Orrore,
dolore, sdegno , esecrazione
per
l’ennesima aggressione imperialista -
che tutti continuano a chiamare falsamente o scioccamente “guerra”- di Bush,
Blair,Sharon, Aznar, Berlusconi
e pochi altri complici. Una aggressione arrogante ed
illegale, vile, pianificata, intrisa di menzogne e di pretesti
“insostenibili”, anche per un bambino. Una aggressione unilaterale - diretta
non contro Saddam o Arafat, ma
contro l’umanità, le leggi internazionali, i diritti dei popoli e delle
Nazioni, le Costituzioni nazionali, i codici di guerra; contro l’ONU e contro
l’Europa, contro le associazioni ed i sindacati, contro il Papa (autorità
religiosa e morale accreditata anche presso gli aggressori). Non una aggressione
“qualsiasi” - come le altre decine e decine compiute in questi 50 anni per
lo espansionismo USA sul mondo ,
con pretesti sempre diversi. Ma invece una nuova tappa dell’escalation
militare e mediatica degli USA e dei suoi ( pochi) alleati. Dolore
per le vittime di questa “guerra”e delle altre, per le vittime di
embarghi, vessazioni ed ingiustizie
che l’imperialismo impone ai popoli di tutto il mondo. Dolore e sdegno per non aver potuto fermare questa ennesima barbarie
USA. Orrore, dolore, sdegno,
esecrazione per il modo ed i motivi con i quali i grandi mass-media
hanno preparato e giustificato l’aggressione, esaltando un macellaio invasato
(Bush), sostenendone i pretesti e
le ipocrisie; oscurando le potenzialità dell’ONU e dell’Europa; raggirando
la Verità , la Giustizia ed il Diritto, le Costituzioni e le leggi, le
mobilitazioni popolari, incredibilmente il Papa.
Orrore per come ci stanno raccontando da mesi questa “guerra”- che non è
uguale alle altre:
armi di
sterminio “criminali” descritte come vetrina “neutra” delle ultime
tecnologie di morte; invasione - di terra e di cielo raccontata - con la
tecnica dei videogiochi di guerra; delitti , misfatti e genocidi presentati come
misure “dovute, selettive e intelligenti”; crimini ,di pace
e di guerra, raccontati come “eventi neutri” di una cronaca
“oggettiva”; termini ed immagini falsi usati ad hoc: gli invasori illegali
sono gli “alleati liberatori !!?” (come in Europa nel 1943 ?). Il popolo
irakeno aggredito diventa le “truppa del dittatore Saddam”.
I missili-giocattolo di Saddam -
descritti come “micidiali ed interdetti”- mentre si lanciano missili
sofisticati ad uranio impoverito e si dichiara l’uso di bombe atomiche
“tattiche”. Furore contro le falsità di Saddam, ma non contro quelle più
dannose di Bush. Gli “ispettori ONU” usati come strumento di disarmo
preventivo, con la negazione di un
lecito e minimo “diritto di difesa”. Tutti hanno diritto di
parola, tranne gli aggrediti irakeni. Con cinismo - come nella ex Jugoslavia -
si sta strumentalizzando la questione kurda,
in chiave anti-Saddam (ora serve questo). Ora - mentre l’invasione è
in corso - i media parlano già del “dopo- guerra” e del “dopo-Saddam”:
parlano cinicamente di “pacificazione”, “ricostruzione”, “
stabilizzazione”. Chi non sapesse il significato di questi termini, può
andare in Afghanistan, nella ex Jugoslavia e nei Paesi già colonizzati. E’
superfluo ricordare che questa guerra porta l’ascolto a livelli
“insperati” per qualsiai pubblicitario. ORRORE,
dolore , sdegno, esecrazione per
i toni e gli argomenti usati in video e sui giornali dai
nostri governanti, politici e commentatori - non solo di “destra”.
Toni pacati e salottieri, polemiche di sigla, argomenti fasulli ed unilaterali (facilmentente
smentibili), termini impropri e fuorvianti: Costituzioni,leggi, diritti,
sovranità nazionale..svaniscono. Berlusconi
, amico di Bush, ha gestito l’intero processo nel modo più
falso , “furbesco” ed “indolore”
(per la sua immagine elettorale). Ha concesso tutto il supporto logistico
all’aggressore (in modo da averne un
ritorno in affari), senza parteciparvi direttamente e fingendo di lavorare per
la…. “pace”, ha “saltato” la Costituzione ed il Parlamento -
ma anche il Papa - fino al momento in cui gli era utile: poi - ad
aggressione iniziata - ha incassato il consenso della maggioranza parlamentare.
L’opposizione di centro-sinistra balbettava prima e balbetta oggi: da sempre
“amica degli americani”, complice diretta
delle due ultime “guerre di Bush”,
si trova in grave difficoltà…
Perciò usa toni “morbidi”: guerra “sbagliata”;
si “poteva aspettare di più”.. “aspettare il consenso (?!!)
