NON PER MEMORIA:
RICORDO DI JULIO ANTONIO MELLA
di Marco Quagliaroli

 

Ogni anno, il 25 marzo, a Cuba si celebra l’anniversario della nascita di Julio Antonio Mella assassinato in Messico dagli sgherri di Machado il 10 gennaio 1929. Mella nacque a La Habana nel 1903 e a soli vent’anni organizzò il 1° Congresso Nazionale degli studenti di Cuba per discutere della riforma universitaria e per schierarsi apertamente contro ogni dittatura, l’imperialismo statunitense e in sostegno della Rivoluzione d’Ottobre e delle idee socialiste. Poco tempo dopo fondò l’Università Popolare dedicata a Josè Martì e aperta ai lavoratori. L’esperienza fu subito repressa dalla tirannia. Mella fu un sostenitore convinto dell’unità tra operai, contadini e studenti per una società socialista a Cuba. Il 16 agosto del 1925 fu, infatti, tra i fondatori del Partito Comunista di Cuba e della Lega Antimperialista contro l’emendamento Platt, in particolare, che considerava l’isola caraibica un protettorato degli USA. Pochi mesi dopo fu arrestato e minacciato di morte. Lo sciopero della fame e imponenti manifestazioni popolari costrinsero il dittatore Machado a liberarlo. Mella fu espulso dalla sua terra e andò in Messico. Nel 1926 visitò l’URSS e dovunque andava era in prima fila nella lotta contro la condanna a morte degli anarchici italiani Bartolomeo Vanzetti e Nicola Sacco igiustamente assassinati dall’ingiustizia dell’America del nord. La sera del 10 gennaio 1929, dopo una riunione del Soccorso Rosso a Città del Messico, un agente di Machado, Magrinat e due sicari uccisero Mella a colpi di revolver. Nell’agosto del 1933 Machado fu deposto da un’insurrezione popolare e i killer di Mella linciati dalla folla. Da giovanissimo Mella scrisse: “anche dopo la morte siamo utili”. Oggi a Cuba, nonostante periodi speciali e il bloqueo imposto dagli USA, ancora, difendendo il socialismo e la libertà, si rinnovano gli ideali per i quali Mella è stato assassinato e con lui tanti altri combattenti consegnati per sempre alla storia di un popolo.