Emilio
Lambiase, sposato con due figli adolescenti, è un architetto quarantaquatrenne
di Cava de’ Tirreni –Sa. Nato da famiglia povera e numerosa-è l’ultimo di
ventidue (!) figli- si è fatto da solo, contemperando, non senza sacrifici
,lavoro e studio. Ammalato di bicicletta, nel tempo libero, pratica questo sport
con sommo rigore e grosso impegno di energia.
Nel
1995 ottiene la convocazione nella nazionale di mountain bike per i Mondiali
di Germania e gli Europei nella Repubblica Ceca.
Nel 1996, in cerca di nuovi stimoli, consegue il record
mondiale (FCI), tuttora imbattuto, di resistenza delle 12 ore, percorrendo,
nel velodromo di Bassano del Grappa, 437 km.
Nel
1997, sulla scorta di tale primato, viene invitato a partecipare alla RAAM (Race
Acros America), gara no stop di attraversamento del Continente Nordamericano,
dal Pacifico all’Atlantico. Ha percorso oltre 2000 km in sei giorni
attraversando California, Nevada, Utah, Arizona, Colorado, New Mexico e Texas.
Un’altra
impresa, che non è retorico definire epica per le condizioni meteorologiche
assolutamente proibitive in cui si è svolta, Lambiase l’ha compiuta l’11 e
il 12 settembre del 1998, ancora nel velodromo di Bassano del Grappa, stabilendo
il record mondiale (FCI) delle 24 ore di resistenza su pista (km 763).
Il
giorno 27 luglio ultimo scorso è festeggiato dalle massime cariche politiche e
dal popolo cubano come un eroe nazionale per aver percorso in sole 36 ore 968
Km, da Santiago a La Havana, in omaggio alla rivoluzione cubana.
Ammiratore
romantico della figura di Ernesto Guevara, Lambiase ha un sogno ambizioso nel
cassetto: vuole ripetere in bicicletta il viaggio che il Che fece da giovane con
la sua moto in compagnia di Alberto Granado, da Cordova in Argentina a Caracas
in Venezuela, attraverso Cile, Perù e Columbia.