Quaderni di Birdwatching Anno I - n° 1 - aprile 1999



Accidentali
Osservazione di Averla isabellina in Sicilia
di Andrea Corso, GSRO

Summary: The 6th record of Isabelline Shrike (Lanius isabellinus) for Italy observed in Sicily on October 19th 1998.


Il 19 ottobre 1998 mi trovavo in compagnia degli amici Renzo Ientile, Enzo Savo e Adriano Gabrielli a Capo Murro di Porco (Siracusa, Sicilia sudorientale), dove ci eravamo recati per cercare luoghi idonei ad inanellare passeriformi, scopo per il quale Savo e Gabrielli era venuti sin da Roma. La giornata era calda e assolata, segno di un autunno molto mite e poco piovoso. Ero appena tornato da un viaggio di un mese in Israele e qualche giorno a Malta, dove avevo notato un inusuale scarsezza di passeriformi migratori; in realtà i birders israeliani e maltesi lamentavano uno scarsissimo passaggio migratorio in genere, forse uno dei peggiori degli ultimi 10 anni o più (se 7.000 Aquile anatraie minori in un giorno vi sembrano poche?!?!....bè, eppure agli israeliani sembravano una miseria). Rientrato in Sicilia avevo riscontrato lo stesso malcontento con Ientile e Iapichino che tra settembre e ottobre avevano visto si e no 10 Codirossi, 5 Pigliamosche e 5 Sterpazzole...

    Eppure la mattina del 19 ottobre l'aria e il tempo al Capo Murro di Porco mi sembravano densi di aspettative, uno di quei giorni carichi di qualcosa che ti fa tenere gli occhi sgranati e vigili, fiducioso che l'inaspettato accada. Iniziammo con una piccola escursione in alcuni campi incolti e lungo la costa con un magro bottino di 2 o 3 Culbianchi, qualche Pispola, un Codirosso e svariati Saltimpali (e giuro che per Renzo già era molto in un simile autunno come ebbe il coraggio di dirmi, con mestizia in volto).

 

    Decidemmo quindi di recarci in un boschetto misto di mandorli, ulivi e carrubi circondato di macchia che di norma ci riserva sempre liete sorprese... ed infatti...appena scesi dall'auto, fatti forse dieci metri, attira la mia attenzione un furtivo passeriforme che si muoveva tra le fronde di un alto carrubo; ecco che esce allo scoperto per qualche prezioso istante prima di defilarsi lesto e scomparire. È chiaramente un Canapino, solo che è del tutto color nocciola-grigiastro senza alcun tono giallo da nessuna parte. Lo identifichiamo come un Canapino pallido o asiatico sebbene io propendo più per la prima ipotesi (perché batteva la coda come è tipico del pallido, perché è ben più verosimile e... perchè pochi giorni prima ne avevo visti a decine in Israele!!).

    Poco dopo osservammo un Gufo comune che facemmo casualmente involare, pigro e assonnato ma infuriato, da un ulivo dove dormiva. Specie certo comune in altre zone ma molto raro per Siracusa e una "lifer" per Renzo (ora certo ben più soddisfatto del pessimo autunno!). Decidemmo di montare le reti per l'inanellamento in questo posto l'indomani. Volevamo comunque fare altri sopralluoghi e spostarci verso il faro del Capo.


    Lungo la strada per il faro stavo guardando distratto fuori dal finestrino dell'auto quando con la coda dell'occhio noto un passeriforme posato in cima ad un basso arbusto che mi colpisce per il piumaggio molto chiaro. Feci segno ad Enzo di fermarsi e lo osservai col binocolo; veloci associazioni, dunque Averla (Lanius sp.), tutta color nocciola-sabbia omogenea e molto chiara, isabella infatti (!!), faccia blanda quasi priva di mascherina e becco quasi tutto chiaro: subito grido ("starnazzare" si addice di più al verso emesso da un birdwatcher) "Averla isabellina, è una Averla isabellina che diavolo!!" (versione censurata!).

    Tutti si preciparono fuori dall'auto, quasi cadiamo nella foga e nell'emozione del momento, montai svelto il cannocchiale (se solo ci fossero le olimpiadi di montaggio cannocchiali!) e lo puntai; impassibile a quattro rumorosi e goffi birdwatchers lei rimase immobile, elegante e allerta a scorgere una preda, a notare il più piccolo movimento sul terreno dall'alto (si fa per dire) del suo cespuglietto. Tranquilla, indifferente e a suo perfetto agio neanche fossimo in Medio Oriente, la vediamo spiccare piccoli voli picchiando fulminea al suolo per poi tornarsene beata al suo posatoio con un bruco o un grillo nel becco.

