Nasce CRAC

Nel 1974 gli Area, gruppo "rock" dell'epoca, pubblicò un album dal nome Crac! e portava un sotto titolo: Noi portiamo un mondo nuovo dentro noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo proprio adesso che io sto parlando con te. Pertanto è questo lo spirito con il quale militiamo nel Forum Giovani. Non è la nostalgia di cose non fatte o il solito richiamo alternativo e freakkettone agli anni '70...siamo la logica continuazione di questo processo di lotta, che vede al passato come quando si vede lo specchietto retrovisore durante il proprio viaggio.
TODOS SOMOS MARCOS

 Redazione Forum Giovani

Siamo al terzo inserto della rivista di DP ed il numero delle collaborazioni è aumentato enormemente. Infatti molti degli interventi verranno inseriti nelle prossime uscite, pertanto ci scusiamo con le compagne ed  i compagni che non vedranno pubblicati i loro lavori, ma abbiamo dato priorità ai materiali in ordine di arrivo e nulla sarà cestinato. Di informazioni da dare e progetti da realizzare ce ne sono davvero tanti...troppi...soprattutto quelli dettati da delle emergenze di intervento immediato che una buona e vera avanguardia deve saper adempiere. Ma è anche vero che abbiamo sempre detto che DP ed un nuovo movimento giovanile nascono per togliere quel grigiore che investe le nostre vite. Pertanto non troviamo nulla di male se accanto alle notizie sullo smantellamento della Avio Interiors, alle lotte dei sindacati e degli studenti, ci sono anche barzellette, notizie sulla musica e su tutta la realtà giovanile che è fatta di protesta, di lotta, ma anche di sogni e progetti da realizzare, di libri, cd, film e feste. Negli anni '70 c'erano gli AREA che cantavano "Gioia e Rivoluzione" di cui pubblichiamo il testo (non a caso) e più volte sulla nostra rivista abbiamo detto che noi stiamo vivendo la nostra estate anche d'inverno.

Pertanto crediamo che per costruire un uomo ed una donna nuovi, per noi che possiamo, significhi anche saper ridere e prendere con ironia le cose (Cuba è un esempio...). Si tratta anche di strategia: uno dei problemi della crisi politica e della sinistra risiede proprio nel fatto che fino a qualche tempo fa esisteva un diffuso disimpegno, mentre ora è tornata necessaria la lotta e l'identificazione politica, ma non altrettanto l'identificazione in un partito. Gli organismi e gli apparati di partito cercano soggetti politici ed i popoli cercano un vero organismo. Incredibile! Quindi, nel raggiungere le masse, se non si rende chiaro che politica è la vita di ogni persona (non le persone e le situazioni che viaggiano sui media), che è fatta non solo del proprio lavoro, ma anche dell'avere la possibilità di vivere la vita (perché avere un lavoro che sostenga una vita annichilita e disillusa dai consumi non desiderati ma alimentati poiché viviamo in una società bombardata da continue notizie che fluiscono fra tutti i nostri sensi...non è il massimo come si dice) il senso delle lotte politiche, cioè il ben-essere con la conquista della libertà, svanisce. E conquista della libertà risiede anche nel fatto che il diritto al lavoro si trasforma nella conquista di possibilità di organizzare il proprio lavoro trasformando le proprie passioni in mestiere. Sogno di ogni persona è quello di poter vivere facendo ciò che le piace: vivere la vita senza avere l'affanno di far conciliare le proprie cose con un lavoro che è lontano dalle proprie aspettative e/o desideri. La rivoluzione non deve essere solo per il salario garantito, ma anche per avere garantita la possibilità di fare della propria vita un lavoro.

Buona lettura compagne e compagni.

 

Dossier di Anna Pierosara  (CLN Marche)

Ci stupiamo di come, ancora, ci sia gente pronta a dare cieca fiducia a tutto ciò che ...esce... dalla televisione. E ci chiediamo se abbiano o no dei cervelli per capire che questa maledetta scatola parlante ci attira con potere ammaliatore, ci incanta con immagini ingannevoli, ci rende complici della sua "ignoranza di stile" e partecipi al suo finto "umanitarismo". Chiediamoci perché due anni fa vedevamo più di uno spot di un numero verde per aiutare le vittime del Kosovo e nessun numero per aiutare le vittime Bosniache colpite dai bombardamenti americani.  Chiediamoci perché oggi sono sempre di più i cronisti che, sulla base delle loro sensazioni, descrivono i popoli del Medioriente generalizzandoli in cattivi e buoni, ricchi e diseredati (tipo maestre delle scuole elementari vecchio stampo). Questo organo di mala informazione di parte incattivisce, porta odio e razzismo e appiattisce il senso critico umano. Accettiamo tutto senza sapere dove sono finiti i nostri ideali.  Il metodo di comunicazione televisivo è falso e pericoloso, lo sanno bene coloro che non la guardano. Non lo sanno, invece, le masse affascinate e strumentalizzate che davanti allo schermo si formano la cultura che basta per andare a votare. Un attacco va anche alla confusione e alla non chiarezza dei numeri, dei giorni, per non parlare poi dei discorsi indiretti...le sublimazioni.

