IL RUOLO EVERSIVO DEI
MASS-MEDIA OCCIDENTALI

di Enrico Giardino

Noam Chomsky legge l’episodio terroristico in USA come " Un crimine a favore dell’estrema destra che vuole ardentemente l’uso della forza". Attac- Francia aggiunge : "Gli attacchi negli USA sono parte di un precedente terrorismo che non ha giustificazioni , qualunque ne sia la causa".

Il "precedente terrorismo" è riferito alla storia dei rapporti USA- CIA, terrorismo islamico in chiave antisovietica in Afghanistan, Cecenia e Pakistan , e come sostegno ai "talebani" che opprimono ed uccidono il loro stesso popolo con un regime oscurantista e barbaro.

In un altro articolo " le ragioni segrete della crociata" Ben Cohen sostiene che " i 344 miliardi di dollari concessi a Bush dal Congresso" sono inutili per combattere il terrorismo e per giustificarli un nuovo nemico doveva essere trovato". Lo stesso accade nei Paesi alleati (solo in Italia 1000 miliardi di lire).

Quindi noi cittadini "occidentali" stiamo pagando la "crociata" di Bush, su ordine di Bush.

In realtà per coprire e sostenere – con le buone o con le cattive - il loro espansionismo storico, sempre più aggressivo ed illimitato, gli USA e la CIA hanno retto e reggono le fila del terrorismo internazionale in ogni parte del mondo: poi lo etichettano a loro comodo, di volta in volta. Sono "terroristi " se a loro invisi, "eroi" se a loro utili. Le stesse persone (Saddam Hussein, Milosevic, Bin Laden) - a seconda degli interessi USA del momento - sono "alleati" fedeli oppure " dittatori-terroristi". L’altro ieri una campagna anti-irakena, ieri una campagna antiserba, oggi una campagna antislamica: come se l’Arabia saudita o i Mujaidin non avessero sostenuto e coperto finora le mire egemoniche degli USA.

Ovviamente nessuna TV evoca questi fatti né mostra le crudeli vessazioni che il popolo afghano poverissimo e sventurato – quello da bombardare – subisce dai talebani, alleati degli USA.

Perciò N. Solomon e G. Parrish – commentatori USA – parlano di "speculazione e di infamia" dei grandi media USA che trattano gli attacchi ai grattacieli con lo stesso sensazionalismo usato per le veline della polizia. Parlano di una campagna mediatica caratterizzata da "incitamento alla vendetta, demonizzazione dei non-bianchi, occultamento delle violenze perpetrate dagli USA verso altri popoli ". Del tutto simile la campagna mediatica condotta in Italia in questi giorni.

E tuttavia – a mio avviso - vi è un elemento di maggiore gravità nelle campagne mediatiche di questi giorni: un ruolo chiaramente eversivo rispetto all’ordinamento, delle leggi e dei soggetti internazionali e nazionali deputati a decidere: essi vengono by-passati ed ignorati per imporre a tutti noi i voleri di Bush, padrone del mondo.

Un salto di pericolosità e di irresponsabilità rispetto alla mera propaganda "imperialista" che azzera valori universali ed ogni ragione "del nemico", come abbiamo subito per la guerra nel Golfo o per quella dei Balcani.

Ormai i grandi mass- media sostengono ed impongono al mondo ricette ed azioni di un "avventuriero potente" - e al massimo dei suoi 6 o 7 alleati: azioni che saltano le procedure e gli Organismi elettivi, le Costituzioni degli Stati, i trattati e gli statuti internazionali e nazionali.

Quindi un pericoloso ruolo eversivo ed illegale degli ordinamenti e dei soggetti internazionali e nazionali deputati a decidere, una vera beffa per la "sovranità popolare" della nostra Costituzione.

Formalmente i nostri mass- media – quelli pubblici in particolare - sono ancora tenuti a vincoli di "pluralismo”, informazione "corretta, completa e veritiera", "libertà di informazione"….: si tratta ormai di parole vuote e dimenticate che fanno a pugni con la realtà quotidiana prevalente.

