Quaderni di birdwatching | Anno II - vol. 3 - aprile 2000 |
di Daniele Occhiato |
Situata nelle Sporadi meridionali, Lesbo o Mitilene è, per superficie, la terza isola greca dopo Creta e Cipro; dista circa 5-8 miglia marittime dalla Turchia e si sviluppa per 69 Km in lunghezza e 45 Km in larghezza, per una superficie complessiva di 1630 Km2. Morfologicamente, lisola è caratterizzata dalla presenza di due ampie e profonde insenature, la Baia di Kallonì (19 x 6.5 Km) e la Baia di Geras o Yera (10.5 x 4 Km), entrambe dotate di uno stretto ingresso che le rende piuttosto simili ad enormi lagune. Lorografia dellisola è prettamente collinare-montuosa, raggiungendo i due picchi massimi con il M. Lepetimnos a nord (968 m s.l.m.) ed il M. Olympos a sud (967 m s.l.m.); lunica pianura degna di tale nome si trova allapice della Baia di Kallonì e comprende le più importanti zone umide dellisola: le saline di Kallonì, il piccolo lago interno di Kallonì (Kallonì inland lake), il fiume Potamia, lo stagno di Kallonì (Kallonì pool), i due fiumi Kallonì East e West River e lampia area umida del cosiddetto Derbyshire. Altre aree umide si trovano lungo la costa occidentale e meridionale dellisola: i fiumi tra Sigri e Skala Eressos, le saline di Skala Polichnitos, la palude di Parakila ed il canneto di Dipi Larssos. Ed è, forse, proprio questa la peculiarità che differenzia Lesbo dalle altre isole greche e la rende così ricca di uccelli: la presenza di tante e differenziate zone umide, distribuite un po' su tutta lisola e che fanno da irresistibile richiamo per i migratori durante i loro spostamenti stagionali. |
Diversamente dalla maggior parte delle isole greche, brulle, sassose e poco alberate, Lesbo è per almeno il 70% ricoperta da boschi. LUlivo (Olea europaea) è di gran lunga lalbero più diffuso, con circa 11 milioni di piante, e si trova distribuito in modo più o meno continuo dal livello del mare fino ai 4-500 m di altitudine; poiché la maggior parte di queste piante sono molto vecchie, le numerose cavità naturali dei loro tronchi ospitano una ricca comunità di invertebrati e, di conseguenza, di uccelli. Dopo lUlivo, la specie più diffusa è il Pino calabro (Pinus brutia) che, specialmente nella fascia compresa tra il M. Lepetimnos ed il M. Olympos, forma delle pinete pure che ospitano il raro e localizzato Picchio muratore di Krüper. Molto rappresentati sono anche i querceti (Quercus sp.), presenti un po' dovunque sullisola ma più diffusi a partire dai 200 m s.l.m., mentre sul M. Olympos, nei dintorni di Agiassos, è presente un vecchio ed esteso castagneto da frutto (Castanea sativa) le cui vetuste piante secolari, molto ricche di cavità, ospitano due specie localizzate su Lesbo solo in questarea: il Tordo bottaccio (Turdus philomelos) ed il Luì bianco orientale (Phylloscopus orientalis).
Quasi tutto il settore occidentale dellisola, ad ovest della baia di Kallonì, è, invece, caratterizzato da un ambiente collinare ricoperto da vegetazione xerofila erbacea ed arbustiva, con numerosi affioramenti rocciosi; è questo lambiente prediletto dalla specie forse più ricercata dai birdwatchers, lo Zigolo cenerino. I pochi alberi presenti sono quasi sempre localizzati nelle vallate, più umide ed ombreggiate, e nei dintorni dei centri abitati. Infine, lungo la costa, specialmente nei settori settentrionali ed orientali, è presente una ricca macchia mediterranea, sebbene piuttosto localizzata e minacciata dagli insediamenti umani e dai numerosi incendi. |
Come conseguenza della sua posizione geografica, Lesbo possiede unavifauna che comprende sia specie a noi familiari, sia specie tipiche dellEuropa orientale e del Medio Oriente. La punta di diamante dellavifauna isolana è ovviamente la presenza del Picchio muratore di Krüper (Sitta krüeperi) e dello Zigolo cenerino (Emberiza cineracea). Il primo, presente qui come unico sito per il continente europeo, è scarso ma diffuso nelle pinete, dal livello del mare fino alle quote più alte; il luogo migliore per osservarlo è ad Achladeri, dove nidifica nei vecchi fori scavati dal Picchio rosso mezzano. Lo Zigolo cenerino è più raro e localizzato; è più facile individuarlo ascoltando il suo canto monotono lungo la strada che va da Agra ad Eressos.
