A proposito del
Centro di Documentazione Antimperialista

 

Stiamo lavorando per realizzare un Centro di Documentazione Antimperialista presso la Casa dei Popoli di Roma, viale Irpinia 50. Per ulteriori informazioni scrivere a forumdac@romacivica.net  Aggiungiamo, ora, alcune proposte per meglio comprendere come organizzare i materiali e le stesse idee mentre attendiamo la disponibilità di ognuno ed ognuna per rendere vivo, partecipato e, quindi, utile un archivio pensato tra memoria, presente e proiezione verso un futuro che auspichiamo inedito ed alternativo…

Se l’imperialismo armato ed impostore - nella versione nota oggi come “neoliberismo - è il flagello ed il nemico dell’umanità, la sua descrizione del mondo non sarà solo falsa e fuorviante, ma sarà anche impostata su logiche, criteri, descrittori funzionali al suo dominio ed alla sua ideologia. Chi si oppone al “neoliberismo” deve invece ricostruire la realtà del mondo secondo valori, logiche, informazioni “altre”, in modo da :

-         superare e demistificare le falsità pianificate dell’imperialismo;

-         far emergere logiche, dati, criteri, descrittori “sconosciuti” al sistema dominante;

-         ricostruire “contesti reali”, termini e interpretazioni entro cui inserire  ed analizzare correttamente gli eventi che l’imperialismo censura o presenta come “separati e dispersi”;

-         far emergere  e diffondere  soluzioni “altre” da quelle della prassi dominante.

In sintesi rappresentare la realtà del mondo secondo gli interessi ed i valori dei popoli, delle società e degli oppressi, invece che secondo quelli degli oppressori e dei loro imbonitori.

Facciamo un esempio di quanto viene qui proposto. Supponiamo che il Paese da “descrivere” sia l’Argentina, nel suo contesto geopolitico: “America Latina”.

Nel file “Argentina”(Italia) - consultabile anche via Internet - dovrei trovare:

-         una serie di informazioni riguardanti le affinità e le differenze del Paese rispetto all’area geopolitica di appartenenza (descritta separatamente);

-         una breve storia “politica e sociale” del Paese, con le lotte  popolari e sociali e gli eventi più significativi del suo percorso fino ai giorni nostri;

-         una breve descrizione della sua geografia (cultura, lingua, religione, risorse naturali, vita  e lavoro nelle città e nelle campagne, tecniche produttive, mobilità e trasporti, sanità,ecc.);

-         una descrizione dei rapporti di potere in materia di controllo delle risorse naturali ed economiche, di diritti sindacali e sociali, di proprietà-gestione dei mass- media, della politica, delle forze militari e poliziesche, della magistratura ecc. Tassi di disoccupazione, potere d’acquisto, questione abitativa, questione ambientale. Partiti e movimenti;

-         una illustrazione della Costituzione e del rapporto tra diritti “formali” e sostanziali;

-         i rapporti con altri Paesi dell’area e del mondo (in particolare con l’Italia e con il Vaticano). Quindi le ragioni ed i fattori di dipendenza o di ricatto “esterno” ed “interno”;

-         uso degli strumenti di conoscenza (educativi), informazione  e comunicazione di massa;

-         le dinamiche politiche, sociali e culturali, in particolare nella lotta popolare  e di classe: esempio elezioni, referendum, democrazia  politica, sindacale e sociale, indicatori sociali;

-         una descrizione delle proposte politiche in campo: le istanze istituzionali e popolari. Le  potenzialità rispetto alla lotta antimperialista mondiale, continentale e nazionale;

-    i collegamenti politici e comunicativi “orizzontali” esistenti tra l’Europa,      l’Italia e la Argentina, nel contesto dei rapporti istituzionali tra Stati  e tra  “Economie” reciproche;

-         la principale documentazione - scritta ed audiovisiva- che consente di ricostruire in modo corretto la realtà e le dinamiche attuali dell’Argentina.

 

Le “fonti” affidabili e qualificate dalle quali trarre notizie significative e veritiere del Paese. I soggetti del mondo solidale che sono stati o sono in Argentina.Tutti questi dati non servono solo alla politica dei popoli: servono anche al turismo, alla scuola, agli operatori dell’informazione, ai cittadini attivi e responsabili.