Una domanda a… 
Julio Schwarsberg 

(argentino, a sinistra, aderente a DP, nelle lotte)

 

Il sistema democratico borghese parlamentare sta arrivando alla sua fine. Politicamente il sistema si sta esaurendo dentro il processo di globalizzazione dell’economia mondiale. Gli stati nazionali stentano a sopravvivere all’interno delle proprie frontiere economiche, culturali e politiche e, di conseguenza, i loro rappresentanti “ liberamente eletti “ non rappresentano più, di fatto, il loro popolo. Non c’è risposta ai bisogni primari dell’ottanta per cento della popolazione mondiale che vive sotto la soglia di povertà; un miliardo di persone non hanno cosa mangiare e non l’avranno domani. Intanto i partiti politici “tradizionali” continuano ad allontanarsi sempre di più dai bisogni reali limitandosi a difendere i propri orticelli; la gente continua a sopravvivere.

Una sinistra riformista complice e consapevole persiste nell’elaborare progetti al servizio del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale pretendendo soltanto una porzione consistente della torta. Qui negozia e si barcamena, qui dimostra tutta la sua incapacità ideologica.

Non casualmente questo sistema attuale ha bisogno di ricreare costantemente una struttura repressiva che abbia come fine immediato il controllo della risposta che possono dare tutti quelli che, organizzati o no, lottano contro il neoliberismo. Donare l’impunità alle forze repressive non è una casualità legale né il prodotto dei disordini provocati dai no global, l’impunita è l’anima  del flusso dei capitali senza controllo. Privatizzazioni, riciclaggio, transazioni poco chiare, concentrazione dei capitali, che aumentano il profitto dichiarato e no, non possono continuare se non c’è un  “elemento armato” che protegge e difende la classe dominante.

Il sistema non sta morendo di morte naturale, dagli anni ottanta in poi hanno iniziato a seppellirlo i programmi tatcheriani e reaganiani. L’Europa non ha mai trovato una risposta alternativa, e non la ha nemmeno cercata.. Accetta i dettami dell’imperialismo americano cercando d’ottenere un limitato spazio per continuare a respirare. Se il sistema è in decomposizione e la sinistra non trova risposte come può sorprenderci la Francia (Le Pen e Chirac), la Spagna (Aznar) o L’Italia di Berlusconi, Fini e Bossi? Credo che la priorità sia costruire un ampio “fronte di liberazione” (già sostenuto da DP l’anno scorso) democratico, unitario e di classe. Non rimanere ingabbiati dai limiti democratico-borghesi che un regime parlamentare o presidenzialista impone è ormai una necessità quanto creare un’alternativa che garantisca partecipazione e aggregazione fuori, appunto, da sistemi che arricchiscono esclusivamente il venti per cento della popolazione mondiale. Non serve più cercare delle soluzioni “elemosinandole” ad un sistema e a poteri forti che non offrono più risposte e che non intendono darle. Sembra che anche andare a votare ponga, ormai, un interrogativo: ha senso quando si condiziona il voto tra il peggio e il meno peggio (vedi ancora la Francia)? Abbiamo dimostrato un’incapacità teorica e pratica nell’interpretare la realtà, abbiamo pensato più a noi stessi che agli altri e continuiamo a lottare per un pezzettino di storia che non ci appartiene più.

Questo governo dovrebbe andare via e la sinistra dovrebbe unirsi intorno a questa proposta.

Considero questo governo francamente antidemocratico. Rinnovare ideologicamente la sinistra significa prima di ogni altra cosa ri-prendere e prendere coscienza che il  “ centro sinistra” è un’espressione di un linguaggio senza contenuto, ormai vuota di significato. Di questo passo un giorno saremmo “costretti“ a votare Berlusconi perché l’alternativa sarà un Le Pen nostrano. Siamo entrati in una tematica che richiederebbe pagine intere ma per iniziare a riflettere quattro righe sono anche esagerate…

Approvato il disegno di legge che riforma i servizi.

Agenti segreti, si cambia: "Potranno violare la legge". Previsti reclutamenti di "spie" anche nelle università. Il segreto di Stato potrà durare al massimo 15 anni.
(...) Unica modifica per la parte organizzativa, un rafforzamento del Ciis che viene snellito: ne faranno parte solamente il presidente del Consiglio, il ministro degli Esteri, quello della Difesa, dell'Interno e dell'Economia. Quindi una composizione che si avvicina al modello dell'Nsa, National
Security Council degli Stati Uniti.
(...) Il disegno di legge incide soprattutto sulla funzionalità dei servizi segreti, dice Frattini, "perché si disciplina con legge la possibilità di reclutare con selezione personale di adeguata professionalità esterna all'amministrazione dello Stato”. Frattini ricorda che all'inizio degli anni '90 ci fu lo scandalo delle assunzioni dirette prive di requisiti di adeguata professionalità e per evitare il ripetersi di questi fenomeni, il sistema di reclutamento si è ispirato ai servizi segreti inglesi e Usa.
(...) Secondo Frattini il disegno di legge approvato è "uno strumento apprezzato da alcuni ambienti dell'opposizione i cui contributi il Governo ha raccolto in larghissima parte".

(...) Ma dall'opposizione arriva la prima critica, quella del deputato verde Paolo Cento che parla di "libertà di reato agli 007". "Si tratta – aggiunge Cento - di un vero e proprio colpo di mano, che stravolge le riforme democratiche degli ultimi decenni e la cui legittimità costituzionale è  molto dubbia".