La televisione è un ragno che dondola sulla tela degli interessi del padronato e ci accarezza camminando sulle nostre teste, e ci sono persone che invece di avere brividi, lo ammirano ad occhi spalancati. E' molto differente e molto più semplice "da usare" rispetto ai giornali, perché ci abbaglia con immagini che corrono e "prendono" molto più dei pezzi di carta piatti e statici. La diffidenza verso la televisione deve essere incrementata dagli organi di controcultura che realmente lavorano per portare il vero e il quotidiano a tutti ed a tutte. Non facciamo finta che essi non esistano. Il "sapere" televisivo è ormai diventato anche una moda, addirittura c'è chi lo rivendica contro chi ha studiato. I veri processi storici che spiegano la situazione attuale...sic!

Siamo contro... contro il modello di "morte" (non si può dire di vita) tanto profanato dai media in questione: perché fatto di finzioni, illusioni di democrazia fino al suo "melting pot" di ascoltatori, perché acclama chi sopprime ideologie di una libertà sentita, che risolve i suoi dubbi solo con il proiettile, che poi si propone di difendere la sicurezza dei cittadini, ma commette i più gravi crimini, errori ed orrori. Non rimaniamo indifferenti o neutrali davanti a tanto schifo!

  

Notizie da Fabriano di Mauro Cimarra, Francesca Filosofi e  Anna Pierosara, Sergio, Andrea, Diego ( Forum Giovani) e tanti altri...

Non è chiaro! Non ci si capisce mai niente. Ormai sono mesi che si paventa questa possibilità di chiusura del Centro Comunale "CON...centriamoci" (molto democrazia cristiana...va be’) e nonostante si stia cercando informazioni, fissare appuntamenti con assessori, delegati del Comune ecc., è sempre un gran problema avere le idee chiare. Fino ad arrivare all'assurdo con il vedere altre realtà associative e non, che frequentano il Concentriamoci lasciarsi vivere addosso questa situazione precaria. Precaria perché un posto del genere a Fabriano, come in altre città (e non c'è dappertutto...anzi), è una realtà stupenda. Dove si può stare insieme fino a mattina, dove si può giocare, suonare, vedere film, ascoltare musica, riunirsi...insomma un posto dove davvero ogni diversità ed interesse può trovare ospitalità (anche se da un po’ di tempo a questa parte c’è' chi ha manie di colonialismo...). E la notizia di una sua chiusura per affittarlo a non si sa chi, e con la parallela costruzione di un centro polivalente più grande e più bello con delle regole ben precise, con orari e con gestori stretti in cooperativa che faranno i piani delle attività insieme ad educatori, ha gettato tutti e tutte nel panico, o meglio quasi tutte e tutti. Inutile stare a dire che non sono false retoriche: esiste una sostanziale carenza di spazi per stare insieme! Certo ci sono delle belle macchie...ma darsi alla macchia sembra anacronistico...anche se spesso è stato un ottimo motivo per stare insieme e fare feste...e forse un modello da cui imparare. Fabriano è una delle poche città dove, per fortuna, non ci sono centinaia di Pub e discoteche. E' un posto ricco di cultura, storia, tradizione,  con molti spazi da poter adibire ad aspetti sociali e culturali. Ma un po’ perché Fabriano è comoda, è benestante e quindi bisogna investire denaro in realtà che possano portare profitto, si stanno chiudendo tutti quei posti dove si sta insieme, dove si può bere del buon vino in compagnia di amici ed amiche, dove ci si può incontrare e riunire per progettare, costruire, sognare, volersi bene...come accade al circolo Arci continuamente sotto attacco.  E' incredibile che non si faccia niente per difendere questo spazio. Come è incredibile che le aspettative e le proposte debbano essere solo quelle dei locali, come se un locale potesse colmare il disimpegno ed il disagio sociale che caratterizza la condizione della gioventù...e non solo. Bisogna anche dire però, ritornando al caso del Concentriamoci, che nonostante tutta questa bellezza, il centro abbandonato alla libera gestione dei ragazzi e delle ragazze non l'ha reso poi un posto troppo accogliente, nel senso che con il tempo senza manutenzione si è trasformato in un ambiente un po’ trascurato. Nulla di grave è sempre abbastanza igienico, c'è un po’ di cartaccia in giro, qualche parete sporca e con poster strappati, due o tre sedie rotte. Ma non è certo un centro informagiovani come quelli di cui siamo abituati a vedere, ma non è neanche un porcile...perché ci sono alcuni ed alcune che con fatica cercano di tenere pulito. Pertanto da diverso tempo a questa parte alcune ragazze e ragazzi si sono organizzati per fare delle opere di manutenzione dell'ambiente, portando un po’ di fantasia, creatività e colore, senza grandi pretese, ma renderlo solo più vicino a se stessi per sentirlo proprio e per mostrare che il Concentriamo è un posto necessario per Fabriano.

