Carissimi compagni e compagne,

vi invio questo breve scritto dopo aver appreso da “il manifesto” che avete istituito un movimento popolare che combatte il neoliberismo e l’oppressione delle destre. Sarei interessato ad abbonarmi alla vostra rivista ma anche ad aderire al vostro movimento. Quindi vorrei conoscere il vostro statuto ed il vostro programma politico per un nuovo socialismo. Ora cerco di presentarmi: sono un detenuto iscritto a Rifondazione Comunista dal 1988, in precedenza ero stato iscritto alla F.G.C.I. e al P.C.I., lotto quotidianamente affinché questa società sia uguale e degna anche in un posto come questo.

Spero che la mia condizione non dia atto a pregiudizi.
Con fervore rivoluzionario
Frison Giuliano
Porto Azzurro – Livorno

 

Carissimi compagni,
mi chiamo Luca, ho 37 anni e, purtroppo, sono attualmente detenuto presso il carcere di Prato. Sono di formazione comunista ed ho militato nella vecchia Democrazia Proletaria di Mario Capanna. Attualmente mi sento vicino a Rifondazione Comunista ma vivo con molto rammarico il declino di una sinistra unita e militante nella quale ho sempre creduto. Leggo “il manifesto” e “liberazione”. Quando ne ho la possibilità, visto che sono stato trasferito qui da poco tempo. Quando ero a Pistoia, come responsabile della biblioteca, ricevevo “il manifesto” in abbonamento gratuito alla biblioteca del carcere. Proprio su “il manifesto” ho visto la pubblicità alla vostra pubblicazione che sarei curioso di leggere anche se le mie striminzite finanze non mi permettono di contrarre abbonamenti né di disporre di un budget per attività culturali come riviste o libri che, qui dentro più che altrove, sono necessari come il cibo. Vi sarei grato quindi se mi poteste inviare la vostra pubblicazione a titolo gratuito ed in cambio (si fa per dire) potrei inviarvi notizie ed articoli sui problemi delle carceri, che non sono pochi: come sto facendo con i quotidiani sopra citati ed altre piccole riviste locali. Oltre che con il no profit “Vita”. Vi ringrazio anticipatamente per quanto potrete fare. E’ molto importante mantenere anche tra quattro mura il contatto con il mondo politico e culturale all’esterno. In ogni caso congratulazioni per il vostro lavoro.

Hasta la Victoria Sempre!
Noalle Luca – Prato

 

ADDOSSO ALL’UNTORE
Subito dopo i fatti tragici di Novi Ligure tutti i giornali (fuorché liberazione e il manifesto) hanno emesso sentenze definitive. Noi ci siamo sentiti colpevoli di essere innocenti: tolleranza zero, pena certa, abrogazione della legge Zozzini (o quello che rimane: sic), pena di morte, liquidazione, rogo. A questo punto sentiamo il bisogno di dire la nostra, con umiltà e chiarezza. Lo stereotipo che i migranti (extracomunitari e non, e diversi in genere) siano tutti delinquenti, e che i delinquenti siano irrecuperabili (se non sono ricchi), sono basate su dicerie e immagini elaborate ad arte dai mass media per radicarle nella mente e nell’animo della maggioranza della popolazione con il fine di giustificare i pregiudizi della crudeltà. Come le profezie sulla razza è utile far pensare che i migranti siano tutti criminali: tutto ciò giustifica l’odio verso il diverso. Infatti, se passasse la convinzione che un emigrato o un delinquente qualsiasi è spregevole, subumano, immorale, lo si emargina o lo si fa marcire in carcere e vorrebbe dire la rinascita del sogghigno nazista del dovere compiuto. E’ questo che si vuole? Il ritorno dell’epopea nazista? I giornali e la televisione hanno voluto subito sottolineare la nazionalità del colpevole o dell’indiziato, i giornali e i TG producono informazione, l’informazione è un prodotto, i giornali e i TG hanno un padrone, e il padrone deve quantificare consenso dal prodotto realizzato, e se il prodotto è falso e fa male, beh… non far sapere al contadino quanto è buono il formaggio con le pere!
Dal carcere di Voghera
Carmelo Musumeci – Andrea Perrone – Antonio Carollo
(n.d.r.: intanto la manifestazione razzista della Lega Nord e affiliati è stata sospesa senza clamore, una certa verità è venuta a galla e, tranquillamente, si pestano migranti e italiani che gli somigliano in una democratica caserma della sempre meno democratica repubblica…)

 

DA COSENZA - Cari compagni,
chi vi scrive è un ragazzo di 23 anni tradito dalla politica e, cosa ancora più grave, dalla sinistra. Ricevo il vostro periodico di controinformazione grazie ad un compagno argentino ed è bello scoprire che anche in Italia esiste ancora chi crede in determinati ideali e vuole costruire un futuro migliore. Vado al dunque: vorrei aprire nella mia città un circolo di DP… Credo sia giunto il momento che noi comunisti, tutti insieme, gridassimo al mondo intero che ci siamo. Anch’io, come voi, sono convinti che in questo nuovo millennio sia di vitale importanza rivendicare sacrosanti diritti come Lavoro, Giustizia, Sanità, Istruzione, Reddito Sociale Minimo e via-via tutti gli altri. Avete ridato a me quella voglia di lottare che i vari D’Alema hanno spazzato via. Grazie di cuore

… Hasta la Victoria Sempre!
Arcuri Andrea – Cosenza

 

A NAPOLI COSTRUIRE LOTTE
In questi giorni si è svolta a Napoli una manifestazione dei disoccupati storici e degli LSU che ha provocato non poche tensioni in città, non certo a causa della protesta in sé, questo è ovvio, ma perché i nostri governanti non sono in grado di dare delle risposte concrete a un disagio che al Sud e soprattutto a Napoli si configura come un bisogno di lavoro atto a garantire le condizioni minime di sussistenza e oserei dire sopravvivenza minima a sbarcare il lunario in modi “illegali” (ma qual è la cosiddetta legalità per coloro che devono quotidianamente lottare per sopravvivere?). Diversamente che al Nord, dove le rivendicazioni vertono su diritti del lavoro in uno scenario di lavoro gran parte presente, al Sud, quindi, è importante che venga data a coloro che non l’hanno, la possibilità di avere la prima occupazione (e del resto ovunque). Soddisfatta questa priorità è poi ovvio non impantanarsi in una rivendicazione puramente concertativa e sindacale delle questioni lavorative bensì organizzare un movimento che si ponga come alternativa ad un certo modello di vita per cercare di scardinare dall’interno, e non potrebbe essere altrimenti, un tipo di organizzazione economica e sociale creando quelle che chiamerei “culle di resistenza” che dovrebbero avere l’obiettivo di agire di collegamento con altre in tutto il Paese. Ovviamente mancano tutta una serie di passaggi in questo ragionamento da colmare in altre sedi: comunque è importante che a Napoli ci sia una maggiore coordinazione tra i vari movimenti di lotta per garantire una efficacia maggiore alle azioni di protesta. Ho l’impressone che ci sia uno spontaneismo troppo accentuato che non riesce, per sua stessa natura, ad andare oltre il contingente nelle rivendicazioni. Non che bisogna essere contrari ad una buona dose di spontaneismo ma è fondamentale un coordinamento centrale secondo un modello di gramsciana memoria. Sono ansioso di potervi incontrare poiché è essenziale avere linee di azione prioritaria… e ricordiamocelo sempre: pessimismo della ragione e ottimismo della volontà.

Hasta la Victoria Siempre.
Antonello Zecca - Napoli