Autunno caldo: e i bambini?

 
di Elio Lamari

Gli abusi sui bambini (e le bambine) non sono solo quelli che la cronaca violentemente e strumentalmente ci propone ormai quotidianamente con l’obiettivo non dichiarato di aumentare la repressione anziché trovare soluzioni democratiche ai problemi. Non c’è niente di più vigliacco che parlare di abusi contro i minori per sperare di poterne realizzare “legalmente” contro tutti e tutte coloro che ancora credono nella democrazia e nelle libertà di pensiero e di lotta. Bambini poveri, affamati, sfruttati in lavori disumani, stuprati, dimenticati, mandati alla guerra come carne da macello o bombardati per aver lanciato un sasso in difesa della propria terra sono una realtà che si tende a mantenere nascosta, che ha colpevoli precisi nei gestori dell’autoritarismo-liberale e che non riguarda il Terzo Mondo ma l’intero pianeta. I mezzi d’informazione di massa non hanno faticato a raccontarci nei minimi particolari l’assassinio crudele di due bambine in Inghilterra e neppure a raccontarci in ogni dettaglio gli abusi sessuali a Palermo o a Milano ai danni di centinaia di minori e per realizzare affari colossali per il cinema sporco (quanto criminale è la spettacolarizzazione di tali tragedie). Ma si fa maggiore fatica a parlare di bambini (non lo ripeteremo ma nel dire bambini intendiamo sempre anche le bambine) schiavizzati, condannati a morte per piccole malattie o mancanza di cibo ed acqua, resi desaparecidos. Sono oltre duecento milioni, nel mondo, i bambini lavoratori e non solo in Asia, America latina, Africa ma anche nella ipocrita società del Nord America e in Europa. L’Unicef comunica ufficialmente che i minori sfruttati nel lavoro negli USA sono oltre i cinque milioni e oltre cinquecentomila in Italia. In India sono oltre i quarantamilioni, il 20% della popolazione attiva in Pakistan, il 32% in Thailandia, sette milioni in Brasile, dodici milioni in Nigeria, tantissimi in Bangladesh, Nepal, Perù… e quanti sono i ragazzi e le ragazze di strada a partire dal Guatemala? Mondo infame! Capitalismo cinico e mascalzone! Imperialismi devastanti! Non esistono, ahinoi, statistiche complete sull’argomento come non ne esistono sui morti in età pre-adolescenziale ed adolescenziale sui posti di lavoro producendo miliardi per Nike o tappeti, in un cantiere o in una attività artigianale, nei campi o nelle grandi città. Esistono piccoli minatori, pastori non gioiosi come nei presepi, bambini assunti a pochi centesimi per fare gli spaventapasseri o i servitori (leggi: schiavi), operai stagionali, infestatori di pesticidi senza protezione, mercato di pezzi da ricambio per chi vuole vivere più a lungo, manodopera della criminalità organizzata (capitalismo illegale e convivente) e non solo. Nel Nepal migliaia di bambini lavorano nell’industria tessile e tanti campioni miliardari (anche se il calcio reclama la bancarotta gallianiana: quello che fa parte della squadra di Berlusconi) hanno dato un calcio a palloni impregnati di sudore e sangue. Circa il 20% dei bambini pakistani muoiono ancora in fretta e oltre il 60% è analfabeta. Quanti mattoni d’argilla sono stati realizzati dalle mani inesperte di minori a cui il gioco è stato negato per sempre? E quanti morti sulle mine anti-uomo o con un fucile in spalla e non sempre dalla parte della ragione? Terrorismo dunque: il terrorismo dei mercanti di morte e dei “profittatori” senza scrupoli: gli stessi, in realtà, che piangono quando i loro figli vedono troppa televisione e giocano eccessivamente al computer, non si accontentano dell’ultimo modello di telefonino e non comprendono fino in fondo quando è bello fare l’elemosina ai più sfortunati e ai poveri… come se davvero ci fosse un Dio colpevole di questi disastri e non le scelte dei potenti e dei giullari dell’emisfero. Circa cinquecentomila minori in Italia lavorano non occasionalmente: molti di più aggiungendo lavori occasionali, in nero, imposti. In Italia esistono oltre duemilioni di persone che vivono sotto la soglia della povertà (in particolare nel nostro Sud) e nel disagio di tali famiglie quello dei figli e delle figlie cresce maggiormente fino ad essere una vera e propria condanna. Evitiamo, poi, di parlare di migranti e della loro prole in una epoca razzista e in un paese governato contro i dettami costituzionali. Secondo il Ministero della Pubblica Istruzione sono oltre cinquantamila i “dispersi” nella scuola dell’obbligo (che intanto un ministro incompetente vuole riportare indietro negli anni) molti dei quali entrano nel mercato “illegale” del lavoro (attività stagionali, bracciantili, part-time, naturalmente sottopagate e privi di assistenza e diritti, strutture turistiche e imprese familiari. E quanti sono i minori impiegati dal contrabbando ad esempio? Nello spaccio di stupefacenti? Quanti sono quelli appartenenti anche a famiglie agiate soli? E quelli ai quali si sevizia ripetutamente il corpo? E quelli assassinati da embarghi come moderna forma di genocidio o da guerre inventate per realizzare loschi affari?). La morale borghese e piccolo-borghese è, come tutte le cose che le appartengono, falsa quanto indecorosa. Se dovessimo impedire di nuocere ai responsabili di una pedofilia generalizzata (termine da allargare oltre la violenza sessuale) dovrebbero pagare molti “signori”, protagonisti di uno dei più grandi disastri ambientali: quello dell’uomo lupo a se stesso. Buffoni che dispensano chiacchiere e detengono poteri che non meritano. E pensare che questo pianeta ci è stato dato unicamente in prestito dai nostri avi per consegnarlo alle future generazioni…