 

Le cartiere al rogo -  S.in.cobas

La fama di cui gode la città di Fabriano è strettamente legata alla produzione della Carta. Infatti già nel lontano1200, i Primi Mastri Cartai Fabrianesi, erano produttori della carta che oggi è ormai la più famosa nel mondo. Gli stessi Mastri, attraverso importanti innovazioni produttive, giunsero successivamente alla splendida “filigranatura” dei fogli. Nel corso dei secoli, l’espandersi della tipologia di produzione, ha fatto si che le Cartiere Miliani Fabriano, divenissero famose nel mondo per la produzione di carte fini per la stampa, l’editoria di pregio e arte, la rilegatoria, per il disegno scolastico e professionale, per la carta da banconote ed altri documenti da avvalorare.Le Cartiere Miliani Fabriano nascono nel 1782 per iniziativa di Pietro Miliani, il quale da luogo alla prima vera operazione industriale nelle Marche caratterizzata per l’alto livello tecnologico, sia dei macchinari sia dei processi produttivi.Agli inizi del 1900 le CMF divengono oggetto di varie operazioni finanziarie, e nel 1906 l’Azienda è trasformata in Soc. anonima con l’ausilio finanziario della Banca Commerciale Italiana. . Nel 1928 quest’ultima cede il proprio pacchetto finanziario alla Casa Portals di Londra. Nel 1931 il governo fascista, non accettando che stranieri possedessero, la maggioranza di un pacchetto finanziario di una Società, unica fornitrice di carta per banconote dello Stato Italiano, costituisce un consorzio di enti pubblici ( tra i quali : Banco di Napoli, INA, Cassa Naz. Assic.ni, Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, BNL, ecc.) attraverso i quali le Miliani ritornano totalmente Italiane. Nel 1972 l’INA diviene azionista di maggioranza assoluta e resta alla guida delle Miliani fino a quando con la legge n.480 del 1980, il Poligrafico di Stato acquisisce un pacchetto ordinario delle CMF per il 98,62% . Il fatturato ed il numero dei dipendenti aumenta. Nel 1990, le CMF si rendono protagoniste, congiuntamente ad alcuni componenti del Consiglio di Fabbrica ed al personale diplomatico dell’Ambasciata di Cuba, del consistente invio, nell’isola Caraibica, di vari prodotti cartai per uso scolastico, come atto di solidarietà con Cuba. Questa fu una delle prime svolte in Italia, all’indomani del “Crollo del Socialismo Realizzato” e alla dissoluzione dell’URSS. Tutto ciò premesso, oggi non è semplice parlare delle Cartiere Miliani, senza che la mente corra ai sette secoli di storia ed al valore culturale ed industriale di questa gloriosa Azienda che rappresenta una significativa realtà nell’intero panorama industriale Marchigiano e Italiano: 1200 dipendenti e 1000 persone occupate nell’indotto. I veri problemi delle CMF nascono intorno al 1994/95, quando, in una parte del maggior partito della Sinistra, si inizia a discutere di privatizzazione e si prepara il terreno ai possibili acquirenti.Attraverso questo processo pseudo-industriale, alla Società sono imposte le acquisizioni di ben 36 controllate, ormai “decotte” e senza adeguata copertura finanziaria; tali acquisizioni non fanno altro che appesantire i bilanci e produrre forti indebitamenti sottolineandone i problemi attinenti la gestione.Nel 1998 Carlo Azelio Ciampi, allora Ministro del Tesoro, da cui dipendono le Miliani, invia veri e propri “uomini d’affari”, specializzati in privatizzazioni, i quali, guidati da Tedeschi avrebbero potuto indirizzare, guidare e controllare tutto il processo neo liberista di una rapida privatizzazione. Quindi, la strategia dei governi di Centro Sinistra, (Prodi e D’Alema) ai quali vanno imputate le maggiori responsabilità per aver tenacemente voluto percorrere questa strada senza ritorno, è stata improntata alla trasformazione dell’IPZS da Ente Pubblico in Spa. Nel mese di luglio 1999 è sottoscritto dai sindacati, un protocollo d’intesa che in sostanza sancisce la riduzione del personale nei tre siti storici : Fabriano, Pioraco e Castelraimondo, oltre all’eventuale cessione dell’Azienda, qualora se ne fossero verificate le condizioni (quelle apertamente collegate agli interessi privati del mondo industriale). Non c’è quindi ombra di dubbio che le sopra citate volontà politiche siano state ampiamente agevolate dal comportamento del sindaco confederale, il quale, subalterno all’azienda, invece di lottare contro la privatizzazione, di fatto è rimasto in assoluto silenzio ed inneggiando alle privatizzazioni ha , di fatto, permesso l’opera di smembramento messa in atto ed iniziata con lo sfoltimento della forza lavoro, la cassa integrazione, le esternalizzazioni ed il blocco del turn-over. Drammaticamente sono posti in cassa integrazione ben 165 lavoratori, mentre altri 50 sono costretti ad accettare il contratto di solidarietà attraverso la riduzione dell’orario di lavoro di ben 10 ore settimanali ed il tutto, mentre aumenta a dismisura la fuoriuscita delle lavorazioni verso terzi. Ed