizzazione).

9)      Democrazia Popolare (Sinistra Unita) intende organizzarsi in “Consigli Territoriali” (costruzione di un intellettuale collettivo, organico alla classe) riconoscendo gli stessi come istanza fondamentale dell’organizzazione e germe della società nuova che si intende edificare (e che prevede la gestione collettiva della produzione e della distribuzione non come mortificazione della libera capacità individuale ma come sua esaltazione).

10)  La comprensione del nesso stringente tra trasformazione economica e riforma intellettuale e morale, tra teoria e prassi, tra struttura e sovrastruttura sono parte integrante del progetto e del programma dei demopopolari impegnati, già come minoranza, a fare dell’autocritica e della critica il loro modo dialettico di essere e comportarsi.

11)  Ciò che unifica gli aderenti a Democrazia Popolare (Sinistra Unita) è, quindi, un programma ed un progetto, partendo dalle esigenze e dai bisogni delle masse (che si intende rendere protagoniste e non da rappresentare perpetuamente) per la costruzione di una società non capitalistica, per consentire una “gestione collettiva” dello sviluppo economico e tecnologico, per una mondializzazione non contro ma al servizio dei popoli e che si distingua dalle forme del socialismo reale già conosciuto, riconoscendo, comunque,  la grandezza storica della Rivoluzione d’Ottobre per tutto il genere umano. Inoltre: tenuto conto della particolare e specifica situazione storica dell’Italia e dell’Occidente, in particolare Democrazia Popolare (Sinistra Unita) prende atto del grande travaglio che attraversa il mondo delle Chiese Cristiane dove, insieme a permanenti e tenacissime tendenze all’allineamento con i poteri forti e con i potentati politici, economici e finanziari del capitalismo mondiale, emergono sempre più gruppi che dall’Evangelo traggono motivazioni profonde per schierarsi, concretamente, nella storia, accanto agli oppressi, agli sfruttati ed agli emarginati.

12)  Democrazia Popolare (Sinistra Unita) non ammette la formazione di correnti, fazioni e gruppi né adesioni che non siano singole e si organizza attraverso i Consigli Territoriali, Regionali e Nazionale, l’assemblea ed il congresso, le conferenze tematiche.

13)  Democrazia Popolare (Sinistra Unita) organizzerà il suo primo congresso nel gennaio del 2004 ritenendo questa fase transitoria e costitutiva (i congressi dei Consigli Territoriali si prevedono annuali e triennali quelli regionali e nazionale). 

14)  Democrazia Popolare (Sinistra Unita) vuole essere, dunque, un “individuo” complesso e collettivo che rappresenta una volontà antagonista e costruttiva che deve affermarsi nell’agire totale.

15)  La storia è un continuo processo di liberazione: i demopopolari devono essere, insieme, avanguardia storica e avanguardia per un grande moto liberatorio operaio e popolare promuovendo, continuamente, una “nuova leva” di protagonisti.

16)  I punti di questo preambolo non sono modificabili in quanto “principi generali” per salvaguardare, nel tempo, Democrazia Popolare (Sinistra Unita) da arrivismi, degenerazioni burocratiche, personalismi, opportunismo piccolo-borghese, leaderismo, autoreferenzialità, esclusivismo politico, settarismo, separazione del sapere e, in sostanza, da quei vizi che ormai sono classici del “partitismo tradizionale”. 

I.                   L’ORGANIZZAZIONE, IL CONSIGLIO TERRITORIALE, LA VITA INTERNA, DIRITTI E DOVERI,  IL CENTRALISMO DEMOCRATICO.

 Art. 1 - E’ costituita Democrazia Popolare (Sinistra Unita) che intende essere una cellula del più ampio movimento internazionale impegnato nelle lotte per l’uguaglianza, la libertà, la fratellanza ed un socialismo dal volto umano contrapponendosi, per “superarla”, alla  organizzazione mondiale delle disuguaglianze e all’attuale organizzazione della produzione che, in nome del profitto per una élite, intende imporsi per conquistare nuovi mercati, impossessarsi delle fonti di materie prime, ottenere mano d’opera a buon mercato o schiavizzata (bambini, donne ed uomini dell’Africa, dell’Asia, dell’Australia, latinoamericani e della stessa Europa con particolare riferimento ai popoli ed ai Paesi dell’Est), distruggere lo “stato sociale” conquistato dalle lotte operaie, la stessa natura e, di fatto, in nome della modernità, attraverso una selvaggia liberalizzazione, l’idea di civiltà.

 Art. 2  - Democrazia Popolare (Sinistra Unita) accetta i principi generali espressi nel Preambolo di questo Statuto evidenziando la natura criminale del “nuovo ordine mondiale” e l’imposizione di un “pensiero unico dominante” culturale e politico, militare ed economico che rende le democrazie del presente sedicenti, le socialdemocrazie di destra e, in sintesi, il potere borghese una dittatura di pochi sulle masse. Ciò non esclude un “percorso tattico” che valuti “alleanze”, presenza istituzionale e costituzione di luoghi unitari per tutelare e sviluppare i diritti e gli interessi della classe e del  “blocco storico e sociale” di riferimento.

