Refundacion Comunista Argentina
I comunisti lottano contro il potere dei ricchi e dei corrotti
per una avanzata operaia e popolare, per la rivoluzione e il socialismo.
In
questi giorni ci siamo resi conto, nuovamente, della grande corruzione del
potere esecutivo e della
giustizia. Corruzione che è parte di questa "democrazia". Democrazia
dei ricchi, dittatura della borghesia contro i lavoratori. Democrazia fondata
sul sangue di trentamila "desaparecidos" e che mantiene intatto
lo stato oligarchico della dittatura militare, la dipendenza all'imperialismo in
questa fase della storia chiamata globalizzazione. Democrazia che con Alfonsin
prima, Menem dopo e adesso con l'alleanza Frepaso-De la Rua porta con sè il
segno della continuità. Ricevere nella Casa del Governo l'ex-ministro Martinez
de Hoz e abbracciare Menem dimostra la continuità della precedente politica.
Democrazia che continua a succhiare il sangue dei lavoratori a beneficio di una
minoranza nazionale e che è complice e dipendente del capitalismo
trasnazionale. Istituzioni e leggi che puntano soltanto ad aumentare il
plusvalore e lo sfruttamento del lavoro salariato. La crisi politica aperta nel
Governo è il prodotto della crisi economica che vive l'Argentina, che
"analisti intelligenti" chiamano recessione. I dieci mesi di Governo
dell'Alianza hanno visto aumentare la disoccupazione mentre diverse aziende
hanno chiuso le loro porte, i salari sono stati dimezzati, i diritti sindacali
calpestati e le conquiste sociali liquidate, è stata distrutta
l'educazione e la salute pubblica, la fame dilaga e scompaiono
migliaia di piccoli produttori e commercianti della campagna e della città.
Chacho Alvarez era e sarà sempre parte attiva e corresponsabile delle misure di
questo Governo. La repressione in Corrientes, la legge sulla flessibilizzazione
del lavoro, la "deregulation" sui fondi delle istituzioni sociali e
sindacali (firmato dal Chacho in assenza di De La Rua), la legge di Emergenza
Economica, il pagamento del debito estero, la repressione poliziesca contro
operai e studenti, il mantenimento di detenuti politici, l'arresto di dirigenti
sindacali, il voto contro Cuba alle Nazioni Unite, l'assenza di condanna contro
il massacro del popolo palestinese, il sostegno con gli USA al progetto
d'invasione noto come Plan Colombia vede crescere il malessere delle masse
giorno per giorno,soprattutto tra coloro che votarono l'Alianza. Alvarez
prende le
distanze dal Governo e tenta di proporre un'alternativa che sia Moralista
e Trasparente (l'esperienza del Venezuela genera panico) e che consenta di
continuare comunque una politica asservita al capitalismo e
all'imperialismo. In questo quadro la Chiesa non è estranea e innocente. A
Praga il direttore della delegazione del FMI ha detto con chiarezza che ci
aspettano ancora anni di sofferenza e aumenterà la povertà. La sua
dichiarazione non ha bisogno di prove, le riforme sul lavoro devono
continuare ad essere approfondite a beneficio del profitto. Convertibilità,
Svalutazione e Dollarizzazione sono il cammino proposto per risolvere la crisi.
Gli interessi politici vivono un momento di forti trasformazioni all'interno
della classe dirigente: Menem e De La Rua, Alvarez e Cavallo, Alvarez e Alfonsin,
Alvarez e Duhalde, Ruckauf e De La Rua e così via. Non possiamo eliminare
nessuna possibilità di riassetto del potere. PJ, UCR e FREPASO sono tutti
continuisti e sostenitori dell'attuale politica di sfruttamento. L'esperienza ci
insegna che non possiamo confidare in questi dirigenti borghesi al servizio del
neoliberismo, anche se risultano "prolissi ed etici" e neanche,
possiamo confidare, in questo sistema elettorale che ci dà, unicamente,
la possibilità di eleggere il nostro prossimo boia. Le organizzazioni
sindacali, la CGT di Moyano legata ai settori fascisti che rappresenta Ruckauf o
la CTA di De Gennaro che propone delle misure riformiste, non indicano una lotta
diretta contro il capitalismo e i suoi complici. E' per questo che... alla crisi
della dominazione dell'Imperialismo e della Borghesia opponiamo un progetto e
un'organizzazione rivoluzionaria. Alla corruzione opponiamo la lotta e
l'organizzazione, cioè il seme del nuovo potere, il potere che deve nascere dal
basso. Questo è il problema
centrale e, quindi, dinanzi al riacutizzarsi della crisi, non dobbiamo farci
intrappolare nel gioco che propongono le classi dominanti, nella loro
"legalità del potere", nei loro "spazi democratici". Il
capitalismo non si
suicida spontaneamente e non ci sono soluzioni magiche. Dobbiamo prepararci ad
una lunga e dura
battaglia contro il nostro nemico di classe. I diversi componenti dell'Assemblea
Costituente non puntano a risolvere le questioni di fondo come neppure coloro
propensi a consociativismi elettoralistici da consumare dentro il circo delle
elezioni. Soltanto conquistando un nuovo potere, un potere popolare ed operaio,
rifondando dal basso, organizzato nei posti di lavoro, ci si può dare
l'obiettivo di distruggere l'attuale sistema dominante, repressivo e al servizio
dell'imperialismo. Un nuovo potere che deve dare risposte alla fame
e alla sofferenza di milioni d'argentini. Bisogna unire e organizzare i
lavoratori, i contadini poveri e i senza terra, gli studenti e la gioventù
senza futuro, gli intellettuali e le masse popolari per una lotta per il
potere contro la borghesia. Si tratta di costruire un programma minimo
attraverso il quale possano
unirsi tutte le forze disposte a combattere le politiche neoliberali, costruendo
la direzione d'un movimento popolare, operaio e rivoluzionario. Organizzare
questo cammino su tutto il territorio nazionale: Cutralcazo,
Jujenhazo, Mosconi-Tartagal per fare degli esempi chiari e concreti. Bisogna
costruire assemblee dal basso, strutture intersindacali e tra fabbriche,
coordinamenti, meccanismi autentici di direzione consapevole che
evitino ogni burocrazia ed isolino traditori e rinnegati: in sostanza
bisogna essere disponibili a lottare contro i padroni e i capitalisti su
tutti i terreni necessari.
Lottare come in Ecuador, in Colombia, in Paraguay, in Bolivia o in Brasile o in
Venezuela avendo fiducia soltanto nelle nostre forze. Per trasformare questo
"sogno" in realtà "devono nascere" nuovi Che, nuovi
Tosco, nuovi Santucho, ed è nostro compito lavorare per creare le condizioni
necessarie per la costruzione e l'unità delle avanguardie, organizzando un
partito nuovo, con uomini nuovi che facciano del socialismo un dovere e della
rivoluzione un atto d'amore. Dobbiamo edificare la Patria Socialista tanto
desiderata come meta concreta e possibile. Non pagare il debito estero, ridurre
l'orario di lavoro a parità di salario, organizzare uno sciopero generale
attivo e un piano di lotta immediato sono nostri obiettivi.
L'organizzazione e la lotta è il nostro cammino contro il potere del
capitalismo, dei ricchi e dei corrotti
L'unica speranza è la Rivoluzione e il Socialismo. Fuori gli americani dalla
Colombia, dall'Argentina, dall'America Latina. Proseguiamo sulla strada indicata
da San Martin, Bolivar e il Che verso una America Latina unita, libera e
socialista.