è in questo clima particolare nel quale il sindacato confederale sembra gestire, insieme all’Azienda, tutto il processo di privatizzazione che, con l’aiuto determinante del Senatore Gigi Malabarba e del compagno Sergio Ruggieri, viene costituito, all’interno delle Miliani il sindacato di base S.In.Cobas. Alla costruzione del S.In.Cobas collabora con impegno il compagno Ivan Silvestrini, capo allestimento delle Miliani e responsabile di produzione di oltre 100 operai, il quale, avendo ben chiara la volontà imposta dei vari potentati politici economici, atta all’indebolimento dell’Azienda onde poterla più facilmente posizionare sul mercato, conduce attivamente la battaglia contro la privatizzazione. L’Azienda non gradisce questo comportamento, lo richiamano all’ordine e con la complicità del sindacato confederale, che agevola, di fatto, il clientelismo, a totale discapito della professionalità, gli chiedono di avallare una lista contenente operai da mandare in cassa integrazione. Il compagno Silvestrini ha soltanto due strade da percorrere: obbedire servilmente o rispondere alla sua coscienza di classe. Sceglie sicuramente la strada più difficile, quella della coerenza con le proprie idee, e, pur di evitare di penalizzare i colleghi, chiede per se stesso la cassa integrazione ed inizia a lottare dall’esterno contro la svendita della prestigiosa Azienda. Mentre sulla città di Fabriano cala il silenzio, un silenzio che camuffa la realtà e non fa che annientare i vari interrogativi dell’opinione pubblica oltre alle varie interpellanze parlamentari, il patrimonio storico culturale della Città di Fabriano, si sta definitivamente frantumando. A significare allora il disagio e la protesta, come precedentemente accennato, nel giugno 2000 si è costituito il S.In.Cobas, il quale, nelle elezioni delle RSU, testimonia non solo un’evidente flessione dei confederali, ma soprattutto, un imprevisto successo dei Cobas, che in pochi mesi di attività ottengono 102 voti su 420 divenendo così il secondo sindacato dopo la CGL .Ed è a questo punto che iniziano i complotti, l’emarginazione dei delegati Cobas e le riunioni segrete tra i confederali e la Direzione; atteggiamenti perversi che comunque non intimoriscono il S.In.Cobas, il quale non intende per niente cedere al suono delle sirene neo liberiste, né tanto meno alle assurde rassicurazioni ottenute dall’Onorevole Solaroli, sottosegretario presso il Ministero del Tesoro, in merito alla salvaguardia occupazionale ed al mantenimento dell’integrità delle Miliani stesse. Rassicurazioni equivalenti ad ignobili truffe, come quelle riferite al mantenimento dell’occupazione contemplabile anche attraverso i patti  tra il Governo e l’eventuale acquirente. Come affermare che, eventuali tagli occupazionali saranno poi svolti da quell’acquirente privato che, muovendosi attraverso varie operazioni industriali, e pagando ridicole penali, riuscirà così a soddisfare i propri appetiti industriali, ampiamente appoggiato da quanti hanno subordinato un’idea di sinistra ad un’esperienza governativa. Oggi, immersi in un silenzio che non si richiama affatto alla saggezza orientale ma che, al contrario, tende a camuffare le realtà vestite di mezze parole e di lucciole che diventano lanterne non possiamo che fare i conti con l’unico obiettivo, quello di una svendita. Attualmente sembrano voler “acciuffare” la storica Azienda, la Equinox un gruppo legato a Tronchetti Provera ed in cui sembra far capolino anche Merloni (si vuole forse legare la città di Fabriano ad un mono prodotto?) e la Investitori Riuniti Associati, gli stessi che hanno già acquistato la Fad, gioiello delle Miliani, aggiudicandosela dallo Stato per 22 miliardi e da questi rivenduta in 3 settimane al doppio della cifra d’acquisto. Ed allora, perché non aprire una nuova pagina atta a salvaguardare, concretamente, sette secoli di storia, di tradizioni, di valori, di arte, di lavoratori e di cultura? Perché non svegliare la cittadinanza tutta, che rischia il contraccolpo sociale de economico, anche attraverso la costruzione di un Comitato Cittadino atto alla salvezza delle Miliani?.Anche le varie associazioni di categoria che raggruppano varie imprese artigiane, sono seriamente preoccupate per la sorte dei loro associati, legati all’indotto delle cartiere e di cui, alcuni hanno già chiuso battenti. Il S.In.Cobas di Fabriano fermamente convinto che solo l’unità di classe possa veramente contrastare il catastrofico progetto dell’Azienda, del Governo e del sindacato confederale, auspica il coinvolgimento di tutte le organizzazioni sindacali, della cittadinanza, delle Istituzioni e del movimento studentesco e s’impegna, così come sempre ha fatto, a camminare al fianco dei lavoratori che rischiano il posto di lavoro ed impegnandosi anche a difesa di un’economia, la quale rappresenta un’importante ricchezza produttiva di tutto il territorio marchigiano.