 Art. 3 - Possono aderire all’organizzazione coloro che abbiano compiuto il quattordicesimo anno di età e che, indipendentemente dall’etnia, dalla nazionalità, dalla opinione religiosa ne condividono il programma ed i principi generali, lo Statuto, le tesi fondamentali ed il fine, con la coscienza e la consapevolezza, rifiutando lo spontaneismo ed il dilettantismo rivoluzionario, che un organo è di massa non in virtù del numero di iscritti ed aderenti (fatto, comunque, importante) ma in conseguenza del suo reale insediamento e radicamento sociale. Democrazia Popolare (Sinistra Unita) intende riunire una “umanità nuova” per un “nuovo umanesimo” contro la devastazione della civiltà e dell’ambiente, per la solidarietà fraterna e la liberazione dei popoli, contro il massacro di vite umane (fame, conflitti, malattie, calamità) e la loro umiliazione (analfabetismo di ritorno, mancata valorizzazione della differenza di genere,  negazione dell’uso e della conquista del tempo libero, tabù sessuali, impedimento alla pratica sportiva e alla fruizione generale della cultura e degli spazi ad essi preposti, disoccupazione), per la pace ed il disarmo, per la salvaguardia totale dei diritti fondamentali  a partire dagli anziani e dal mondo dell’infanzia contro ogni emarginazione e nel rispetto di autonomie e diversità di popoli e comunità favorendo l’azione diretta delle masse e liberandole dall’indifferenza, dal qualunquismo, dall’essere amorfe o serve sciocche dei nemici del popolo lavoratore e del “blocco storico e sociale” organico allo stesso, della stessa umanità.

 Art. 4 - norme generali:

a)      la tessera di adesione è unica su tutto il territorio nazionale e all’estero;

b)      non è ammessa l’iscrizione all’organizzazione e contemporaneamente ad un partito, fatta eccezione per gli stranieri e le straniere presenti in Italia e che, comunque, devono appartenere ad organizzazioni affini a Democrazia Popolare (Sinistra Unita) nei principi generali e ritenere essenziale la lotta contro ogni forma di oppressione, sfruttamento ed ingiustizia. Per gli italiani all’estero valgono le norme del presente Statuto;

c)      l’iscrizione a Democrazia Popolare (Sinistra Unita) è incompatibile con l’appartenenza ad associazioni segrete o che comportino un particolare vincolo di riservatezza mentre è auspicata l’iscrizione ad associazioni laiche e religiose, cooperative e sindacati di classe e la loro stessa fondazione nel rispetto della loro autonomia e diversità;

d)      ci si può iscrivere ovunque e, comunque, si consiglia di rispettare la territorialità. Senza gravi motivazioni non si può rifiutare la richiesta di adesione di qualsiasi richiedente;

e)      il numero minimo di soci per il riconoscimento di un “Consiglio Territoriale” è fissato a dieci. Il Consiglio Territoriale non è solo l’istanza di base di Democrazia Popolare (Sinistra Unita) ma la possibilità (ragionando anche sui luoghi o gli orari delle riunioni, il linguaggio e via elencando) di edificare una “piramide rovesciata” dalle solide fondamenta;

f)       il Consiglio Territoriale è unico nei Paesi e nelle cittadine di modesto insediamento abitativo mentre è circoscrizionale nelle grandi metropoli;

g)      il Consiglio Territoriale ha l’obbligo di aderire ad un Consiglio Regionale a sua volta aderente al Consiglio Nazionale;

