La CARTA
dei diritti fondamentali dell'Unione Europea

di Enrico Giardino



1. Aspetti generali:

Nonostante il grande e vacuo rumore dei grandi media sull'evento (in Italia hanno dato solo notizia del voto favorevole dei grandi  partiti di "destra" e di "sinistra" con l'eccezione del No Rifondazione Comunista), è comparso finalmente su INTERNET il testo della " Carta UE" (come la chiameremo nel seguito).
Dunque "destra" e "sinistra" europea ed italiana hanno la stessa visione, almeno formale, dei diritti fondamentali: come mai ? Su cosa litigano allora ogni giorno ? Cosa li distingue? E' vero e possibile che fascisti, razzisti, capitalisti, clericali, socialisti e liberali abbiano la stessa visione ed un identico rispetto dei
diritti umani e sociali  dei popoli, dei cittadini e dei lavoratori ? E' certo che NO !!, ma l'ambiguità si spiega subito con qualche riflessione di fondo:
- Nessuno pensa che una Carta di principi astratti  (nemmeno legge) possa vincolarli: anche se disattesi non provocano problemi a nessun partito ed invece danno una "immagine positiva";
- La "Carta" nasce "oggi e dal nulla", come se gli Stati europei non avessero una storia, delle Costituzioni antifasciste, dei movimenti popolari ed antagonisti. Bastava prendere "il meglio" o la "media" delle Costituzioni nazionali (con qualche ritocco) per avere un risultato credibile. Invece NO , le Costituzioni nazionali  non sono nemmeno citate (già liquidate ?);
- Un cittadino italiano o danese o francese, in nome dell'Europa unita, converte la sua Costituzione cogente  in una "Carta" di auspici  più evanescente ed arretrata, che diventa così il riferimento reale delle logiche e delle prassi politiche e  sociali correnti;
- E' noto che il Consiglio europeo che ha scritto la Carta è espressione dei Capi di Governo, cioè un organismo di vertice neppure elettivo: in Italia (per fare un esempio) ritoccare la Costituzione richiede un iter garantista (popolare) ed una maggioranza parlamentare dei due terzi !
Questa "Carta UE" non può essere considerata una Costituzione europea, sia pure parziale ed imperfetta : è stata scritta da governanti e politici che non sono certo espressione - nemmeno delegata - di sovranità popolare o di democrazia costituzionale e sociale.