 Voci......dall'altra parte del banco (dall'Istituto d'Arte di Fabriano "Edgardo Mannucci" di Sara Cucchiarini e Anna Pierosara)

Da testimonianze storiche ben note, da che mondo è mondo, lo studio della sociologia e della politica certificano che le armi di manipolazione del popolo sono: guerra, droga e disinformazione. Questo stato di cose via-via, ha fatto si che con il tempo si andassero perdendo valori, speranze e unione tra persone. Ma i controsensi aumentano: nell'era della globalizzazione, della comunicazione non vasta ma multimediale, l'uomo ha sempre più difficoltà a interagire con i suoi simili, ad essere se stesso, la solitudine diventa un'abitudine con la quale si impara a convivere e la superficialità rimane l'unica arma per la sopravvivenza. Ormai non c'è più differenza di stimolo tra una guerra sanguinosa e vera e un film di cruenta e rabbrividente fantasia. Siamo vittime di milioni di immagini e parole che ci sovrastano ogni giorno, e che non riusciamo più a gestire consciamente. Vittime dei mass-media che sfruttano il potere di questa nostra debolezza, ormai abitudinaria, per ficcarci in testa concetti, modi di pensare e illusioni comandate. Questo è il nostro parere e questa è la nostra paura; la nostra incoscienza che viene usata per manipolare il nostro cervello e le nostre azioni. No. Questo no. La libertà dell'uomo è l'unico potere di cui esso dispone, il suo libero arbitrio; poter pensare e fare ciò che esso crede più giusto per la propria esistenza, nel rispetto e nell'armonia del mondo circostante. Allora ci chiediamo: siamo sicuri di essere padroni del nostro libero arbitrio? Noi abbiamo motivo di dubitare. Se anche per voi la risposta è no, che fare? C'è il bisogno impellente di essere coscienti di ciò che accade, che non consiste nel semplice e autolesionista sorbirsi tutta la tv, ma cominciare ad avere la propria opinione, indagare, porsi continuamente delle domande, impariamo a fare politica. Si fa politica ogni volta che si esprime un parere, si ha un interesse, si studia un progetto, ci si prefigge un obiettivo. Tendiamo ad avere paura di questo termine, ma chi ragiona sa che politica significa amministrazione, organizzazione.. I media non educano ad una continuità, ad una funzionalità della politica perché se lo facessero sarebbero autolesionisti in quanto quello che ci offrono è informazione inquinata o meglio disinformazione. Si ha paura di far politica anche nella scuola perché si pensa ad un rischio: quello di sollevare proteste scomode che accentuano la realtà disorganizzata, l'indifferenza generale. Inutile attaccare la nuova generazione definendola come una massa di pecore, piatta e non creativa se poi è il sistema scolastico a volere quest'omologazione. Preme sottolineare che non ha scopo una politica fatta di grandi discorsi pseudopsicologici  e moraleggianti da grandi saggi e non ha senso neanche lamentarsi di tanto disagio fisico se non si attuano misure di contestazione efficaci che non devono partire solo dagli studenti. Mai più di adesso immagini filtrate di ignoranza ci bombardano il cervello. Difendiamo la nostra natura divulgatrice della scuola! Difendiamo la cultura vera! Difendiamo la storia intesa non come affermazione di miti quali la patria, l'eroe e la guerra, ma come unico strumento che permette di comprendere i fenomeni politici e partitici di tutti i tempi. La scuola deve incrementare l'educazione politica per far si che giovani studenti si creino opinioni e non si accontentino del vago sapere televisivo, che non basta per andare a votare. Non lasciamo che il tempo passi senza portare dei frutti concreti. Formarsi una coscienza politica è utile al fine di portare avanti un interesse  con logica e coerenza e indispensabile per operare nel campo della comunicazione. E' una giustificazione assurda affermare che non si da importanza alla politica per non influenzare gli studenti nei loro ideali. Un'accusa molto particolare è rivolta a tutti voi che, anche senza rendervene conto, vi state giocando le assemblee d'istituto. Si ricorda che ci sono voluti anni e anni, battaglie su battaglie, per far si che anche noi studenti avessimo un giorno la possibilità per dire la nostra, per comunicare, per urlare il nostro dissenso. Il potere ha pian piano strumentalizzato tutto e tutti e ora ci troviamo a dover difendere tali assemblee dagli studenti stessi, poco e male informati, che rinunciano al loro primo diritto in nome di mamma e papà. Per concludere sottolineiamo la negatività dei finanziamenti alle scuole private, tanto acclamati dalla Moratti. L'istruzione dei "ricchi somari", caratterizzati da buone norme esteriori e pochi concetti effettivi, appiattisce l'intelletto, la fantasia e la creatività. Crediamo sia giusto esprimere comunque e sempre opinioni e speriamo in un confronto con chiunque voglia scrivere e far leggere, partecipando così ad un primo impegno "politico". Vi siamo grati dell'Attenzione.