Altre specialità dellisola, tra i nidificanti, sono: la Silvia del Rüppell (Sylvia rueppelli), rara e localizzata principalmente nella macchia mediterranea costiera tra Petra e Molivos; il Canapino levantino (Hippolais olivetorum), molto raro e localizzato, presente con poche coppie lungo alcune vallate fluviali dellinterno (ad es. la Potamia valley); il Canapino pallido (Hippolais pallida), abbondante e diffuso, specialmente nei pressi delle zone umide ove vi siano tamerici; il Luì bianco orientale (Phylloscopus orientalis), raro e localizzato nei castagneti di Agiassos; la Monachella di Finsch (Oenanthe finschii), che recentemente sembra aver colonizzato con 1-2 coppie lalta valle del fiume Potamia; il Culbianco isabellino (Oenanthe isabellinus), raro e localizzato, ma ben visibile, con circa 5 coppie intorno al monastero di Ipsilou; lUsignolo dAfrica (Cercotrichas galactotes syriacus), scarso ma diffuso, di solito non troppo lontano dalla costa; lAverla mascherata (Lanius nubicus), scarsa ma diffusa su tutta lisola, specialmente nei vecchi oliveti; la Cincia dalmatina (Parus lugubris), scarsa e diffusa negli oliveti e nei querceti di tutta l'isola; il Picchio muratore di roccia (Sitta neumayer), comune e diffuso ovunque vi siano rocce a sufficienza; lOrtolano grigio (Emberiza caesia), comune e diffuso negli ambienti aperti e semiaperti rocciosi; la Poiana codabianca (Buteo rufinus), scarsa e localizzata, più facilmente visibile nel settore occidentale dellisola; lo Sparviero levantino (Accipiter brevipes), molto raro e localizzato nel settore occidentale dellisola; la Chukar (Alectoris chukar), scarsa e localizzata, più comune specialmente nel settore occidentale dellisola; la Casarca (Tadorna ferruginea), scarsa e localizzata, nidifica su pareti rocciose in prossimità di corsi dacqua. Un discorso a parte merita il Pettirosso golabianca (Irania gutturalis), recentemente osservato in canto in periodo riproduttivo ma di cui non si hanno prove di nidificazione. Altre specie di rilievo sono: la Cicogna nera (Ciconia nigra), nidificante con poche coppie nei boschi di pino dellinterno, specialmente nellarea tra Achladeri e la Potamia valley; la Cicogna bianca (Ciconia ciconia), rara e localizzata, più facilmente visibile nella baia di Kallonì; il Grillaio (Falco naumanni) ed il Falco della regina (Falco eleonorae), rari e localizzati come nidificanti sugli isolotti di fronte alla costa nord-occidentale, ma regolarmente visibili a caccia di prede sullisola; lAquila del Bonelli (Hieraaetus fasciatus), rara e localizzata, nidifica con 3-5 coppie sui principali rilievi montuosi; la Pernice di mare (Glareola pratincola) e lOcchione (Burhinus oedicnemus), rari e localizzati con pochissime coppie alle saline di Kallonì; il Gufo reale (Bubo bubo), raro e localizzato; il Picchio rosso mezzano (Picoides medius), comune e diffuso su tutta lisola, specialmente negli oliveti; la Monachella (Oenanthe hispanica melanoleuca), abbondante e diffusa negli ambienti aperti e semiaperti a pascolo e rocciosi; il Tordo bottaccio (Turdus philomelos), raro e localizzato nei castagneti di Agiassos; la Passera lagia (Petronia petronia), scarsa e localizzata sulle alture in luoghi aperti e rocciosi; lo Zigolo capinero (Emberiza melanocephala), abbondante ed ubiquitario alle basse quote, assente solo negli oliveti più fitti e nelle pinete; lOrtolano (Emberiza hortulana), raro e localizzato nelle zone aperte sopra Agiassos.