h)      ogni nuovo iscritto a  Democrazia Popolare (Sinistra Unita) (qualunque sia la sua provenienza ed il suo precedente ruolo in altre organizzazioni, nelle Istituzioni e nella vita civile e sociale) è sottoposto ad un periodo di candidatura di mesi 6 cessati i quali potrà essere ammesso definitivamente nell’organizzazione e durante i quali non ha diritto a candidature interne ed esterne e non ha diritto di voto deliberativo mentre ha tutti gli obblighi degli altri iscritti (tale periodo serve per evitare opportunismi  e consolidare lo spirito di fratellanza e di rispetto di ogni membro). L’iscrizione a Democrazia Popolare (Sinistra Unita) implica anche l’adesione al suo programma e progetto e il rispetto dei deliberati presi a maggioranza o determinati nei congressi prima e nei Consigli continuamente. Gli iscritti hanno, altresì, l’obbligo di far parte delle cellule demopopolari nelle organizzazioni di massa, nelle associazioni, nei luoghi di studio e di lavoro, di circoli ricreativi, culturali e sportivi, nelle cooperative e nei sindacati (cellule che non sostituiscono i Consigli e che servono da riferimento per la ricerca di posizioni comuni pur rispettando la diversità e l’autonomia di tali organizzazioni). Ciascun iscritto paga una quota annuale o mensile al Consiglio Territoriale di appartenenza ( non oltre il primo semestre di ogni anno) e una quota al Consiglio Regionale e al Consiglio Nazionale mentre tutti i proventi derivanti dalla vita istituzionale coinvolgente Democrazia Popolare (Sinistra Unita) o altre entrate dell’organizzazione vengono, a loro volta, ridistribuite per la crescita dell’organizzazione “periferica”  fatta eccezione delle spese documentate e approvate come necessarie (per le strutture ed i materiali regionali e nazionali e la retribuzione dei “funzionari”) e, comunque, la quota di adesione è fissata ad un minimo di 100.000 annuali (ripartite in lire 30.000 per il Nazionale ed il Regionale e lire 40.000 per il Consiglio Territoriale) e la retribuzione  di un funzionario, a qualsiasi livello, pubblico o di partito, è stabilita ad un massimo identificabile alla paga di operaio metalmeccanico specializzato secondo contratto nazionale (ciò implica che i proventi di un eletto di Democrazia Popolare (Sinistra Unita) appartengono all’organizzazione, a cui vanno versati nel momento della riscossione, che provvede a “stipendiare” nel rispetto delle norme stabilite nello Statuto). L’organizzazione provvederà a stipulare un libero e regolare contratto per garantire tutti gli aderenti riguardo il rispetto delle norme previste per gli eletti all’atto stesso della loro proposta di candidatura;

i)        chi possiede regolarmente la tessera ha diritto di voto deliberativo nel proprio Consiglio Territoriale e di frequentare tutti i Consigli Territoriali prendendo, anche, parte alle discussioni nelle singole assemblee ma con il solo voto consultivo;

j)        chi cambia residenza o intende iscriversi ad altro Consiglio Territoriale ha l’obbligo di avvertire il Consiglio di appartenenza di tale trasferimento che dovrà garantirne l’identità e la posizione e lo stesso dicasi per i Consigli Regionali. Ogni aderente può partecipare ai Consigli Regionali o Nazionale, chiedere la parola ed esprimere un voto consultivo;

k)     la conoscenza dello Statuto è obbligatoria quanto il suo rispetto;

l)        chi è disoccupato o malato o pensionato sociale non rientra negli obblighi di pagamento delle quote stabilite per l’iscrizione;

m)    il socio e la socia che, senza giustificazione, non partecipano per tre volte consecutive alle assemblee dei Consigli Territoriali sono sottoposti a verifica dal Comitato di Controllo;

n)      ogni Consiglio Territoriale elegge nel suo seno un Comitato Esecutivo composto di 3 membri per gli iscritti da 10 a 50, 5 membri per gli iscritti da 50 a 100 e 7 membri nelle successive condizioni e un identico numero è previsto per il Comitato Formazione Quadri;

o)      la Commissione di Controllo (composta da tre membri), il segretario, l’amministratore, il delegato al Consiglio Regionale sono eletti dall’assemblea o dal Congresso (annuale per i Consigli Territoriali e trimestrale per il Nazionale);

p)      è la Commissione di Controllo, scaduti i 6 mesi di candidatura all’iscrizione, che comunica all’assemblea l’accettazione o meno dei soci, uomini e donne,  dandone motivazioni valide e documentate;

q)      i Comitati Esecutivi e le Commissioni di Controllo durano in carica un anno;

r)       ogni iscritto ed iscritta ha il diritto di sostenere le proprie idee, comunicare opinioni e suggerimenti, criticare l’attività ai diversi livelli, eleggere gli organismi dirigenti ed essere eletto o eletta, proporre e proporsi per candidature pubbliche, ottenere “pagine aperte” sulla stampa dell’organizzazione;

s)      ogni iscritto ed iscritta ha il dovere di essere coerente con gli obiettivi fondamentali dell’organizzazione, partecipare alla sua vita, sostenerne la stampa, valorizzarne la democrazia interna con l’impegno a non rivolgersi ad organismi esterni per la soluzione di eventuali controversie tra aderenti, promuovere nuove adesioni, votare e far votare le proprie liste e sostenere i propri candidati e candidate, contribuire alla nascita o allo sviluppo dei sindacati di classe, delle associazioni democratiche e dei movimenti di massa. I Consigli Territoriali  hanno l’obbligo di abbonarsi alla stampa di Democrazia Popolare (Sinistra Unita);

t)       i gruppi giovanili o femminili, per lo studio e la propaganda dei problemi inerenti, possono costituire dei gruppi appositi mantenendo il diritto di ottenere altri incarichi. Un giovane che non ha compiuto 18 anni di età deve avere almeno due anni di iscrizione per ottenere incarichi nell’organizzazione o eventuali candidature. L’ipotesi di valorizzare quote di donne per liste elettorali o incarichi dirigenziali è offensivo per le stesse e per l’intelligenza di ogni iscritto ed iscritta mentre non può non essere necessario ed indispensabile rimuovere ogni ostacolo che ne impedisca una totale valorizzazione e il riconoscimento di capacità e disponibilità nell’attività in generale, ruoli, incarichi e candidature;