    Ad ogni volo temiamo che scappi e crediamo di perderla ma invece ci lascia osservarla attentamente e con comodo, guardarla a turno nel cannocchiale e farci discutere dei vari caratteri di identificazione notati.

 

    Dopo averla (stavolta verbo, non lanius sp.) osservata per bene tentiamo di avvicinarci per cercare di fotografarla.

    Da una distanza di circa 30 metri da dove eravamo ci portiamo a meno di 10; inizia a mostrarsi più nervosa (ha realizzato finalmente di essere in Italia e quindi in pericolo e non in Medio Oriente ), a fare voli più frequenti e più lunghi e si sposta su altri cespugli. Si allontana sempre più ma Enzo ed Adriano riescono ugualmente a fare delle foto documentative.

    Decidemmo di lasciarla in pace e soddisfatti ci allontanammo. Il misero autunno ha cambiato aspetto e prospettive, le aspettative dellíaria della mattina non sono state deluse.

Lanius isabellinus


DESCRIZIONE

   Colore generale nocciola-sabbia chiaro, isabellino, più chiaro sotto e tinto di bianco-crema e più scuro sopra, tinto di rossiccio. Da lontano appare molto omogenea e molto chiara (ben più di un tipico juv. di Averla piccola). Si trattava di un individuo giovane di quelli molto tipici e di facile distinzione dall'Averla piccola (Lanius collurio).

    Oltre al colorito così chiaro, presenta infatti una lievissima lunettatura appena più scura limitata ai lati del petto e dei fianchi e quasi non visibile giusto sui lati del mantello e scapolari (nel juv. di L. collurio tale lunettatura è ben più visibile, marcata ed estesa).

    Spicca vistosamente la coda rossastra-arancio, così come il groppone, quasi da Usignolo o Codirosso e che contrasta con le parti superiori come in questi uccelli. Faccia blanda, poco caratterizzata con mascherina appena più scura e comunque molto piccola. Becco quasi del tutto chiaro, per 2/3 o più giallino-rosato e solo appena la punta nerastra. Zampe grigio scure.

    Muove di continuo la coda su e giù e a destra e sinistra. Ala da Culbianco isabellino, con copritrici molto chiare, alula scura così come le primarie, secondarie e terziarie con ampi margini chiari. Sembra con buona probabilità appartenere alla sottospecie nominale isabellinus.

Lanius isabellinus
 

STATUS IN ITALIA

    La presente è la sesta osservazione confermata per l'Italia di cui così quattro sono per la Sicilia.

    Le segnalazioni sono le seguenti: 1 maschio adulto il 4.08.1985 presso Monte Mannu (NU, Sardegna) (M.Grussu); 1 juv. il 22.09.1988 presso Bosco di Palo (Roma) (F.Fraticelli e A.Sorace); 1 juv. il 10.10.1992 presso Vendicari (Siracusa) (C.Iapichino); 1 juv. il 30.10.1992 presso Targia (Siracusa) (A.Corso); 1 juv., poi rivelatosi un maschio dopo la muta, osservato alle Saline di Siracusa da ottobre 1996 a fine marzo-primi di aprile 1997 (R.Ientile, C.Iapichino e A.Corso).

    Come si nota tutte le segnalazioni sono state fatte in periodo autunnale e a parte 2, tutte sono state effettuate entro la provincia di Siracusa. La breve distanza di tempo tra le ultime osservazioni ed il loro numero fa presupporre ad un futuro passaggio forse regolare così come è avvenuto con il Culbianco isabellino. L'individuo che è rimasto quasi sei mesi alle Saline di Siracusa ha fatto registrare l'unico caso conosciuto di svernamento nel Paleartico Occidentale.

    Alle suddette segnalazioni già accettate dal comitato di omologazione degli uccelli rari sono da aggiungersi almeno altre 3 osservazioni, una per il Lazio, una per l'Isola di Capraia nella primavera del 1998 (L .Dotti com. pers.). Dette segnalazioni sono però ancora da verificare e le notizie in merito da approfondirsi ma corroborano la tesi di un possibile passaggio regolare sebbene molto scarso.

    È certo comunque che le possibilità di osservare la specie sul territorio italiano non sono certo remote (anche al di fuori della Sicilia) e ogni Lanius sp. che ci sembra appena diversa merita la nostra attenzione.

    Perciò occhio vigile e buona fortuna.



Ringraziamenti

Desidero ringraziare Renzo Ientile, Enzo Savo, Adriano Gabrielli, Walter Silvestrini, Carmelo Iapichino, Carmela Cardelli, Lorenzo Dotti, Marco Pavia, Marco Gustin, Roberto Gildi, Marco Preziosi, Andrea Ciaccio, Giuseppe "Coppi" Consoli, Valerio Cappello e Salvatore Baglieri.




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