La lista dei nidificanti comprende ancora moltissime specie, tra le quali: il Marangone dal ciuffo (Phalacrocorax aristotelis), il Pellegrino (Falco peregrinus brookei), lAstore (Accipiter gentilis), lo Sparviero (Accipiter nisus), il Biancone (Circaetus gallicus), il Fratino (Charadrius alexandrinus), il Cavaliere dItalia (Himantopus himantopus), lAvocetta (Recurvirostra avosetta), il Gabbiano corso (Larus audouinii), la Sterna comune (Sterna hirundo), il Fraticello (Sterna albifrons), il Rondone pallido (Apus pallidus), il Rondone maggiore (Apus melba), il Gruccione (Merops apiaster), la Rondine rossiccia (Hirundo daurica), la Calandrella (Calandrella brachydactyla), la Tottavilla (Lullula arborea), la Cutrettola capinera (Motacilla flava feldegg), la Bigia grossa (Sylvia hortensis), lAverla cenerina (Lanius minor), la Passera sarda (Passer hispaniolensis), il Frosone (Coccothraustes coccothraustes), lo Zigolo muciatto (Emberiza cia). Ma è durante le migrazioni che le potenzialità dellisola si rivelano in pieno: specialmente in primavera, praticamente qualunque migratore europeo può essere osservato negli ambienti adatti. E impossibile dare qui lelenco completo, ma si possono citare, per aver unidea di quello che può riservare un soggiorno in questo periodo: il Marangone minore (Phalacrocorax pygmeus), i due Pellicani europei (Pelecanus sp.), tutti gli ardeidi europei, il Mignattaio (Plegadis falcinellus), il Fenicottero (Phoenicopterus roseus), la Spatola (Platalea leucorodia), lAlbanella pallida (Circus macrouros), 6 specie di Aquile (Aquila e Hieraaetus sp.), il Falco cuculo (Falco vespertinus), il Sacro (Falco cherrug), la Schiribilla grigiata (Porzana pusilla), la Pernice di mare orientale (Glareola nordmanni), il Corriere di Leschenault (Charadrius leschenaulti), la Pavoncella spinosa (Vanellus spinosus), il Gambecchio frullino (Limicola falcinellus), varie specie di Sterne (Sterna e Chlidonias sp.), il Cuculo dal ciuffo (Clamator glandarius), il Gruccione di Persia (Merops persicus), la Cutrettola testagialla orientale (Motacilla citreola), il Calandro maggiore (Anthus richardi), lUsignolo maggiore (Luscinia luscinia), quasi tutte le specie di Sylviidae europee, la Balia caucasica (Ficedula semitorquata), lo Storno roseo (Sturnus roseus), il Ciuffolotto scarlatto (Carpodacus erythrinus). |
Tra i mammiferi, di rilievo è la presenza dello Scoiattolo di Persia (Sciurus anomalus), una specie ampiamente diffusa nella vicina Turchia; sono poi presenti, tra gli altri, la Faina (Martes foina), lErmellino (Mustela nivalis), la Lepre del Capo (Lepus capensis), la Volpe (Vulpes vulpes), la Lontra (Lutra lutra), il Riccio comune (Erinaceus europaeus). Più interessante, per la presenza di molte specie orientali, è la lista dei rettili e degli anfibi, che comprende ben 24 specie: la Rana verde maggiore (Rana ridibunda), la Raganella (Hyla arborea), il Rospo smeraldino (Bufo viridis), il Pelobate di Siria (Pelobates syriacus), la Testuggine greca (Testudo graeca), la Clemmide (Mauremys caspica), la Testuggine dacqua (Emys orbicularis), lo Stellione (Agama stellio), il Ramarro gigante (Lacerta trilineata), la Lucertola occhi di serpente (Ophisops elegans), la Lucertola del Tauro (Podarcis taurica), lOfisauro europeo (Ophisaurus apodus), il Geco verrucoso (Hemidactylus turcicus), il Colubro di Persia (Coluber jugularis), il Colubro dei Balcani (C. gemonensis), il Colubro saetta (C. najadum), la Vipera ottomana (Vipera xanthina), la Natrice tessellata (Natrix tessellata), il Colubro leopardino (Elaphe situla), il Cervone (Elaphe quatuorlineata), il Serpente gatto (Telescopus fallax), il Boa delle sabbie (Eryx jaculus), il Tiflope (Typhlops vermicularis), ed il Colubro lacertino (Malpolon monspessulanus). |
Il miglior periodo per visitare Lesbo, manco a dirlo, sono i mesi che vanno da metà Marzo a metà Giugno, cioè i mesi in cui alle specie residenti si aggiungono quelle migratrici e quelle estive.