 

Sezione Musica

MUSICA SU INTERNET : free o a pagamento? di Francesca Basset (Sermoneta – Latina)

Sappiamo tutti le varie polemiche e vicende giudiziarie sul caso Napster. Ora il famosissimo sito per la distribuzione della musica on line non è più libero e gratuito… tra breve pagheremo anche l’aria , se ce ne lasceranno.Bisogna assolutamente e inevitabilmente fare delle riflessioni sul Sistema. I primi a scatenare la forte polemica su Napster furono  i Metallica e a seguire altre bands e case discografiche preoccupati per i diritti d’autore… o per gli interessi (?). A mio parere, musicisti di quella portata, dovrebbero  essere gli ultimi a doversene preoccupare … Nell’anno 2000 negli Stati Uniti l’incremento delle vendite è stato del 4% , ma di questo “dettaglio”  ovviamente non se ne parla… Chi è  interessato e realmente amante della musica acquista solo CD originali. Semmai, chi dovrebbe preoccuparsi del fenomeno Napster, è quella categoria di musicisti definiti “emergenti” , che  non hanno un grosso mercato musicale. Ma non dovrebbero comunque risentire del problema perché chi segue la musica nuova, che ha prezzi molto inferiori, preferisce acquistarla originale. E allora il problema di chi è? Napster è uno spazio anche per chi non riesce a entrare nel difficile e impenetrabile mondo delle case discografiche, delle Produzioni. E’ un archivio grandioso e vastissimo, utile all’informazione e alla formazione … e se non sbaglio l’informazione e la formazione dovrebbero essere gratuite, anzi sono un nostro diritto. Napster  è caso mai  un buon veicolo, per l’incremento del mercato musicale, poiché avendo la possibilità di allargare gli orizzonti musicali si è spinti a nuovi acquisti . Dal 18 Dicembre 2001 è attivo il primo negozio musicale legale su internet. L’iniziativa ha la firma di Peter Gabriel, tramite un accordo tra la sua azienda tecnologica, la OD2, e Tiscali, insieme alle grandi case discografiche EMI e BMG e 500 etichette indipendenti. Il catalogo conta circa 200mila brani che si possono scaricare pagando un abbonamento. Vedremo...

 

Dissonanze musicali: di Diego Pettinelli

Nel frattempo emergono altre informazioni sulla musica: c'è confusione dappertutto, in ogni settore. Da qualche mese si parla della "minaccia" enpals, l'ente previdenziale per chi lavora nella realtà dello spettacolo. Da febbraio gli agenti siae saranno autorizzati anche per i controlli dell'agibilità enpals. Questi controlli non saranno intensificati solo per i professionisti, ma anche per i dilettanti, per gli appassionati ecc. Così perfino i gruppi di base si troveranno sotto il controllo di certi funzionari. E' accaduto in alcune regioni del nord dove piccoli gruppi giovanili si sono esibiti nel locale della provincia. E non essendo al corrente della novità Enpals-Siae hanno ricevuto multe di 4.000.000 di lire. E' davvero un attacco forte all'aggregazione soprattutto giovanile. Stanno costruendo le condizione per evitare momenti di incontro, per l'espressione. Non solo non ci sono posti per poter fare musica ed arte, ma adesso perfino lo stornellatore dei Castelli Romani dovrà avere l'agibilità dall’Enpals, che costa, altrimenti viene multato e in maniera salata. Qualche informazione utile sulla piaga dell’Enpals nel sito www.fanzine.net, organo telematico ufficiale di Ululati dall’Underground.

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Non è tutto: di Andrea Pettinelli (nota)

Poi si scopre che sembra quasi ormai prossima la scomparsa dell'Enpals in virtù del riordino degli enti previdenziali che dovrebbe garantire la sopravvivenza solo a Inps, Inpdap e Inail e l'assorbimento da parte di questi di tutti gli altri enti previdenziali pubblici. Inoltre il governo ha intenzione di tagliare del 20% sul totale del FUS, fondo unico per lo spettacolo,  l'unico fondo che ad oggi garantisce il sostegno economico dello Stato al cinema, al teatro,alla danza ecc. Questo è quanto prevede la finanziaria in relazione alla riforma delle fondazioni bancarie: un  taglio gigantesco più che allo spettacolo alla cultura, essendo il FUS difeso ed incrementato da tutti i governi precedenti, poiché ha sempre permesso una maggiore pluralità delle attività finanziabili, anche per la promozione e la musica contemporanea. Poi pare che si apra uno spiraglio sull'Iva dei CD e dischi. La commissione europea, nell'ambito delle revisione della direttiva europea sull'Iva, ha finalmente accolto la richiesta di alcuni governi di riesaminare la questione che penalizza i prodotti discografici, portando così l'Iva del 20% sui cd al 4% come per i libri giornali ecc., essendo materiale culturale. l'Ulivo ha presentato un ordine del giorno che impegna il governo a ridurre, in attesa di un 'armonizzazione fiscale del settore a livello europeo......mha!

