PASOLINI N MOSTRA
VEZIO e le sue Opere per un mondo migliore 
all’iniziativa per un nuovo internazionalismo

Nell’ambito dell’iniziativa internazionale che si svolge alla Casa dei Popoli di Roma, viale Irpinia il 25 ottobre 2001 con la partecipazione di numerosi artisti e l’incontro politico con Fernanda Solares Navarro del FZLN-Chiapas e Anselmo Schwertner dei Movimento di Lotta per la Casa (MST) del Brasile è prevista una mostra di disegni e sculture “omaggio a Pier Paolo Pisolini e all’arte per la libertà” dell’artista Vezio. Vezio e’ nato nel 1952 a Pomigliano D’Arco. Ha vissuto per lunghi periodi all’estero, negli Stati Uniti e nelle capitali europee.Attualmente vive e lavora a Roma e Milano. Le tematiche di ricerca e di impegno sociale sono da sempre le scelte effettuate. L’espressionismo narrativo e’ lo strumento al quale affida la traduzione plastica di una appassionata ricerca e studio documentaristico. L’esposizione dedicata a Pier Paolo Pasolini consta di dodici bassorilievi in bronzo, ed una parte grafica costituita da grandi disegni a china. Sono di Vezio la Stele in cemento e acciaio (h.4 mt.) per la Societa’ distributrice acque potabili (Barbuta), la scultura in bronzo raffigurante Papa Alessandro IV esposta nella Cattedrale di San Lorenzo in Viterbo, il ritratto di Pier Paolo Pasolini (bronzo) esposto nella Biblioteca Civica del Comune di Ciampino, il bassorilievo in bronzo selezionato per il catalogo ufficiale della manifestazione "Un opera per il terzo millennio" o la Porta del Duomo rinascimentale di Bomarzo eseguita per il giubileo dell’anno 2000. Questa volta Vezio ha voluto aderire ad un’iniziativa contro l’organizzazione mondiale delle disuguaglianze, attraverso il suo lavoro artistico per ribadire un ruolo dell’arte disinteressato e al tempo stesso dedicato “ad un progetto di Liberazione al plurale”.

 

 

 

SONO INNOCENTI   
di Mauro Pascolini

Imprigionati nelle carceri nordamericane di Miami cinque patrioti cubani. Renè Gonzáles Sehwerert, Ramon Labañino Salazar, Fernando Gonzales Llort, Antonio Guerrero Rodriguez e Gerardo Hernández Nordelo, sono stati dichiarati colpevoli di aver compiuto il dovere di informare il proprio popolo riguardo azioni terroristiche della mafia cubano-americana, con la tolleranza e la complicità delle autorità di Miami. Una giuria addomesticata, una massiccia campagna di stampa e l’atmosfera velenosa di Miami li hanno dichiarati colpevoli di rozzi e falsi fatti che mai sono stati provati e per i quali possono essere condannati per il resto della loro vita nelle carceri degli Stati Uniti. Contro di loro è stato commesso ogni tipo di vessazione: celle di isolamento e nessun contatto con i familiari. Dopo quasi tre anni di anonimo ed esemplare eroismo è giunta l’ora di rendere nota tutta la verità partendo dal commovente messaggio dei cinque cubani rivolto al popolo degli Stati Uniti :

“Ci ha guidati un forte sentimento di solidarietà umana, l’amore verso la nostra patria ed il disprezzo per tutto quello che non rispetta la dignità dell’uomo. Siamo patrioti cubani che mai abbiamo avuto l’intenzione di arrecare danni al popolo nordamericano né ai suoi beni né alla sua integrità. Tuttavia il nostro piccolo paese, che eroicamente è sopravvissuto durante quaranta anni alle aggressioni e alle minacce contro la sua sovranità, a piani di sovversione, sabotaggi e a tentativi di destabilizzazione interna, ha diritto di difendersi dai suoi nemici che utilizzano il territorio nordamericano per pianificare, organizzare e finanziare atti terroristici violando le proprie stesse leggi. Anche Cuba ha diritto alla propria sovranità. Stiamo negli Stati Uniti  già da quattro anni e sempre ci domandiamo perché i due popoli non possano vivere in pace, perché interessi meschini di un’estrema destra, inclusi gruppi e organizzazioni terroristiche di origine cubana, possano incattivire l’atmosfera tra i due popoli che per la loro vicinanza geografica avrebbero invece la possibilità di mantenere relazioni di rispetto ed eguaglianza. Durante la nostra prigionia abbiamo riflettuto sulla nostra condotta in questo paese e riaffermiamo sempre più convinti che con il nostro comportamento e con le nostre azioni non abbiamo trasgredito a nessuna legge ma abbiamo contribuito in qualche misura a scoprire piani ed azioni terroristiche contro il nostro popolo, evitando così la morte di cittadini innocenti: cubani e nordamericani”.