u)      l’espulsione dall’organizzazione (è esclusa la sospensione ma può esservi “richiamo formale”) può essere deliberata solo in conseguenza di gravi atti che vanno comunque comprovati e, dopo inchiesta e relazione dettagliata scritta, la decisione spetta all’assemblea degli iscritti nel Consiglio Territoriale. Un socio o una socia espulsi possono fare ricorso ai Consigli Regionali e Nazionale che attraverso i loro Comitati di Controllo potranno riverificare le decisioni assunte dall'assemblea del Consiglio Territoriale. Ai livelli “superiori” i Comitati di Controllo hanno il dovere di convocare, in caso di espulsione, i Comitati di Controllo del Consiglio Territoriale a cui appartiene il socio o la socia sottoposti a provvedimento disciplinare;

v)      ogni Consiglio Territoriale può aggiungere al presente Statuto altri articoli per regolare la sua vita interna. La funzione dirigente si esprime nella capacità di sapersi anche diretti e nel promuovere la partecipazione democratica e l’attività politica di tutti e di tutte, stimolando l’approfondimento teorico e culturale, assicurando la circolazione delle idee e dell’informazione, lavorando per l’unità dell’organizzazione attraverso l’azione solidale di tutti gli iscritti e le iscritte, contribuendo a superare ogni ostacolo che limita la possibilità di essere protagonisti, valorizzando energie, capacità, intelligenze, risorse;

w)     la vita interna di Democrazia Popolare (Sinistra Unita) è regolata dal centralismo democratico ingabbiato in un coerente decentramento organico, in modo da assicurare la utile unitarietà di indirizzi nell’azione, la chiarezza nei termini del dibattito politico, l’assunzione di responsabilità da parte di ogni militante e dirigente, nonché la massima partecipazione di tutti e di tutte alle scelte politiche ed alle lotte, e la rigorosa tutela dei diritti. Tutti gli organismi dirigenti debbono essere eletti secondo le norme e le procedure stabilite dallo Statuto e funzionare in modo collegiale, hanno, altresì, l’obbligo di riferire periodicamente circa la loro attività agli iscritti. Ogni istanza dell’organizzazione e i singoli  dirigenti hanno il compito di favorire l’attività, la crescita e la formazione di tutti gli iscritti e di tutte le iscritte. Le decisioni deliberate, in conformità al presente Statuto, sono vincolanti per tutti gli appartenenti  e, se prese dal Consiglio Nazionale, dopo aver valorizzato il ruolo ed i compiti dei Consigli decentrati, sono valide per l’intera Democrazia Popolare (Sinistra Unita). Una decisione presa a maggioranza, rispettando la continuità di un libero e civile dibattito interno, deve essere rispettata anche dalla minoranza. Sono vietate attività frazionistiche. Le assemblee possono essere aperte al pubblico ma spetta agli organismi dirigenti e di controllo interessati stabilire collegialmente se e come rendere pubblico il contenuto di tutti gli altri dibattiti e decisioni.

II.                LA CELLULA, LE SEZIONI (CASA DEL POPOLO), I CONSIGLI REGIONALI.

 Art. 5 - La cellula è costituita da almeno cinque iscritti nei luoghi di lavoro e nei centri di vita culturale ed associata.

La cellula è governata dall’assemblea con potere consultivo e fa riferimento al Consiglio Territoriale. Le decisioni di un’assemblea di cellula vanno approvate dal Comitato Esecutivo del Consiglio Territoriale che si confronta con la stessa a maggioranza dei suoi componenti.

 Art. 6 - La sezione è il luogo dove si incontra il Consiglio Territoriale e le cellule dello stesso. Viene denominata “Casa del Popolo”. Prevede la possibilità di ospitare al suo interno realtà territoriali (dal comitato antifascista al comitato di quartiere, sportelli legali, di consulenza amministrativa o dei diritti, associazioni e altre realtà democratiche). La sezione è la sede permanente per le riunioni e l’attività dei demopopolari ma deve essere, anche e soprattutto, un centro di vita politica, culturale, ricreativa per la cittadinanza. La sezione promuove e coordina l’attività dei demopopolari in tutti i campi della vita politica, ne favorisce l’organizzazione e la formazione, ne stimola l’attività ed il contributo critico, ne facilita l’adesione ai movimenti di massa, unitari ed aggregativi. E’ compito dei Consigli Regionali e Nazionale favorire, oltre la generosità e l’autofinanziamento della “base”, il possesso di strumenti e mezzi per fare politica (impianti tecnici ed informatici, strutture per mostre e feste, schede di lavoro pratico, materiali formativi ed informativi). E’ compito dei Consigli Regionali e Nazionale mettere in condizione tutti e tutte di essere e sentirsi uguali dinanzi al possesso del sapere politico e di quanto avviene dentro l’organizzazione e, in generale, in Italia e nel mondo (valutazione del ruolo di internet e della costruzione di un archivio e di una banca dati a disposizione di ognuno ed ognuna). Il Consiglio Territoriale è organismo di direzione politica della cittadina o della Circoscrizione. Gli eletti nelle Amministrazioni corrispondenti devono avere come riferimento i Consigli Territoriali. Gli eletti delle grandi metropoli, e in genere, si rapportano , obbligatoriamente almeno una volta al mese o ogni volta se ne palesi la necessità, sia ai Consigli Territoriali di provenienza che a quelli Regionali. Il Consiglio Territoriale risponde del suo operato al congresso di sezione o Casa del Popolo e al Consiglio Regionale.