dell’ONU”.. “la caduta di Saddam ed il suo disarmo totale: motivazioni
fasulle e deboli, subalterne. Maggioranza ed opposizione di centro-sinistra,
all’unisono, criminalizzano oggi il “dittatore” Saddam - ex amico di Bush
e dell’occidente - oggi nemico: ucciderlo
è giustificato. I radicali italiani
e parte dei media incolpano Saddam della strage del suo popolo (!): invece di
andarsene entro 48 ore e salvare la pelle (ultimatum mafioso di Bush), rimane e
sottopone a genocidio il suo
popolo. Dunque per liberare l’Iraq dal suo tiranno - e chi libererà il mondo
e gli USA da quelli come Bush? - l’armata USA-U.K è costretta a distruggere e
ad occupare. Quanta abnegazione “liberatrice” !. Se il problema
in Irak fosse Saddam “dittatore”, costui avrebbe - come già avuto
finora - lunga vita al potere, essendo gli USA amici, sostenitori ed
attuatori di tutte le più feroci dittature del mondo. La democratizzazione di
un Paese (chi la vuole ?) - si ottiene con strumenti politici
interni ed esterni, non
certo con le aggressioni , le bombe, l’embargo, l’occupazione militare ed
economica. L’ONU dovrebbe espellere gli USA aggressori: non ha nessun
titolo per ordinare o coprire guerre contro Paesi membri (come l’Iraq). Ha
inviato i suoi ispettori senza pretendere garanzie di “non
invasione” da parte USA, togliendo così all’IRAQ anche il legittimo
diritto alla sua difesa minimale. Sappiamo tutti che USA ed Israele hanno sempre
ignorato e gabellato tutte le risoluzioni ONU che non fossero di loro
gradimento, senza mai ricevere in cambio alcuna sanzione (neppure finta). Quanto
al “terrorismo” o alle armi di “sterminio di massa”, US -CIA ed
Israele-Mossad sono i capofila mondiali per l’uno e l’altro argomento, come
vediamo ogni giorno più, da 50 anni. Il Diritto internazionale, lo Statuto
dell’ONU e le stesse leggi di guerra sono state - non violate - ma
sovvertite radicalmente, ma non dai nemici di Bush o di Sharon, da loro
stessi impunemente. Se non si dicono queste elementari
verità - ben documentabili - le differenze tra aggressori e loro
“antagonisti” partitici o
mediatici diventano esili, ambigue, perfino “incomprensibili”. In questi
giorni alcuni giornalisti esaltano il coraggio
dei loro colleghi della RAI (e non solo!) che rimangono a Baghdad sotto
le bombe USA. Onore al coraggio, certamente. Per completezza bisogna dire che
nel teatro di guerra vi sono molti altri “osservatori”, anche “scudi
umani”. E’ certamente meritorio che la RAI e
suoi giornalisti rimangano in “zona di guerra”. E tuttavia la
permanenza in loco - in quali condizioni? da quale parte della barricata? - non
è di per sé garanzia di “pluralismo” o di “ verità informativa”. Se
fosse così, gli inviati speciali in
Afghanistan o nella ex Jugoslavia non ci avrebbero detto “a posterori” che i
militari li costringevano a
trasmettere solo “veline di guerra”. Essi stessi hanno parlato di
“giornalismo con l’elmetto”, di “informazione di guerra”, di “fine
del giornalismo di inchiesta”… purtroppo le migliori “manipolazioni
mediatiche” possono venire proprio da chi sta sul posto, costretto a
comunicare realtà che non può
vedere o che vede solo da “una parte”. Servono sempre garanzie adeguate
perché queste “manipolazioni da lontano” non si verifichino. E’
naturale pretendere che il “servizio pubblico RAI offra più garanzie di
“verità”. Purtroppo fino a
qualche giorno fa, abbiamo detto in molti che la RAI ha perduto il suo ruolo di
servizio pubblico, di pluralismo, di autonomia dal Governo, ecc.
Non è più vero? Ha
riconquistato di colpo il suo ruolo
“pubblico” grazie alla neo-presidente Annunziata e proprio durante la
“guerra USA”, che di veritiero
e di trasparente non ha quasi nulla? Riflettiamoci un po’, indaghiamo
meglio, verifichiamo. Abbiamo - per fortuna - altre fonti “minori” e
testimonianze dirette (anche non giornalistiche), con le quali confrontare le
“verità medianiche” ufficiali di casa nostra. La stessa “informazione”
dei Paesi che si sono opposti a questa “guerra” è diversa, e va valutata
per capire: milioni di persone
- etichettate come “pacifiste”- scese nelle piazze in questi mesi ne
hanno assoluto bisogno. Rimane poi il problema gigantesco al quale lavorare:
la volontà popolare è rovesciata nei suoi delegati eletti. La truffa
elettorale e mediatica - di cui parlo nel mio libro di prossima pubblicazione
(che si potrà penetrare, già da questo numero, anche attraverso “La
Comune”) e nei documenti del sito WEB DAC - va smascherata
e cambiata radicalmente. Perciò nel libro avanzo proposte di
“liberazione” in questo senso. Occorre
trovare strumenti, modi, proposte per fermare Bush e Sharon, cioè le
loro armi, il loro capitali, i loro media, i loro alleati. Bush oggi è molto
più pericoloso di Hitler del 1935-40.
Servono misure
adeguate - messe in piedi da Stati e da popoli - per fermare la sua arroganza ed illegalità planetaria, ormai
nemica del Diritto internazionale, dell’ONU, della Politica, della volontà
dei popoli. Di questo devono discutere i marxisti, i cattolici, i liberali, gli
arabi, gli Stati-Nazione, in Europa e ovunque. Dobbiamo uscire da ogni residua
ipocrisia, chiamare le cose con il loro nome, valutare i rapporti di forza, gli
interessi in gioco. Non possiamo far finta di credere che le sole “manifestazioni popolari”, pur necessarie e
grandiose, possano fermare la barbarie pianificata dell’imperialismo bugiardo
e distruttivo.
Il libro in uscita:
E. Giardino “ Diritto A Comunicare e Sovranità popolare” - ed.
Frilli - aprile 2003. Per i lettori
de “La Comune” il 30% di sconto sul prezzo di copertina. Per presentare il
libro scrivere al forumdac@romacivica.net