Noi non siamo né per l’imperialismo armato e bugiardo di Bush né per il terrorismo assassino – altra faccia e corrispettivo della violenza imperialista - che distrugge valori e diritti universali: quindi rifiutiamo il barbaro dilemma di questi governanti e di questi imbonitori mediatici.

Sentiamo il terrorismo di Stato – che pure subiamo da anni – come più pericoloso e distruttivo di quello di un gruppo, per quanto fanatico e distruttivo. Perciò siamo gli unici a soffrire e dolerci sul serio e coerentemente di tutte le sue vittime, in ogni parte del mondo.

I popoli che dovremmo bombardare hanno invece bisogno del nostro aiuto e della pace; hanno bisogno di uscire dalla barbarie imperialista e dai suoi "accidenti: guerre, terrorismo, embarghi, mafie di ogni tipo, ingiustizie, massacri di eserciti e polizie (o paramilitari).

L’ultima irruzione poliziesca al centro informativo del GSF è un atto terroristico, tanto più grave perché compiuto da poliziotti – pagati dai cittadini - che hanno tutt’altro ruolo istituzionale.

Tra "uccidere e morire preferiamo vivere" come dicono gli slogan popolari: lottiamo da decenni per un altro mondo possibile e necessario, indicando le strade e le soluzioni per conquistarlo.

Ora è una condizione ed una rivendicazione necessaria che gli USA – che hanno basi militari, interessi , mercenari e terroristi in ogni Paese del mondo (con poche eccezioni) - debbano finalmente rientrare nei loro confini geografici e smettere ogni ingerenza illegale esterna.

Vale per gli USA, ma anche per ogni altro Stato del mondo: espansionismo ed imperialismo vanno di pari passo e si alimentano a vicenda, come la storia dimostra.

La guerra di Bush "sarà lunga" proprio perché è condotta contro popoli da assoggettare, non contro il terrorismo - di Stato e non – che essi subiscono da decenni .

Gli USA hanno sempre usato ogni arma illegale - compreso il terrorismo - per rovesciare e destabilizzare Governi e situazioni "sgradite": gli esempi sono centinaia e riguardano tutti i continenti (America centrale e meridionale, Africa, Europa, URSS e Jugoslavia ,Asia).

Invece gli Stati debbono riprendere la loro autonomia politica perduta, cioè avere il potere e la libertà di misurarsi con le esigenze ed i diritti universali dei loro popoli e di quelli del mondo.

Lo stesso deve accadere per le assemblee elettive e gli Organismi di ogni livello geografico.

A questo fine serve pace, giustizia, razionalità, progettualità: una trasformazione in senso costituzionale e popolare delle elezioni, dei mass- media, delle assemblee elettive, dell’uso delle risorse e dell’ambiente. Come nell’esperienza di Porto Alegre , il budget degli Stati deve servire a risolvere i problemi popolari, non ad aggravarli con armi, menzogne e guerre. Senza l’ingerenza diretta esterna molti Stati potranno risolvere i problemi di mafia e terrorismo (come Cuba ) o quelli riguardanti la formazione, l’informazione e la comunicazione (come i Paesi nordici europei).

Non è anche la penetrazione del modello e dei programmi, film USA in Europa, che ha stravolto il ruolo dei servizi pubblici radiotelevisivi nazionali in senso privatistico, propagandistico e commerciale? L’Italia ne è un esempio chiarissimo.

Se la spirale espansionismo-imperialismo non verrà fermata, continueranno i massacri, le illegalità, le sopraffazioni , ovunque: bugie, guerre, ingiustizie e terrorismo sostituiranno la ragione, la giustizia, le leggi, la cooperazione, la politica, il progresso.

Si esalta e si comprende così la lotta nobile dei popoli e dei manifestanti anti-G8.

Ritorna di moda, a mio avviso, il vecchio slogan "Yankee go home" troppo presto dimenticato: è invece il presupposto per lo scioglimento della Nato, del G8 e degli Organismi transnazionali abusivi (WTO, Banca mondiale, ecc.); per la fine dei ricatti politici interni (anticomunismo-CIA).

Sarebbe anche un duro colpo per i terroristi di ogni latitudine, armati spesso dagli interessi egemonici dei più forti, Stati Uniti in testa.