 

Ma nel frattempo Lo ZOO di BerlinO...: di Walter Cimoroni

Suonatori di tutto il rock unitevi!!

Ma nel frattempo numerosi sono i gruppi che si stanno organizzando e coordinando per stringersi intorno a queste difficoltà. Lo ZOO di BerlinO, gruppo musicale rock di base, già da diverso tempo si sta occupando della costruzione di una  rete di giovani che sentono la necessità di poter fare musica. Collabora con realtà professionali del settore della musica e della cultura e con alcune organizzazioni come "Ululati dall'Underground", un associazione di Firenze che collabora con i siti www.fanzine.net http://www.musicalnews l'unico vero movimento rock italiano che oltre a promuovere cultura ed espressione si batte politicamente per ottenere leggi quadro sull'associazionismo, sulla musica, sulle questioni siae-enpals e che cerca soprattutto di dare visibilità a tutte le realtà che vogliono essere protagoniste. Dispone di notiziari molto interessanti in due versioni distinte: la prima e' inviata su carta a tutti gli iscritti ad Ululati Dall'Underground, la seconda invece e' telematica e raggiunge anche gli operatori italiani del campo comunicativo, aggregativo e musicale.  In particolar modo via e-mail il notiziario mensile giunge (dati aggiornati al 27 Dicembre 2001) ben 16467 recapiti, così suddivisi:

* 377 fan club / * 114 fanzine / * 8662 gruppi rock, punk, metal, prog o singoli artisti /  * 1390 discografici o operatori in campo musicale /  * 1432 giornalisti ed organi di informazione / * 884 radio e redazioni televisive /  * 171 expertize o gestori di siti / * 3437 amanti di musica o altro tipo di passionali. Essere citati su questa newsletter significa sfruttare un veicolo di promozione e di diffusione di notizie, ma che soprattutto mette in contatto diretto diverse realtà assai specifiche e peculiari, con lo scopo di promuovere le realtà più interessanti del panorama musicale giovanile! Allora invitiamo i gruppi a contattarci sull'indirizzo di posta elettronica -lozoodiberlino-@libero.it  oppure visitando il sito www.unz.it dove, nonostante sia ancora in costruzione, è possibile avere dell'informazioni sul movimento musicale che si sta costruendo.

 

 

 

Barzelette: allontaniamo un pò il noioso grigiore...

Silvio Berlusconi sospetta di avere dei problemi di cuore; per togliersi il pensiero decide di farsi vistare da un noto cardiologo.
Alla fine della velocissima visita, da gentlemen quali sono, si salutano senza addentrarsi in particolari volgari quali il pagamento della parcella.
Questa infatti arriva a casa a Berlusconi per posta successivamente.
Quando vede la ricevuta Berlusconi rimane sconcertato: ben 1.300.000 lire!
Per una vista di soli 10 minuti 1 milione e tre sono un sacco di soldi anche per lui.
Berlusconi compila diligentemente un assegno e lo invia al professore accompagnando la somma con queste con poche righe: 

"Egregio Prof. le rimetto in allegato un assegno di lire 1.300.000 a pagamento della sua parcella come da lei richiesto. Mi consenta però di farle notare da imprenditore quale sono che a mio avviso sono soldi rubati".
La risposta del prof. non si fa attendere: 

"Ch.mo On.Berlusconi, accuso ricevuta del suo assegno di lire 1.300.000.

Per quanto riguarda la provenienza della somma non si preoccupi: non mi interessa e comunque non ne farò parola con nessuno!"

 

Il Poligrafico di Stato ha emesso un nuovo francobollo con l'effige
di Berlusconi.
Scarso il successo: per affrancare la gente sputava dalla parte sbagliata!

 

Su con la vita!! Conversazione libera di Francesca Basset Amedeo De Santis Vincenzo Gori Andrea Pettinelli

Luglio Agosto Settembre nero...g i o c a r e c o l  m o n d o / f a c e d o l o  a  p e z z i ...

Dopo gli scontri di Genova e l’assassinio di Carlo Giuliani, il 23 luglio 2001 l'Ulivo chiede le dimissioni del Ministro degli Interni Claudio Scajola... D'Alema durante il suo intervento alla Camera parla di "rappresaglie di stampo cileno". Dopo dieci giorni approvazione della legge alla Camera sul falso in bilancio. I deputati della Margherita leggono in aula un biglietto: "Così Berlusconi tutela i suoi interessi".

