ORRORE, DOLORE, SDEGNO, ESECRAZIONE
di Enrico Giardino

 

Orrore, dolore, sdegno , esecrazione  per l’ennesima aggressione imperialista - che tutti continuano a chiamare falsamente o scioccamente “guerra”- di Bush, Blair,Sharon, Aznar,  Berlusconi  e pochi altri complici. Una aggressione arrogante ed  illegale, vile, pianificata, intrisa di menzogne e di pretesti “insostenibili”, anche per un bambino. Una aggressione unilaterale - diretta non contro Saddam o Arafat,  ma contro l’umanità, le leggi internazionali, i diritti dei popoli e delle Nazioni, le Costituzioni nazionali, i codici di guerra; contro l’ONU e contro l’Europa, contro le associazioni ed i sindacati, contro il Papa (autorità religiosa e morale accreditata anche presso gli aggressori). Non una aggressione “qualsiasi” - come le altre decine e decine compiute in questi 50 anni per lo espansionismo USA sul  mondo , con pretesti sempre diversi. Ma invece una nuova tappa dell’escalation militare e mediatica degli USA e dei suoi ( pochi) alleati. Dolore per le vittime di questa “guerra”e delle altre, per le vittime di embarghi, vessazioni  ed ingiustizie che l’imperialismo impone ai popoli di tutto il mondo. Dolore e sdegno per non aver potuto fermare questa ennesima barbarie USA. Orrore, dolore, sdegno, esecrazione per il modo ed i motivi con i quali i grandi mass-media hanno preparato e giustificato l’aggressione, esaltando un macellaio invasato (Bush), sostenendone i  pretesti e le ipocrisie; oscurando le potenzialità dell’ONU e dell’Europa; raggirando la Verità , la Giustizia ed il Diritto, le Costituzioni e le leggi, le mobilitazioni popolari, incredibilmente il Papa.

Orrore per come ci stanno raccontando da mesi questa “guerra”- che non è uguale alle altre:

