CENTRO STUDI DI INGEGNERIA BIOSOCIALE
A cura di Carmelo R. Viola, biosociologo  
(deputato e consigliere diplomatico del Parlamento Mondiale per la Sicurezza e per la Pace)
 
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Acireale, 20. 03. 2001

COMUNICATO

su uranio impoverito e dintorni…

L

a gazzarra della servitù continua…Anche la commissione cosiddetta scientifica del Ministero della Difesa ha dimostrato quello che può dimostrare un avvocato difensore investito anche della funzione di pubblico ministero!

         Nella primavera del 1999 la NATO ha inflitto 79 giorni di aggressione gangsteristico-terroristico-genocida ai popoli della ex Jugoslavia e al loro habitat naturale (con incontrollabili possibili riflessi sull’intero Pianeta) chiamandola “guerra umanitaria” con il pretesto di punire-colpire Milosevic ma in realtà per estendere i tentacoli del proprio dominio mondial-feudale anche su residui territori di influenza ex-sovietica.. Per far ciò ha disapplicato la prassi legale per la dichiarazione di guerra (come già per il Vietnam e per l’Iraq) e violato tutte le convenzioni internazionali relative al ricorso alla guerra stessa, compresa la risoluzione della 48° sessione dell’ONU del 30 agosto 1996, la quale recita: “…le armi di distruzione di massa e in particolare le armi nucleari non devono avere alcun ruolo nelle relazioni internazionali e quindi devono essere eliminate. (…) Tutti gli stati (…) devono essere guidati, nelle loro politiche nazionali, dalla necessità di eliminare la produzione e la diffusione di armi di distruzione di massa o con effetti indiscriminati e in particolare le armi nucleari, le armi chimiche, il napalm, le bombe a frammentazione, le armi biologiche e le armi contenenti uranio impoverito”.

        Gli Stati-vassalli, etichettati di “alleati”, non hanno fatto che “credere, obbedire e combattere” e il nostro, in nome della democrazia, ha perfino calpestato orgogliosamente l’art. 11 della Costituzione secondo cui: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; (…)”

        Sulle proprietà fisio-chimiche dell’uranio impoverito c’è tutta una letteratura scientifica, e quindi apolitica, che non lascia dubbi. E’ certo che esso, a certe condizioni, provoca danni anche mortali all’organismo di chi ne viene contaminato. Non potere dimostrare l’eventuale causa-effetto nei riguardi di alcuni casi isolati, verificatisi a pochi anni di distanza, peraltro relativi a soggetti trovatisi nelle zone interessate a operazioni belliche compiute, non nega la natura patogena – talora cancerogena – ormai di dominio della scienza, semmai richiama le condizioni all’interno delle quali la nocività dell’uranio impoverito si manifesta.

         Il Tribunale dell’Aja, prodotto casareccio della ditta USA-NATO, ha chiesto l’archiviazione delle denunce contro di questa senza negare gli effetti di contaminazione dei gusci di uranio ma SOLO perché “non entrano nella lista delle armi probite” (mentendo anche a questo proposito). Questo, in ogni caso significa che, se non è espressamente vietato strangolare un uomo, lo si può fare legittimamente alla prima occasione.

         Che cosa ha dimostrato la commissione italiana? Ha detto che il numero delle neoplasie maligne riscontrate sui militari italiani impegnati in Bosnia e in Kosovo è “significativamente inferiore a quello atteso”, il che può significare una sola cosa facendo un esempio analogo con un uomo che, cadendo da un alto ballatoio, si rompe una sola gamba invece di tutt’e due, come ci si sarebbe aspettato e, pertanto (sentite!), la rottura di una sola gamba non può essere stata causata dalla caduta.

         Ammette l’esistenza di un numero superiore di casi di “linfoma di Hodgkin e di leucemia linfatica acuta” ma considera tale eccesso “statisticamente non significativo”, il che significa, sempre per rigorosa analogia, che l’imputato è innocente sia nel caso che abbia infierito meno di quanto ci si aspettava, sia nel caso che l’abbia fatto anche troppo!

         E non è tutto. Mentre un esercitato di banditori e ciarlatani massmediatici (stampa e televisione) urla che la “sindrome dei Balcani non è dimostrabile” (anche quella superdocumentata “del Golfo”, che ha colpito anche decine di migliaia di soldati americani?!) e che la questione va considerata chiusa, si scopre che il rapporto in causa non è conclusivo sul piano generale, il solo che conti per via delle condizioni richieste perché l’effetto patologico si manifesti. Suppposto, e solo per ipotesi di lavoro, che i casi riscontrati non abbiano alcun nesso con l’uranio impoverito, la circostanza non nega né il carattere illegale e barbarico dell’aggressione ai Balcani né il potere patogeno dell’ uranio impoverito e di altre sostanze tossiche usate per consumare il “megacrimine umanitario”.

         Infatti, la stessa relazione dice che “La valutazione dell’eventuale esposizione all’uranio nei nostri soldati che si sono recati in Bosnia e in Kosovo verrà comunque effettuata con analisi tuttora in corso che richiederanno alcuni mesi di tempo”. Quanto all’eccesso di casi di linfomi di Hodgkin “merita comunque di essere valutato attentamente, per cui si ritiene necessario seguire nel tempo il gruppo di militari impiegati in Bosnia e/o Kosovo. E’ indispensabile pertanto un accurato monitoraggio per individuare eventuali nuovi casi di neoplasie maligne da effettuare anche su altre popolazioni a rischio”.

        Dunque, viene ammessa l’esistenza di “popolazioni a rischio” e riconosciuta l’importanza della condizione-tempo nella manifestazione degli effetti patogeni dell’uranio impoverito il quale, per ammissione della stessa fonte, “dal punto di vista radiologico ha una rilevanza sanitaria nel caso di esposizione interna, attraverso l’inalazione, l’ingestione o l’incorporazione attraverso ferite”.

         Conclusione: nulla di veramente dimostrato se non la fretta (non solo, per la verità, delle varie Emma Bonino) di assolvere i padroni, i quali potrebbero arrabbiarsi e aggiungere, agli ordigni inesplosi scaricati nel Mare Adriatico, anche bombe attive, naturalmente intelligenti e umanitarie. E i padroni, ricordate, sono coloro che, per sperimentare la bomba atomica in corpore vili ovvero a costo dell’olocausto totalmente inutile di due città inermi, si sono guadagnati sul campo il titolo onorifico di “Barbari di Nagasaki” a cui, a quanto pare,  tengono non poco non essendosene mai pentiti e persistendo nell’esibirsi in sempre nuove bravate “yankee-doc”.

         Il tentativo servile di volere ridurre la somma dei crimini padronali contro l’umanità, consumati nella primavera del 1999, a singoli casi di vittime, non necessariamente dimostrabili, dell’uranio impoverito (e solo di questo!) non può che aggiungere altre pagine di vergogna alla storia dei nostri tempi. Secondo la leggenda Giuda avrebbe venduto Cristo per trenta denari: in epoca di imperialismo neoliberista e feudal-globale, la verità si vende per molto meno.

Carmelo R. Viola