2. Approccio e contenuti della "Carta UE"

Esaminandone l'approccio ed i contenuti , un dato generale emerge chiaro su tutti : si tratta di un testo ben più arretrato, carente ed ambiguo della nostra Carta Costituzionale antifascista (1947).
Il fascismo ed il razzismo, ad esempio, sono fenomeni europei riemergenti, ma non per la "carta UE".
Sparisce dal testo  il concetto di "sovranità popolare"o di democrazia popolare e sociale.
Si lascia ai poteri forti l'arbitrio di gestire "problemi e diritti" universali e popolari.
Una serie di auspici (slogan) astratti, elencati a caso , scollegati tra loro e dai problemi cruciali di questa fase storica, in cui la definizione di una identità politica  e culturale europea è decisiva. Slogan anche fasulli se si pensa alla politica europea corrente: come si concilia la  "Dignità " (cap.1), la "Libertà" (cap.2), la Uguaglianza (cap.3), la "solidarietà"(cap.4) o la Giustizia (capo 6) enunciate qui, con l'aggressione NATO nei Balcani o con l'esercito professionale interventista? Questi valori valgono - eventualmente - solo per i cittadini europei o sono universali sempre e dovunque, come la nostra Costituzione sancisce (per esempio
all'art.11: ripudio della guerra) ? E quali sono poi i diritti fondamentali negati da garantire, e non solo ai
cittadini europei ? Anche un bambino cosciente saprebbe enunciarli, preoccupandosi però di eliminare o combattere le cause che ne impediscono la conquista, sanzionando  con cura chi li nega, chi li offende o chi li viola impunemente da decenni (i poteri forti appunto). Ma la "Carta UE" ignora tutto ciò. Non seguirò questo metodo - estraneo alla logica della Carta - e mi limiterò a segnalare le più vistose omissioni di questo "povero ed arretrato" documento. In primo luogo, il DIRITTO ALLA CONOSCENZA, ALLA INFORMAZIONE ED ALLA COMUNICAZIONE (attiva  e passiva) dei popoli , dei cittadini-utenti, dei lavoratori della comunicazione (ed in generale). Senza di questo tutti gli altri diritti non hanno visibilità di massa e sono
destinati a disperdersi. Qui stanno le nostre proposte come Forum DAC, tutte attuali e decisive, ma
ignorate anche qui. In secondo luogo, il diritto  popolare a PARTECIPARE  ED A CONTROLLARE LE
SCELTE POLITICHE, SOCIALI, ECONOMICHE E CULTURALI dei governanti di ogni livello territoriale, attraverso forme e strumenti di rappresentanza reale (diretta e delegata): nulla a che vedere quindi con l'imbroglio elettorale in atto, sia a livello nazionale che europeo (dove il grado di democrazia costituzionale è ancora inferiore). Anche qui abbiamo formulato proposte specifiche di matrice  e rispetto costituzionale (ignorate). In terzo luogo, il diritto popolare sul rispetto della PACE, della GIUSTIZIA (interna e tra i popoli), della SOLIDARIETA' e della LEGALITA' (internazionale e nazionale): quindi il rispetto rigoroso della decisioni delle assemblee elettive di ogni livello (esempio risoluzioni ONU in Palestina). In quarto luogo, i diritti sociali  ed individuali elementari come LAVORO, CASA, SANITA', ISTRUZIONE, SALARIO minimo, OPPOSIZIONE  sociale, MOBILITA', MULTIETNICITA', AMBIENTE,  GENETICI e SESSUALI, di CONSUMO e tutti quelli che da essi derivano (esempio diritti sindacali  e sul lavoro, salute fisica ed
ambientale, garanzie genetiche, etniche e razziali). In quinto luogo, i diritti popolari rispetto ai POTERI forti, anche occulti e mafiosi (multinazionali, Banche, mafie e logge, imprenditori, editori, ecc.) e rispetto alla LAICITA' degli Stati, sottoposti invece ad ingerenze ed interferenze Vaticane e clericali di ogni tipo.
L'Europa deve  anche essere e  dichiararsi  area di tutela dei diritti UMANI in senso stretto, rispetto ai quali deve condurre una politica attiva e coerente, anche verso l'estero: contro la pena di morte e la tortura;
contro i crimini di regimi autoritari e le loro conseguenze (esempio diritto d'asilo); contro le persecuzioni di ogni tipo; contro i ricatti e le costrizioni illecite di poteri forti, mafiosi  e clericali; contro i crimini
sessuali ; contro i crimini verso bambini e deboli: contro gli abusi sulle minoranze o handicappati; contro i crimini e gli abusi ambientali, genetici, alimentari e sanitari. Gli articoli della Carta rispondono in modo parzialissimo, inadeguato, lacunoso ed evanescente a queste esigenze fondamentali delle società moderne. Un testo "evangelico" di intesa partitica. Perciò la "CARTA UE" va riscritta e ripensata per arrivare ad una
COSTITUZIONE europea vincolante, capace di agire da contrappeso (giuridico) ai poteri forti di sempre.
Giudico errata ed ottimistica la posizione dei Comunisti Italiani al riguardo (Rinascita n.46).
Più che di libertà - astratte ed opinabili - occorrerà parlare di DIRITTI attivabili e verificabili, specificando misure per garantirli e sanzioni certe per chi li nega o li viola. Tuttavia l'elenco dei DIRITTI qui solo  indicati, mentre mostra la distanza abissale della "carta UE" dai problemi e dai diritti popolari fondamentali
(antichi e moderni), costituisce sia l'impianto di una vera CARTA costituzionale europea - sintesi delle Carte Costituzionali antifasciste nazionali - che  un programma politico delle forze progressiste ed antagoniste di democrazia popolare e sociale, europee e nazionali. Ci vuole anche una Autorità che ne garantisca l'osservanza. Per ora, come movimenti antagonisti, viaggiamo  ancora "in ordine sparso" e con idee diverse: molti di noi ignorano il problema o dicono che non è risolvibile nel contesto attuale. A me sembra che dovremmo farci  i conti subito, anche in assenza o in previsione di una rivoluzione socialista.