QUARTO INCONTRO
INTERNAZIONALE DI ECONOMISTI SULLA GLOBALIZZAZIONE E I PROBLEMI DELLO
SVILUPPO
LA HABANA CUBA
Alla presenza di Fidel Castro i premi nobel d’economia
Joseph Stiglitz e Robertt Mundell e i nobel per la pace Adolfo Perez Esquivel,
alla presenza di alti dirigenti del governo cubano si è svolto il quarto
incontro internazionale di economisti sulla globalizzazione e i problemi dello
sviluppo. Oltre 1000 delegati e invitati di 43 paesi tra i quali i presidenti
delle scuole di economia di America Latina e Caraibi e cento studenti di diversi
centri di formazione cubani hanno assistito a questo evento unico per la
pluralità di scuole di pensiero i cui rappresentanti sono concordi nel valore
del confronto e nel ricercare soluzioni ai problemi mondiali. L’inaugurazione
è stata realizzata da Roberto Verrier Castro, presidente dell’Associazione di
Economisti di Cuba, che ha messo al centro della sua relazione l’importanza
della riunione in questi giorni nei quali l’umanità soffre “gli accadimenti
di Argentina, la guerra in Afghanistan e le vittime degli attentati terroristici
che quotidianamente muoiono, sia utilizzando arerei come proiettili assassinando
tremila persone in un solo giorno quanto per la speculazione finanziaria che
ogni ora esclude dalla vita milioni di esseri umani”. Si è dichiarato anche
che “la crisi dell’onnipotenza economica e finanziaria che alcuni hanno
identificato con il crollo delle torri era in realtà in incubazione da molto
tempo prima. La recessione flagella l’economia nordamericana, la più
importante del sistema neoliberista, ramificandosi per tutta la costellazione
degli alleati”. Si è sottolineato “che le conseguenze di tutto questo
arrivano fino all’incubo per i vulnerabili popoli del Sud. I capitali che
viaggiano come uccelli migratori volano molto alto e molto lontano dal terzo
mondo. Il finanziamento per lo sviluppo è una grande bugia di un capitale
esclusivamente vorace. Le stratificazioni sociali e gli squilibri nella
redistribuzione della ricchezza si accentuano. Al giorno d’oggi l’America
Latina è la regione di maggiore esclusione sociale”. Si è poi poggiata molta
attenzione sulla situazione in Argentina: “nella quale manca solo da
privatizzare l’aria che si respira ed è un laboratorio per eccellenza dove si
è messo alla prova il nuovo Frankenstein economico. La crisi economica che
sembra non trovare fine, l’usura di tutte le ricette neoliberiste e la perdita
di fiducia nelle politiche monetaristiche e finanziarie hanno creato il caos e
inizia a vedersi sulla strada la collera degli oppressi”. In altra parte
dell’intervento di Verrier si è puntualizzato che in mezzo a questa evidente
usura del modello neoliberista la guerra è diventata, ancora una volta, un
tentativo di fuoriuscita dalla crisi strutturale: “gli utili provengono dalla
guerra.
Il terrore che pretende di combattere il terrore si è trasformato in un
grave pericolo per tutta l’umanità nell’epoca dei laser e dei computer”.
Si è anche indicato che “nel mezzo di queste incerte coordinate si invitano
le nazioni di ogni continente, con il benestare di tanti giullari, a siglare
accordi multilaterali di libero commercio (Alca, Maastricht, Nafta ecc.) ovvero
un progetto di annessione dei popoli devastante che se avanza condurrà
all’estinzione definitiva di intere nazioni e continenti”. Si è
sottolineato l’importanza di questo incontro per una battaglia anche sul
terreno delle idee perché “si pare per l’umanità un crocevia che invita a
scegliere tra il fare o il lasciar fare”. S’impone dunque una lotta per dare
un futuro alle generazioni che verranno. In sostanza si è sentenziato che “la
logica e la ragione dovrebbero imporsi diversamente questo mercato globale privo
di scrupoli e senza indugi finirà col far cadere inevitabilmente ogni torre tra
le quali le stesse che sostengono la civiltà umana”. Il ricercatore, nobel,
Stiglitz ha ripreso gli argomenti con una relazione magistrale sopra gli errori
USA rendendo evidenti gli insuccessi della globalizzazione neoliberista mentre
l’accademico Mundell ha parlato in riferimento ai problemi del sistema
monetario internazionale e l’argentino Ferrer, ex ministro e attualmente
docente presso l’Università di Buenos Aires, ha trattato argomenti in qualità
di accademico del Terzo Mondo evidenziando la tragedia dell’applicazione
fondamentalista del neoliberismo. I vari interventi hanno sollecitato numerose
domande e riflessioni dei presenti di diverse nazioni da ogni continente. Un
altro mondo è in costruzione ma è impossibile edificarlo senza precisare il
presente e quale società alternativa si propone.