Poesia
La
poesia è “un piccolo momento eterno, sospeso e ossigenato dal
sangue delle parole”.
La
realtà drammatica è agente formidabile dell'immediata ispirazione. Sono
indifferente dalle operazioni essenzialmente tecniche nella poesia, aborro la
razionale, matematica disposizione-sfoggio delle parole senza sincerità. Mi
riconosco nella lotta, nell'analisi agghiacciante e allucinata della realtà,
nella suggestione della parte nascosta dell'anima,
nella
determinazione propositiva della coscienza, nella speranza e nella ricerca di
cambiamento radicale della società in questo pianeta.
Il poeta a mio
avviso, è individuo comune che non si isola, non si emargina dalla società;
vive la febbre, le debolezze, le illusioni, le frustrazioni, l'amore come unico
"volano della vita", in maniera intensa, estrema, viscerale e mai
effimera. Il
poeta è fratello e sorella della strada, di milioni di esistenze che si
aggrovigliano in sogni e terrori ogni giorno, che lottano per la dignità della
vita contro l'ingiustizia e la violenza.
La mia poesia
nasce dall'urgenza improcrastinabile di denuncia, messaggio di accusa e
protesta civile, si congiunge nell'essenza estrema dell'amore cosmico,
pronunciato in ogni istante del giorno e della notte, nell'aggressione folle
della passione, nell'urlo indomito verso un cielo indifferente. E' poesia
protesa al raggiungimento dell'unico "sogno" possibile, una comune
universale che oltrepassi il limite transitorio della vita, e il limite
fisico della realtà.
La
definirei sinteticamente poesia di "Amore e Lotta", forze mitiche
consanguinee del ciclo eterno dell'esistenza.
Il dolore divora
le fauci della notte
io seduta sulla terra
impotente
sopravvivo alla barbara sopraffazione
della vita:
"ASCOLTAMI AMORE, VOGLIO MORIRE !!!"
L'Alta Corte di Strasburgo per i diritti umani ha detto
no alla richiesta dall'Inghilterra di Diane Pretty, affetta da un male
incurabile e paralizzata dal collo in giù che, urlando: "voglio
morire", aveva chiesto la non punibilità del marito nel caso l'avesse
assistita nell'eutanasia.
Sorvegliare un pudore disperato
nel bisogno di coscienza
per vivere ancora
nella distanza con l'amnesia
unica finzione del misero conforto
eccomi
sono un muro d'argilla
devastato dal silenzio
eppure così urlato, l'orrore
“I luoghi del corpo non hanno segreti
e neppure i lividi dispersi nell'isteria”
SONO RICUCITA CON L'INFERNO VIOLATO DELLA PELLE
Rinnegami Madre
Rinnegami Madre
fallo pure
lo scandalo della mia voce
sanguinerà più delle botte
di un marito tiranno
che i tuoi occhi miserabili
tolleravano sulla pelle di una figlia.
Rinnegami Madre
fallo pure
respirerò lontana
il respiro dei miei figli
forse il loro odio futuro
di maschi-adulti di società integrale
Rinnegami Madre
fallo pure
io divorzio dallo sfregio di femmina
perduta nel ruolo:
madre-puttana-schiava-massaia
io non posso tacere più !!!
Poesia ispirata dalla condizione tragica di moltissime
donne in Pakistan e numerosissimi altri stati a conduzione integralista, dove
vige ancora la legge del ''diritto d'onore'' e altre leggi omicide e
oscurantiste.