Art. 7 - Il Consiglio Regionale è costituito dai delegati dei Consigli Territoriali in numero di due per Consiglio Territoriale con diritto di parola e voto deliberativo. Chiunque con diritto di parola e voto consultivo può partecipare. Il Consiglio Regionale e quello Nazionale riconoscono la validità della costituzione e fondazione dei Consigli Territoriali e provvedono alla distribuzione delle tessere per l’adesione. Il Consiglio Regionale è organismo di direzione politica nella regione. Esso congiunge in sé la duplice funzione e caratteristica di organo decentrato del Consiglio Nazionale e di organo democraticamente espresso dalle organizzazioni della regione e risponde al congresso regionale e al Consiglio Nazionale. Si riunisce di regola almeno una volta al mese, costituisce proprie commissioni di lavoro, designandone i coordinatori e i componenti, discute ogni anno un rapporto sull’attività dei demopopolari che ricoprono cariche pubbliche comunali nelle grandi metropoli, nella Regione o dei parlamentari della stessa.

Art. 8 - Il Consiglio Territoriale ed il Consiglio Regionale nominano, attraverso l’assemblea o il congresso i rispettivi Comitati Esecutivi , i Comitati per la Formazione Quadri, i Comitati di Controllo, il segretario e l’amministratore.

III.             IL CONSIGLIO NAZIONALE, IL COMITATO DI CONTROLLO, IL CONGRESSO, L’AMMINISTRAZIONE DELL’ORGANIZZAZIONE, LA STAMPA E I MEZZI DI COMUNICAZIONE DI MASSA, LE CARICHE PUBBLICHE ELETTIVE, LA TESSERA ED I SIMBOLI DI DEMOCRAZIA POPOLARE (Sinistra Unita).

Art. 9 – Il Consiglio Nazionale è il massimo organismo di direzione politica e di decisione dell’organizzazione. Esso determina gli indirizzi fondamentali e gli obiettivi delle attività, ne verifica l’attuazione e ne risponde collegialmente al congresso nazionale. Il Consiglio Nazionale si riunisce di regola almeno ogni due mesi, l’ordine del giorno è reso pubblico e la sua convocazione è delegata allo stesso o al suo corrispondente Comitato Esecutivo. In seduta comune con il rispettivo Comitato di Controllo elegge il segretario generale e il Comitato Esecutivo Nazionale. Ha la facoltà di eleggere un presidente, il quale è membro di diritto del Comitato Esecutivo e uno, o più, vice segretari. Determina le commissioni di lavoro e ne nomina i coordinatori ed i componenti. Garantisce, obbligatoriamente, la massima diffusione a tutta l’organizzazione degli orientamenti e delle scelte adottate. Ciascun componente del Consiglio Nazionale (al pari del Consiglio Regionale) fa parte di una delle commissioni permanenti costituite dallo stesso Consiglio Nazionale. Il numero e le competenze delle commissioni debbono corrispondere ai grandi settori d’attività e di iniziativa politica dell’organizzazione. Alle donne ed ai giovani è data opportunità di costituire luoghi specifici d’incontro. Le donne ed i giovani possono, dunque, far parte di due commissioni. Il coordinatore delle commissioni le convoca, di norma, almeno una volta al mese oppure su richiesta del Consiglio Nazionale o della maggioranza del Comitato Esecutivo. Il Consiglio Nazionale può demandare l’esame, l’approfondimento e la decisione su determinati argomenti alla commissione competente. In tal caso deve essere data adeguata informazione pubblica dei lavori e delle conclusioni della commissione stessa. Tutti i membri del Consiglio Nazionale possono prendere conoscenza dei materiali elaborati dalle commissioni e dei verbali delle loro riunioni che vanno, successivamente, inoltrati e diffusi a tutti gli iscritti e, comunque, resi noti attraverso dispense ed opuscoli. Il Comitato Esecutivo esamina e decide le questioni più importanti dell’attività politica corrente e, in conformità agli orientamenti stabiliti dal Consiglio Nazionale, dirige il lavoro dell’organizzazione e ne controlla la realizzazione; esso risponde del suo operato al Consiglio Nazionale e sottopone alla sua discussione e decisione le questioni di rilievo politico attorno alle quali permangono diversità di posizioni. Il Comitato Esecutivo eletto dal Consiglio Nazionale esamina, almeno due volte l’anno, un rapporto sui problemi organizzativi e di inquadramento ed, insieme con i gruppi parlamentari e con i segretari regionali, discute ed approva il bilancio centrale dell’organizzazione. Il Consiglio Nazionale, favorendo la consultazione dei Consigli decentrati, segue l’indirizzo della stampa dell’organizzazione ed eventuali edizioni e garantisce il coordinamento di tutta Democrazia popolare (Sinistra Unita) e, quindi, può favorire riunioni consultive con i Consigli Regionali e  con i Consigli Territoriali.

