A
Roma per un progetto di Liberazione al plurale
Perché il 21 gennaio un incontro internazionale contro il neoliberismo a Roma?
Perché non c'è alternativa all'aggressione del neoliberismo che non sia
l'unità delle forze antagoniste, dei partiti non riformisti, delle associazioni
che non perseguono il profitto o semplici "proposte morali" dentro la
logica capitalistica. Fuori dal concetto di masse puramente contestatarie e
senza direzione politica, per elaborare
un progetto trasformatore partendo dal basso e dalla classe, Democrazia Popolare
propone un'incontro non egemonico senza personalismi né soluzioni magiche tanto
care alla sinistra controrivoluzionaria e piccolo-borghese. Seattle, Praga,
Nizza ci dimostrano che ci sono delle energie sociali forti e vitali che lottano
per il cambiamento e contro la politica di sfruttamento indicata dal FMI e dai
suoi alleati.
Non
si tratta di dirigere la contestazione né di aprire "un conflitto"
tra diverse posizione "a
sinistra" per
"egemonizzare" non si sa bene chi e cosa ma si tratta di dare un
contenuto ideologico al nostro essere ed agire politico che eviti illusioni e la
perdita di tanta energia giovanile e non solo. Dare un contenuto ideologico non
ci deve spaventare anzi ci deve dare una spinta rinnovatrice verso l'unità.
Constatato l'esaurirsi dell'impegno di masse coscienti e protagoniste che
lottano per difendere quello che il neoliberismo strappa ogni giorno ai
lavoratori e al popolo noi crediamo sia necessario e urgente organizzare una
alternativa comune che parta ideologicamente dal marxismo-leninismo come
fondamento e che vada oltre la semplice difesa delle conquiste dei lavoratori e
che non si perda nella riduttiva proposta neoriformista di distribuire il
pezzettino della torta che il neoliberalismo "concede".
Noi
siamo convinti che ci sono alternative all'ondata "neocolonialista"
che ci vuole convincere che non c'è niente da fare e che dobbiamo accettare lo
"status quo" come disegno divino immodificabile: questa certezza, al
contrario, ci dà ancora nuova energia e rinnova il nostro impegno. Globalizzare
la risposta è un bisogno: dare contenuto ad un progetto che parta dal basso una
necessità. Se manchiamo al nostro ruolo storico come "intellettuale
collettivo" e organico alla classe avremmo perso il treno della storia.
Abbiamo il privilegio di conoscere e l'obbligo di non tradire la classe, la
quale troverà le sue forme organizzative più adatte dentro la direzione di un
fronte per il socialismo, di un nuovo partito che combatta l'ordine mondiale
delle disuguaglianze.
Embrioni
utili e necessari che hanno il compito di costruire l'unità delle
organizzazioni della sinistra critica, di classe ed antagonista mettendo da
parte egoismi, personalismi, autoreferenzialità, prendendo coscienza e sapendo
che tali "scelte" portano, inevitabilmente, al fallimento, al
tradimento di tutti coloro che vogliamo o diciamo di rappresentare (e intanto va
precisato che più che rappresentare è un dovere "emancipare"). Un
partito necessario, dunque, per un'alternativa e per una lotta concreta contro
l'imperialismo, un partito che, anche dentro il sistema democratico borghese,
abbia un progetto di governo e direzione e che avanzi verso la costruzione del
socialismo.
Per
questo il 21 di gennaio del 2001 vogliamo trovarci a Roma rispettando ogni
autonomia, discutendo fraternamente con chiunque ancora intenda
realizzare un progetto di Liberazione al plurale.
¡Hasta
la Victoria Siempre!
Julio Schwarsberg - Dipartimento Organizzazione DP