La sera dell'undici settembre 2001 Scajola dice che può esistere un collegamento fra l'attacco alle Twin Towers se i teppisti no global... molto dopo si scoprirà che c’era l’ordine di sparare… per ammissione del ministro. Poco dopo, il 27 settembre... legge sulle rogatorie...duro scontro in aula. Alla Camera passano due emendamenti dell'Ulivo, al Senato il Polo-Casa delle Libertà-Polo per le Libertà-le tre "i" e tutto il cocuzzaro approvano la legge tra risse, botte, sputi ed espulsi. Sotto accusa un Marcello Pera che sbatte i pugni sul banco per tenere buoni chi fa chiasso...SILENZIO!

 

Ottobre 2001...i signori degli anelli...

La tragedia di Linate... equivoci con la torre di controllo... nuovi radar mai attivati... chi paga? ... di chi è la colpa?... l'aeroporto allo sbando... non riecheggiano solo i nomi ma anche gli eventi. Intanto si infiammano i tormentoni sui fanatici dell'Islam, loro ti odiano e tu? Così dal Pakistan alla Palestina, dall'India alle Filippine...da oriente ad occidente un richiamo, un grido di chiamata alle armi... alla guerra. E giù intanto con la caccia al tesoro di Bin Laden... come quando mandavano bombe a Saddam, a Gheddafy... io cerco la Titina la cerco e non la trovo... Mamma! Cico mi tocca!! toccami Cico che mamma non vede. E vai con le Strategie USA, facciamo di qui, facciamo di la, ariamo tutta la superficie dei suoli e poi ricomponiamo tutto, tanto non può scapparci il diavolaccio di BIN ...con i Calligaris ospiti ai Tg Italiani e rispondono alle domande come se stessero guardando la partita di calcio e distrattamente rispondono cose tipo: " ma sono pronti i Pop Corn?" Ma che ci stanno a fare? Poi le "info" esclusive: così Bin Laden preparava le sue armi chimiche ed allora le forze di terra assediano i bunker Talebani. Intanto la sinistra in Italia cerca un soggetto politico...pacifisti in piazza.

 

Novembre: Afghanistan... Bin Laden ultima caccia.

Pare, sembra, forse è probabile Bin Laden ...E MORTO! Raffreddore, alimentazione scorretta, dormito poco, respirato polvere...il fiato degli americani sul collo... MORTO. Però in Italia va alla grande il modello scuola della Moratti: via tutte le materie che rompono ai giovanissimi studenti, via la musica ed altre forme artistiche, via l'educazione fisica perché se si torna tutti sudati in classe si fa la fine di Bin LAden, che ad essere trascurati pure gli sceicchi si ammalano e muoiono. Però l'insegnamento della religione è obbligatoria.

Ma certo, per evitare fondamentalismi e per fare chiarezza.

 

Ma il 4 DICEMBRE?

Caso Taormina: in Senato si discute la mozione di sfiducia dell'Ulivo contro il sottosegretario agli interni. A sorpresa interviene della giustizia Roberto Caselli: attacco contro i magistrati e reazioni (con erre moscia) dell'opposizione. Taormina si dimette, al malincuore ma si dimette. E Previti che tutto piegato su un fianco si dirige verso il giudice per consegnare un documento che certifica la sua innocenza e si giustifica per non essere presente ai processi... ma lui è un uomo del fare che è impegnato, che lavora, che paga le tasse, anche quelle che non gli spettano, è uno espansivo di "core": deve pagare le tasse? e lui va giù di brutto con i soldi che si è sudato... e che crepi l'avarizia!!

 

A Gennaio 2002 la Befana porta un dono al Governo, o meglio si riprende un dono, Agnelli dopo aver finito le banane si riprende Ruggiero. Berlusconi lo saluta poggiandosi sul cuore, o sullo stomaco (adesso non facciamo polemiche) la mano dell'ex Ministro che con  grazia esce da grande Star.

L'Ulivo scende piazza.

 

Poi nel 2002 riscende ancora in piazza e Moretti s’incazza. Molti condividono ma nessuno ha capito se Moretti vuole il socialismo o persone più giovani e nuovi dirigenti per continuare a fare cose di sinistra…

Poi ritorna a febbraio…  Poi nel 2002 c’è Porto Alegre che è una cosa grande e meravigliosa: si poteva fare di più! Si doveva programmare di più! E qualcosa di meno anche andava fatta: non escludere chi sta lottando per un nuovo e necessario mondo come Fidel, i partigiani in Colombia, i simboli per i diritti dei desaparecidos di tutto il mondo… Nel 2002 sta arrivando la giornata di lotta delle donne, la giornata di lotta dei lavoratori, il 25 aprile che ricorda la lotta alla barbarie che intanto ancora viviamo e tante altre giornate da vfivevere lottando come il 19 gennaio con i migranti o il 15 febbraio con i sindacati di classe senza i sindacati ufficiali…  e intanto Scajola ordina “sparate ci sono i terroristi in ogni corteo” e la RAI va a privatizzarsi e lottizzarsi e avanza la devolution e altre schifezze…