PAGINE APERTE
a cura di Ines Venturi


Per un pugno di dollari, o per un dollaro al giorno?
di Gaetano Tinti
ASI Cuba Umbria - Circolo di Gubbio

Vivendo ormai da alcuni anni una gratificante esperienza nel mondo  dell'associazionismo, mi è capitato molto spesso di sentire dire che "vi sono milioni di persone nel mondo che vivono con un dollaro al giorno".
Ogni volta ho cercato di immaginarmi chi fossero costoro, cioè dare un ipotetico volto alle persone citate. La prima immagine che mi veniva mente era chiaramente, come credo non soltanto a me,  l'abitante di qualche
sperduto villaggio africano, oppure il campesino andino o un qualsiasi abitante del Sud del mondo.
Più recentemente, però, ho iniziato a valutare quanto Sud del mondo c'è nel nostro nord, oppure più semplicemente quanto Terzo Mondo è presente nel nostro primo mondo. Così, ho provato "ipoteticamente" a confrontare due immagini: la prima è quella della campesina diciamo Boliviana della parte andina, la seconda è quella della mia vecchia nonna, che vive in Italia con la sua pensione minima da 750.000 lire al mese.
Per comparare queste due realtà, chiaramente, dalla pensione di mia nonna bisogna decurtare quelle spese che la campesina boliviana non deve sostenere. E quindi immaginando, ma poi non troppo, che la contadina boliviana, vive o in una capanna, o più probabilmente in una baracca, lei non deve pagare l'affitto di un piccolo appartamento dell'edilizia popolare, riscaldamento, spese condominiali, amministratore compreso, cioè circa 240.000 lire mensili. Oltre questo non deve pagare per l'energia elettrica, circa 50.000 lire mensili, acqua potabile, circa 20.000 lire mensili, telefono, che anche se usato poco, con tutte la tasse a carico incide per circa 40.000 lire mensili, tassa sui rifiuti, circa 10.000 lire mensili, e gas per cucina, circa 30.000 lire mensili.
Il totale, per queste chiamiamole spese "comparative", è di circa 390.000 lire mensili, a queste forse andrebbero aggiunte le spese per alcuni medicinali o ticket, ma sorvoliamo in quanto è meglio augurare ad entrambe buona salute. Comunque, dopo tali considerazioni, abbiamo equiparato le due realtà, ne
consegue che della misera pensione restano ora circa 360.000 lire, che tradotto in dollari fanno circa 156 dollari, cioè, poco più di 5 dollari giornalieri. Se teniamo conto che la campesina boliviana ha dalla sua una
natura generosa, per cui può avere un buon contributo di ortaggi dalla sua terra o la possibilità di allevare qualche piccolo animale per cibarsene (sto esagerando in speranze) ebbene i 5 dollari giornalieri della mia nonna si riducono ulteriormente: ma questo forse è bene non dirglielo, non trasformiamo la sua già precaria
esistenza in un calvario. Questi risultati sarebbe bene comunicarli a coloro che insistono ancora che in Italia le pensioni rappresentano un problema. Forse è anche vero, ma quali pensioni? E soprattutto ci sarebbe da chiedersi, considerato che in Italia ci sono diversi milioni di pensionati al minimo: "ma il nostro è realmente il primo mondo ?