uomini contro
- in morte di carlo giuliani -

di
alessandro trigona occhipinti

 

Bagno di una caserma: al centro, un lavandino; a destra, la porta che da’ in un altro ambiente; a sinistra, quella dei bagni.

Un maresciallo dell’arma, quarant’anni circa, si sta sciacquando la faccia. È visibilmente stanco, provato. Entra un giovane carabiniere. Si appoggia alla parete accanto al lavabo e si accende una sigaretta.

giovane: maresciallo, ha visto che casino oggi?

maresciallo: come?

giovane: neanche fosse l’inferno!

maresciallo: è la prima volta per te, vero?

giovane: non credevo, non credevo proprio una cosa del genere.

maresciallo: di dove sei?

giovane: vicino Vercelli, perché?

Il maresciallo non risponde neanche. Guarda con aria di superiorità l’altro, poi torna a lavarsi il viso.

giovane: maresciallo, qualcosa non va? Qualche problema?

maresciallo: il fumo, tutto quel fumo… mi uccide.

giovane: ah, scusi. Scusi non volevo… (guarda la propria sigaretta) Se vuole la spengo, anzi, guardi, la spengo, la spengo proprio.

maresciallo: lascia, lascia perdere, non è certo quella che… (tace)

giovane: nessun problema… (butta a terra la sigaretta e la spegne) …fatto.

maresciallo: non era il caso.

giovane: si figuri. Comunque, per gli occhi, se le danno fastidio… dovrebbe farsi vedere, marcare visita.

maresciallo: è che con la tensione di oggi, i lacrimogeni, anche quella maschera che… soffoca.

giovane: devo dire che anche a me… bruciano ancora.

Il maresciallo si appoggia al lavandino e rimane con il volto coperto dall’asciugamano.

giovane: maresciallo, sono molti anni che lei…?

maresciallo: quanto basta.

giovane: chissà quante ne avrà viste.

maresciallo: quanto basta.

giovane: sa a raccontarle! Non ci crederebbe nessuno.

maresciallo: magari nemmeno tu.

giovane: e chi lo sa?

maresciallo: (squadrandolo) sei sposato?

giovane: io? Sì, certo. Sposato. Una donna, una mogliettina che…

maresciallo: e sei nell’Arma da…?

giovane: neanche sei mesi.

maresciallo: (interrompendolo) pensi di restarci molto?

giovane: credo di sì, penso di sì. Perché?

maresciallo: semplicemente sapere.

giovane: maresciallo, dice che ci saranno problemi, questioni? Non è che… (ride idiota) …dopo quello che è successo oggi, ci mandano tutti a casa, ci licenziano, insomma?

maresciallo: magari fosse!

giovane: magari? (il maresciallo lo guarda male) Ah, una battuta, solo una battuta! Ed io che credevo, pensavo dicesse sul serio.

Il maresciallo estrae dalla tasca una bottiglietta e beve.

maresciallo: vuoi?

giovane: cos’è?

maresciallo: grappa. Solo grappa.

Il giovane beve.

maresciallo: dico… ti piace il lavoro, il nostro lavoro?

giovane: delle volte è monotono, non succede mai nulla. Poi invece… di colpo… tutto!

maresciallo: ecco, è questo, è proprio questo: il tutto che diviene l’oggi.

giovane: che vuol dire?

maresciallo: quello che è successo prima, per strada, gli scontri di piazza.

giovane: ma che c’entra. Questa è un’eccezione, un fatto che… eccezionale che non significa niente. Non può significare nulla. Solo demagogia per chi vuole fare demagogia.

maresciallo: ne sei sicuro? Proprio così sicuro?

giovane: maresciallo, che intende dire che… potrebbe ripetersi?

maresciallo: io non voglio dire niente. Io constato, vedo e, alla fine, tiro conclusioni. (beve)

giovane: io non la capisco. É qui da molti anni, dice di averne viste tante e poi? Ha ancora la forza di scandalizzarsi per quello che è successo?

maresciallo: il coraggio, solo il coraggio di farlo.

Entra da destra un altro giovane carabiniere. Anche lui è in camicia e con i pantaloni della divisa. Lo sguardo è sconvolto, allucinato. Attraversa la scena, senza mai guardare nessuno ed esce a sinistra. Sulla porta di destra, rimane, affacciato, a guardarlo un capitano dell’arma. Il maresciallo e il 1° giovane carabiniere guardano, verso sinistra, la seconda porta che si chiude, poi, alternativamente, guardano, a destra, l’uomo sulla porta e poi, di nuovo a sinistra, la porta del bagno chiusa. Fuori scena, a sinistra, si sente il 2° giovane carabiniere vomitare. Silenzio. Il giovane rientra. Appare, da subito, ancora più sconvolto. Va al lavabo, si sciacqua la bocca, la faccia. Si tira su. Il maresciallo gli porge un asciugamano. Il 2° giovane, sempre con lo sguardo disperato, lo prende e si asciuga il volto. Glielo riporge guardandolo a lungo in faccia. Si avvia verso l’uscita a destra. Il capitano sulla porta lo prende sottobraccio, quasi lo aiuta ad uscire.

giovane: era lui?

maresciallo: quello che ha sparato al ragazzo? (annuisce)

giovane: poveraccio! (pausa) Certo che…

maresciallo: (interrompendolo) cosa?

giovane: era sconvolto.

maresciallo: una cosa del genere… ti cambia la vita.

giovane: maresciallo, dice che… lo processeranno?

maresciallo: gli daranno le attenuanti del caso: eccesso in legittima difesa. In pratica, lo lasceranno stare.

giovane: ci mancherebbe altro! A vent’anni, finire in galera.

maresciallo: proprio.

giovane: del resto… lo avevano aggredito, lo stavano per linciare. E lui che ha fatto? Ha reagito, solo reagito.

maresciallo: il fatto è che lui lì non ci doveva stare.

giovane: che intende dire?

maresciallo: è uno di leva, non addestrato. Non è idoneo a reggere, sostenere certe tensioni.

giovane: che c’entra? Anche io… allora…?

maresciallo: carne da macello.

I due si scrutano negli occhi. Il giovane tira fuori una sigaretta. Ci ripensa.

giovane: maresciallo, le dispiace se… fumo.

maresciallo: figurati. Adesso è passato… il bruciore.

Il giovane carabiniere si accende una sigaretta. Da destra si riaffaccia il capitano.

capitano: maresciallo, dobbiamo andare. Il lavoro… non è finito.

Il capitano e il maresciallo si scrutano negli occhi, entrambi fermi, immobili.

capitano: qualche problema? (il maresciallo scuote la testa) Bene.

Il capitano esce e richiude la porta. Il maresciallo rimane immobile, di pietra a fissare la porta chiusa. Poi si volta e sputa nel lavabo.

maresciallo: a chi ci mette contro.

 

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