armi di sterminio “criminali” descritte come vetrina “neutra” delle ultime  tecnologie di morte; invasione - di terra e di cielo raccontata - con la tecnica dei videogiochi di guerra; delitti , misfatti e genocidi presentati come misure “dovute, selettive e intelligenti”; crimini ,di pace  e di guerra, raccontati come “eventi neutri” di una cronaca “oggettiva”; termini ed immagini falsi usati ad hoc: gli invasori illegali sono gli “alleati liberatori !!?” (come in Europa nel 1943 ?). Il popolo irakeno aggredito diventa le “truppa del dittatore Saddam”.  I missili-giocattolo di Saddam  - descritti come “micidiali ed interdetti”- mentre si lanciano missili sofisticati ad uranio impoverito e si dichiara l’uso di bombe atomiche “tattiche”. Furore contro le falsità di Saddam, ma non contro quelle più dannose di Bush. Gli “ispettori ONU” usati come strumento di disarmo preventivo, con la negazione  di un lecito e  minimo “diritto di difesa”. Tutti hanno diritto di parola, tranne gli aggrediti irakeni. Con cinismo - come nella ex Jugoslavia - si sta strumentalizzando la questione kurda,  in chiave anti-Saddam (ora serve questo). Ora - mentre l’invasione è in corso - i media parlano già del “dopo- guerra” e del “dopo-Saddam”: parlano cinicamente di “pacificazione”, “ricostruzione”, “ stabilizzazione”. Chi non sapesse il significato di questi termini, può andare in Afghanistan, nella ex Jugoslavia e nei Paesi già colonizzati. E’ superfluo ricordare che questa guerra porta l’ascolto a livelli “insperati” per qualsiai pubblicitario. ORRORE, dolore , sdegno,  esecrazione per i toni e gli argomenti usati in video e sui giornali dai  nostri governanti, politici e commentatori - non solo di “destra”. Toni pacati e salottieri, polemiche di sigla, argomenti fasulli ed unilaterali (facilmentente smentibili), termini impropri e fuorvianti: Costituzioni,leggi, diritti, sovranità nazionale..svaniscono.  Berlusconi , amico di Bush, ha gestito l’intero processo nel modo più  falso , “furbesco” ed  “indolore” (per la sua immagine elettorale). Ha concesso tutto il supporto logistico all’aggressore (in modo da averne  un ritorno in affari), senza parteciparvi direttamente e fingendo di lavorare per la…. “pace”, ha “saltato” la Costituzione ed il Parlamento -  ma anche il Papa - fino al momento in cui gli era utile: poi - ad aggressione iniziata - ha incassato il consenso della maggioranza parlamentare. L’opposizione di centro-sinistra balbettava prima e balbetta oggi: da sempre “amica degli americani”, complice diretta  delle due ultime “guerre di Bush”,  si trova in  grave difficoltà…  Perciò usa toni “morbidi”: guerra “sbagliata”;  si “poteva aspettare di più”.. “aspettare il consenso (?!!) dell’ONU”.. “la caduta di Saddam ed il suo disarmo totale: motivazioni fasulle e deboli, subalterne. Maggioranza ed opposizione di centro-sinistra, all’unisono, criminalizzano oggi il “dittatore” Saddam - ex amico di Bush e dell’occidente - oggi nemico:  ucciderlo  è giustificato. I radicali  italiani e parte dei media incolpano Saddam della strage del suo popolo (!): invece di andarsene entro 48 ore e salvare la pelle (ultimatum mafioso di Bush), rimane e sottopone a genocidio  il suo popolo. Dunque per liberare l’Iraq dal suo tiranno - e chi libererà il mondo e gli USA da quelli come Bush? - l’armata USA-U.K è costretta a distruggere e ad occupare. Quanta abnegazione “liberatrice” !. Se il problema  in Irak fosse Saddam “dittatore”, costui avrebbe - come già avuto finora -  lunga vita al potere, essendo gli USA amici, sostenitori ed attuatori di tutte le più feroci dittature del mondo. La democratizzazione di un Paese (chi la vuole ?) - si ottiene con strumenti politici  interni ed esterni,  non certo con le aggressioni , le bombe, l’embargo, l’occupazione militare ed economica. L’ONU dovrebbe espellere gli USA aggressori: non ha nessun titolo per ordinare o coprire guerre contro Paesi membri (come l’Iraq). Ha inviato i suoi ispettori senza pretendere garanzie di “non  invasione” da parte USA, togliendo così all’IRAQ anche il legittimo diritto alla sua difesa minimale. Sappiamo tutti che USA ed Israele hanno sempre ignorato e gabellato tutte le risoluzioni ONU che non fossero di loro gradimento, senza mai ricevere in cambio alcuna sanzione (neppure finta). Quanto al “terrorismo” o alle armi di “sterminio di massa”, US -CIA ed Israele-Mossad sono i capofila mondiali per l’uno e l’altro argomento, come vediamo ogni giorno più, da 50 anni. Il Diritto internazionale, lo Statuto dell’ONU e le stesse leggi di guerra sono state - non violate - ma  sovvertite radicalmente, ma non dai nemici di Bush o di Sharon, da loro stessi impunemente. Se non si dicono queste elementari  verità - ben documentabili - le differenze tra aggressori e loro “antagonisti” partitici  o mediatici diventano esili, ambigue, perfino “incomprensibili”. In questi giorni alcuni giornalisti esaltano il coraggio  dei loro colleghi della RAI (e non solo!) che rimangono a Baghdad sotto le bombe USA. Onore al coraggio, certamente. Per completezza bisogna dire che nel teatro di guerra vi sono molti altri “osservatori”, anche “scudi umani”. E’ certamente meritorio che la RAI e  suoi giornalisti rimangano in “zona di guerra”. E tuttavia la permanenza in loco - in quali condizioni? da quale parte della barricata? - non è di per sé garanzia di “pluralismo” o di “ verità informativa”. Se fosse così, gli inviati speciali  in Afghanistan o nella ex Jugoslavia non ci avrebbero detto “a posterori” che i militari  li costringevano a trasmettere solo “veline di guerra”. Essi stessi hanno parlato di “giornalismo con l’elmetto”, di “informazione di guerra”, di “fine del giornalismo di inchiesta”… purtroppo le migliori “manipolazioni mediatiche” possono venire proprio da chi sta sul posto, costretto a comunicare realtà  che non può vedere o che vede solo da “una parte”. Servono sempre garanzie adeguate  perché queste “manipolazioni da lontano” non si verifichino. E’ naturale pretendere che il “servizio pubblico RAI offra più garanzie di “verità”.  Purtroppo fino a qualche giorno fa, abbiamo detto in molti che la RAI ha perduto il suo ruolo di servizio pubblico, di pluralismo, di autonomia dal Governo, ecc.  Non è più vero?  Ha riconquistato di colpo  il suo ruolo “pubblico” grazie alla neo-presidente Annunziata e proprio durante la “guerra USA”,  che di veritiero e di trasparente non ha quasi nulla? Riflettiamoci un po’, indaghiamo meglio, verifichiamo. Abbiamo - per fortuna - altre fonti “minori” e testimonianze dirette (anche non giornalistiche), con le quali confrontare le “verità medianiche” ufficiali di casa nostra. La stessa “informazione” dei Paesi che si sono opposti a questa “guerra” è diversa, e va valutata per capire:  milioni di persone  - etichettate come “pacifiste”- scese nelle piazze in questi mesi ne hanno assoluto bisogno. Rimane poi il problema gigantesco al quale lavorare: la volontà popolare è rovesciata nei suoi delegati eletti. La truffa elettorale e mediatica - di cui parlo nel mio libro di prossima pubblicazione (che si potrà penetrare, già da questo numero, anche attraverso “La Comune”) e nei documenti del sito WEB DAC - va smascherata  e cambiata radicalmente. Perciò nel libro avanzo proposte di “liberazione” in questo senso. Occorre  trovare strumenti, modi, proposte per fermare Bush e Sharon, cioè le loro armi, il loro capitali, i loro media, i loro alleati. Bush oggi è molto più pericoloso di Hitler del 1935-40.

Servono misure adeguate - messe in piedi da Stati e da popoli -  per fermare la sua arroganza ed illegalità planetaria, ormai nemica del Diritto internazionale, dell’ONU, della Politica, della volontà dei popoli. Di questo devono discutere i marxisti, i cattolici, i liberali, gli arabi, gli Stati-Nazione, in Europa e ovunque. Dobbiamo uscire da ogni residua ipocrisia, chiamare le cose con il loro nome, valutare i rapporti di forza, gli interessi in gioco. Non possiamo far finta di credere  che le sole “manifestazioni popolari”, pur necessarie e grandiose, possano fermare la barbarie pianificata dell’imperialismo bugiardo e distruttivo.

Il libro in uscita: E. Giardino  Diritto A Comunicare e Sovranità popolare” - ed. Frilli - aprile 2003. Per i  lettori de “La Comune” il 30% di sconto sul prezzo di copertina. Per presentare il libro scrivere al forumdac@romacivica.net