Art. 10- I Comitati di Controllo, ai diversi livelli, controllano l’applicazione dello Statuto, esaminano le questioni che riguardano il rispetto della democrazia, dell’unità e della disciplina politica nella vita interna dell’organizzazione con richiami ed eventuali espulsioni, intervengono per garantire il funzionamento del Comitato Formazione Quadri, verificano le previsioni di bilancio e la regolarità dell’amministrazione e della gestione del patrimonio, partecipano alle riunioni dei rispettivi organismi di direzione politica. Le loro decisioni sono vincolate dalle comunicazioni assembleari. Eleggono nel loro seno un coordinatore.

Art.11- Per ciascuna organizzazione e per Democrazia Popolare (Sinistra Unita) nel suo complesso il massimo organo deliberativo, le cui decisioni sono obbligatorie per tutti e tutte, è il congresso. I congressi sono territoriali, regionali e nazionale. Nella fase che precede il primo congresso di Democrazia Popolare (Sinistra Unita) valgono i momenti assembleari.

A)    il congresso del Consiglio Territoriale viene convocato, di norma una volta all’anno, dal Comitato Esecutivo corrispondente, con adeguato preavviso, per discutere l’attività della propria cittadina o Circoscrizione e avviare riflessioni sulla politica generale dell’organizzazione. Sono invitati gli eletti nelle Istituzioni territoriali. In via straordinaria può essere convocato, sentito il parere del Consiglio Regionale, per decisione motivata e necessaria. Il congresso elegge il Comitato Esecutivo, i componenti il Comitato Formazione Quadri, il Comitato di Controllo, l’amministratore, il segretario o la segreteria, tre delegati al congresso regionale ed uno al congresso nazionale qualunque sia il numero degli iscritti. Il congresso prevede la partecipazione in presidenza di un componente del Consiglio Regionale ed uno del Consiglio Nazionale con diritto di intervento e di voto, oltre a quelli proposti dalla sezione. Anche nel caso che i congressi non siano preparativi di altri congressi i Consigli Regionali e Nazionale ne devono valutare i risultati. Le proposte elettive sono delegate ad un comitato elettorale eletto nel congresso e quelle politiche ad un comitato ad hoc ugualmente eletto dal congresso: l’approvazione, con voto palese, spetta all’assemblea congressuale. Un congresso è valido solo quando la metà più uno degli aventi diritto vi partecipa. Allo stesso possono essere invitate le realtà territoriali che si intende coinvolgere con diritto di parola. Ogni altra regola è demandata al Comitato Esecutivo e deve, obbligatoriamente, garantire la massima partecipazione al dibattito e alle decisione conseguenti.

B)    Il congresso regionale è costituito dai delegati dei congressi delle sezioni e consente la partecipazione di tutti gli eletti nella o della regione corrispondente, con diritto di parola. Il voto deliberativo spetta unicamente ai delegati dei Consigli Territoriali e agli “inviati” del Consiglio Nazionale in numero di due e del Comitato Esecutivo nazionale in numero di uno. Valgono per questo le stesse regole stabilite per il congresso di sezione. Il congresso regionale elegge cinque componenti al congresso nazionale.

C)    L’istanza suprema dell’organizzazione è il congresso nazionale. Esso è convocato dal Comitato Esecutivo corrispondente almeno ogni tre anni e comprende i delegati dei congressi territoriali e regionali eletti non proporzionalmente ma dentro un numero stabilito per favorire non tanto e non solo le singole capacità ma una democrazia ed una territorialità diffuse che non privilegino le grandi città sulle piccole, i circoli numerosi sui minori, i primi sugli ultimi. Ciò che va esaltato è un confronto tra nord e sud, tra piccola e grande realtà favorendone una particolare uguaglianza di rappresentanza, autorevolezza, pari opportunità e dignità. I parlamentari sono comunque invitati e se non delegati hanno solo il diritto di parola. I congressi nazionali possono essere convocati su richiesta di un terzo degli iscritti dell’organizzazione, oppure su deliberazione del Consiglio Nazionale. Il congresso discute e valuta i rapporti sull’attività del Consiglio Nazionale e le altre questioni poste all’ordine del giorno con riferimento alla linea politica, l’analisi della società, il programma ed il progetto generali. Il congresso elegge il Consiglio Nazionale tenendo conto, obbligatoriamente, della necessità di consentire la rappresentanza di tutte le regioni nello stesso, di uomini e donne, giovani e, in quota consistente, degli operai e dei lavoratori in genere. Per le regole complessive valgono le stesse dei congressi territoriali valutando, inoltre, l’essenzialità o meno di commissioni congressuali tematiche per la presentazione di documenti politici sintetici da mettere ai voti.

