Il signor Fox e l’esercizio della memoria

Cèsar Pellicer (Messico)

 

E’ sempre utile esercitare la memoria e normalmente è  più proficuo della stessa oratoria e Lei signor Vincent Fox, signor Presidente del Messico, non conosce questa attitudine del pensare che dovrebbe precedere il parlare. Non è che Lei sia disordinato o incongruente nel modo e nella maniera di costruire il Suo pensiero per poi comunicarlo a chi dovrebbe ascoltarlo ma quello che è evidente è che Lei è totalmente ignorante rispetto il passato e lo stesso presente; e anche se Lei pensa il contrario è di fatto già orfano del futuro. Pretendere di giustificare l’inconsistenza della sua posizione con il processo di trasformazione logica di una posizione profondamente definita come era quella del Messico nel contesto internazionale, confondere il rispetto all’autodeterminazione dei popoli con l’astensione o confondere la concretezza con l’opportunismo significa mettersi in una posizione di compromesso e dipendenza verso il PADRONE. E così Lei ha fatto in due incontri con statisti di altre nazioni ugualmente sottomesse al capriccio dei propri leader in riferimento alla guerra di aggressione verso l’Iraq da parte degli USA: la Spagna attraverso il suo mediocre attuale rappresentante e il Canada tristemente simile. E’ evidente la Sua totale mancanza di memoria quando si tratta di affrontare le questioni reali che vive il Messico: i drammi del Distretto Federale, Juàrez con le sue oltre trecento vittime, Chiapas, le difficoltà derivanti dalla lotta per il controllo delle risorse idriche nella regione del Guanajuato (molto vicina alla sua “piccola” azienda). L’acqua è sempre più ad appannaggio dei ricchi industriali privando contadini e popolazione della stessa. I problemi della campagna messicana in generale ci invitano a non cercare colpevoli (che del resto conosciamo) ma soluzioni idonee che Lei non propone quanto il che fare per migliorare le condizioni di vita nel mondo agricolo e nelle città. Ci auguriamo che la smetta unicamente di parlare e che unisca il dire al fare. Vogliamo vedere una “pianificazione”, programmi, progetti, accordi finalizzati ad affrontare i bisogni e le esigenze del popolo e non degli industriali e dei mercanti della finanza che sembra siano i suoi unici interlocutori. Vogliamo vederLa agire e siamo disponibili ad accontentarci se intanto non riesce a dare quel milione di posti di lavoro promessi… ugualmente contenti per riduzioni fiscali e una limitazione delle spese pubblicitarie (coordinate dalla signora Fox) della serie “vamos Mexico”. All’inizio dicevo che Lei è orfano di futuro e con ciò mi permetto di ricordarLe che ridefinire il nostro futuro non è un suo privilegio ma riguarda tutti e tutte noi anche perché siamo noi che paghiamo le conseguenze delle illusioni che Lei propina e che sono sempre rimaste tali.