D)    Le conferenze di organizzazione, dei lavoratori, delle donne, dei giovani o su specifici temi nazionali ed internazionali possono essere convocate ogni qualvolta i rispettivi Consigli ne palesino il bisogno.

E)     Le modalità di elezione sono sempre a voto palese.

F)     La pratica della cooptazione non è prevista.

G)    Tra un congresso e l’altro, la guida politica dell’organizzazione spetta agli organismi eletti. Gli organismi dirigenti debbono funzionare in modo collegiale e garantire sempre la partecipazione di tutti e di tutte. I componenti gli organismi dirigenti possono dimettersi o essere revocati con decisione adottata a maggioranza assoluta  dell’assemblea.

Art. 12- I mezzi finanziari di Democrazia Popolare (Sinistra Unita) sono costituiti dai proventi delle tessere e delle quote, da sottoscrizioni o oblazioni volontarie, dagli introiti di feste, dal finanziamento pubblico e dalle entrate obbligatorie per gli eletti. I Consigli ai diversi livelli hanno una propria e distinta amministrazione. Pertanto ognuno è responsabile per il proprio bilancio liberando gli altri da eventuali problemi ed errori non auspicabili. L’amministrazione nazionale provvede alla tenuta e all’aggiornamento annuale dell’inventario dei beni mobili ed immobili di proprietà del “centro” dell’organizzazione e ne gestisce il bilancio compiendo tutti gli atti necessari, sia di ordinaria che di straordinaria amministrazione, compresa l’acquisizione o la cessione di beni a titolo gratuito ed oneroso, per attuare le direttive politiche del Consiglio Nazionale. In relazione agli adempimenti della legge sul finanziamento pubblico, l’amministratore ha la rappresentanza legale dell’organizzazione ed è abilitato a riscuotere le somme a questa direttamente spettanti. I presidenti dei gruppi parlamentari versano gli importi di tutti gli eletti come stabilito dal presente Statuto all’organizzazione per riceverne un giusto salario. Lo stesso fanno i capigruppo regionali e delle grandi metropoli all’amministratore del Consiglio regionale e quelli cittadini e circoscrizionali ai Consigli Territoriali  (valutando ai livelli minori le oggettive condizioni economiche degli eletti con parere assembleare). L’amministratore ha la rappresentanza giudiziale dell’organizzazione sia attiva che passiva e può compiere tutti gli atti conseguenti, nessuno escluso. I lavoratori della stampa di Democrazia Popolare (Sinistra Unita), giornalisti od altro, sono da considerare militanti che possono ricevere un salario da operaio specializzato o rimborsi spese sentito il parere dell’assemblea degli stessi e l’approvazione del Consiglio Nazionale. All’inizio di ogni anno devono essere preparati il bilancio preventivo e quello consuntivo dell’anno trascorso; deve essere, inoltre, aggiornato l’inventario dei beni mobili ed immobili di proprietà di ciascuna organizzazione. I bilanci predisposti dall’amministrazione vanno approvati dai rispettivi Consigli. Il bilancio nazionale va reso pubblico a diffusione nazionale sulla stampa mentre quelli decentrati nelle forme deliberate dai rispettivi Consigli.

Art. 13- La stampa dell’organizzazione, le attività editoriali, i mezzi di comunicazione di Democrazia Popolare (Sinistra Unita) corrispondono alle sue posizioni e ai suoi orientamenti, prevedono “pagine aperte” per gli iscritti e per movimenti ed associazioni che ne comunichino la necessità, esse prevedono la comunicazione dell’insieme del dibattito politico e culturale che si esprime nell’organizzazione proponendosi, comunque, come strumenti di grande e popolare informazione su ogni argomento. La direzione della stampa e dei mezzi di comunicazione di massa è collegiale per le persone coinvolte e prevede dei coordinatori e il rispetto delle opinioni del Consiglio Nazionale e più in generale degli iscritti.. Nessuno può sottrarsi dall’essere un diffusore della stampa dell’organizzazione. I giornali locali sono auspicabili ma non possono mortificare il ruolo della stampa “centrale” che nel caso specifico di Democrazia Popolare (Sinistra Unita) ha bisogno del lavoro militante, casa per casa, quartiere per quartiere, scuole, aziende e posti di lavoro, strade, manifestazioni pubbliche e ovunque sia possibile. Le attività editoriali (un annuario, i libri, cd-rom, video o altro corrispondono all’esigenza del porre tutti come uguali dinanzi ai fatti di cultura, economia, politica e, soprattutto, a formare ed informare criticamente valorizzando un’onestà intellettuale e morale ed un costume che dovrebbero distinguere i demopopolari, il loro linguaggio ed i contenuti, da qualsiasi altra organizzazione politica).

Art. 14- Ogni semplice iscritto a Democrazia Popolare (Sinistra Unita), che abbia le qualità per rappresentare il suo progetto e programma e di rappresentare il popolo in cariche pubbliche elettive, può essere candidato alle elezioni in un Comune, in una Regione, al parlamento italiano o europeo. Un eletto di Democrazia Popolare (Sinistra Unita) è un eletto per il socialismo: ogni altra interpretazione, sia in presenza di una guerra di posizione che di manovra va combattuta in quanto pedante e nociva. Ogni candidato o candidata si impegna a firmare una delega che ne rimetta in discussione l’essere stato eletto o eletta qualora  questi non corrispondano più alle esigenze ed ai bisogni, alle linee ed al fine dell’organizzazione su decisione assembleare, a maggioranza dei convenuti, dopo regolamentare e totale convocazione del Consiglio corrispondente: circoscrizionale, cittadino, regionale o nazionale. L’accettazione delle candidature impegna a svolgere la campagna elettorale secondo l’impostazione stabilita dagli organismi dirigenti e a comportarsi in modo leale verso tutti i compagni di lista. Nessun candidato/a può essere privilegiato/a rispetto un altro/a. E’ auspicabile e solo in casi eccezionali può essere consentito ad un candidato di ricoprire importanti incarichi nell’organizzazione. Sono i Consigli di riferimento a valutare la rara ed eccezionale situazione di un doppio mandato. I membri eletti sono, dunque, responsabili del loro mandato tanto verso l’organizzazione che li ha designati quanto verso gli elettori e la massa popolare che rappresentano: un rappresentante della classe operaia e del suo blocco storico e sociale lo deve essere sempre e comunque oltre il voto indicato ed espresso. La vita istituzionale è solo un aspetto della battaglia e dell’impegno dei demopopolari che hanno il dovere di stabilire reali rapporti di forza nella società: per questo ogni eletto deve rendere perennemente edotta l’organizzazione del suo pensare ed agire, tenere continui contatti con i cittadini e rendere periodicamente conto dello stato di attuazione del programma elettorale e di quello generale per intromettere nella vita di tutti i giorni “elementi di socialismo” e costruire una società inedita. La scelta dei candidati e delle candidate ad ogni livello su proposta dei Consigli corrispondenti è condizionata da un “referendum” interno l’organizzazione che ne ratifica il consenso una volta indicati i criteri e le giuste motivazioni. Gli eletti costituitisi in gruppi nominano un loro capogruppo. Gli eletti e le elette, quindi,  rispondono in primo luogo al rispettivo gruppo, poi all’organizzazione e, infine, agli elettori.

Art. 15- La tessera attesta la regolare iscrizione all’organizzazione e impegna ogni militante alla solidarietà politica e morale verso tutti i demopopolari. Con la tessera va consegnata una copia dello Statuto. La tessera ha uno spazio che indica se trattasi di nuovo iscritto, un bollino, allo scadere dei 6 mesi di candidatura la rende valida a tutti gli effetti.

Art. 16- La bandiera di Democrazia Popolare (Sinistra Unita) è un rettangolo di drappo rosso, la cui base è una volta e mezza l’altezza. Al centro un cerchio con la scritta superiore, in nero, in semicerchio “Democrazia Popolare” in stile grafico Bradley Hand ITC con la D e la P maiuscole e una scritta inferiore, in nero, in semicerchio “Sinistra Unita” in stile grafico Bradley Hand ITC con la S e la U maiuscole, al centro un stella rossa bordata giallo-oro in grassetto e nel cuore della stella un cerchio con le righe stilizzate dei paralleli e meridiani, tre linee orizzontali di cui quella alta e quella bassa concave e tre linee verticali con identico stile di quelle orizzontali, colore nero sovrastate da un pugno chiuso. La stella a cinque punte rappresenta il simbolo dell’unità e dell’indipendenza d’Italia e richiama con il pugno i simboli delle lotte per il lavoro ed antagoniste, il mondo stilizzato richiama l’esigenza di una globalizzazione dei popoli. Nelle pubbliche ricorrenze la bandiera dell’organizzazione si accompagna a quella nazionale. I Canti e gli inni da seguire nelle manifestazioni ufficiali dell’organizzazione: Bandiera Rossa, l’Internazionale, l’Inno dei lavoratori, l’Inno di Mameli,   Viva la Libertà di Capuano Michele e Rufo Delio, il canto di Democrazia Popolare di Carlini Maurizio, Bella Ciao, Hasta Siempre di Carlos Puebla. L’organizzazione riconosce nel suo valore storico la bandiera del Partito Comunista Italiano.