In realtà, poiché molte delle specie più ambite dai birdwatchers non arrivano prima della metà di Aprile (Zigolo cenerino, Silvia del Rüppell, Ortolano grigio, Usignolo dAfrica, Canapino levantino e pallido) ed altre anche più tardi (Zigolo capinero, Monachelle varie), probabilmente il momento migliore per un soggiorno a Lesbo è il mese di Maggio, specialmente le prime tre settimane, quando la migrazione è ancora nel suo pieno sviluppo e molti nidificanti sono in piena attività canora e ben visibili. Più avanti nel tempo molte specie si fanno silenziose e più difficili da vedere mentre alcune cominciano già a lasciare lisola (ad es. gli zigoli). La stagione invernale, a parte le poche specie residenti che possono interessare il birdwatcher "occidentale" (Picchio muratore di Krüper, Picchio muratore di roccia, Cincia dalmatina, Casarca, Chukar), non offre altro di particolare che non sia presente anche in Italia: ardeidi vari, anatre, fenicotteri, limicoli ecc.... |
Il miglior modo per raggiungere Lesbo è, senza dubbio, laereo. DallItalia non esiste uno scalo diretto e bisogna fare tappa e cambiare mezzo ad Atene. Esistono da 2 a 4 voli giornalieri, a seconda del periodo dellanno, per la capitale greca, con partenza da Milano, Roma e Pisa; gli orari, comunque, permettono di raggiungere laeroporto di Mitilini in serata, senza pernottamento ad Atene. Per chi preferisse raggiungere Lesbo in nave, ogni giorno partono numerosi traghetti dal Pireo che raggiungono lisola dopo circa 10-12 ore di viaggio. Sullisola esistono numerose possibilità di alloggio; da quando Lesbo è diventata una meta popolare fra i birdwatchers, cè stato un notevole incremento delle infrastrutture alberghiere, non solo nei tradizionali luoghi di villeggiatura balneare (Petra, Molivos, Mitilene, Skala Eressos), ma anche in altre zone fino ad allora solo marginalmente interessate dal turismo. Poiché Lesbo è relativamente grande ed i siti migliori per gli uccelli sono distribuiti un po' su tutto il suo territorio, la soluzione migliore è quella di fare base nella zona centrale dellisola e da qui spostarsi in auto. Pertanto senza dubbio il luogo migliore per alloggiare è il paese di Skala Kallonì, proprio allapice dellomonima baia e dove sono concentrate le più importanti zone umide. Qui sono stati recentemente edificati diversi alberghi, che hanno anche il vantaggio di essere frequentati praticamente solo da birdwatchers e pertanto le possibilità di acquisire informazioni sono notevoli. Inoltre in tutti gli alberghi si trovano cartine e libri sugli uccelli dellisola. Cè, tuttavia, da tenere in mente che è necessario prenotare lalloggio con molti mesi di anticipo se si intende visitare Lesbo in Aprile e Maggio, i mesi in cui il numero dei birdwatchers è più elevato. Per spostarsi sullisola, almeno dal punto di vista del birdwatcher, il modo migliore è, senza dubbio, noleggiare unautomobile presso una delle poche compagnie operanti, la cui base è laeroporto di Mitilini. I prezzi per unauto di media cilindrata variano tra le 90.000 e le 100.000 lire al giorno, chilometraggio illimitato. Le strade sono quasi tutte asfaltate ed in buone condizioni, tranne qualche tratto in costruzione o in rifacimento; lunica strada sterrata che richiede buona tecnica di guida ed una certa predisposizione a sopportare urti e sobbalzi è quella che va da Sigri a Skala Eressos, lungo la costa occidentale dellisola ma che, tuttavia, è bene percorrere sia per la bellezza del paesaggio sia, soprattutto, perché è forse il miglior sito per vedere lUsignolo dAfrica. E possibile spostarsi anche tramite gli autobus, che collegano tra loro quasi tutti i paesi e le città; tuttavia non sono frequenti e, cosa più importante, non fermano nei luoghi migliori per il birdwatching. Poiché lisola greca dista meno di 10 Km dalla costa turca, a causa dei continui dissapori tra i governi dei due Paesi è bene non utilizzare macchine fotografiche in vicinanza delle numerose e ben segnalate basi militari; queste sono dislocate un po' dovunque, ma sono più numerose sulle cime dei principali monti e lungo la costa orientale (per fortuna questa parte dellisola è la meno interessante per il birdwatching e si può fare a meno di visitarla). |
In questa sezione vengono brevemente descritti solamente i siti migliori per vedere le specie tipiche di Lesbo nonché le principali zone umide. Non vengono trattati tutti i siti idonei dellisola né vengono fornite cartine in quanto troppo spazio occorrerebbe per la loro descrizione. Per chi volesse avere informazioni più dettagliate consiglio di acquistare il libro: "Birding on the Greek Island of Lesvos" di Richard Brooks (si può ordinare presso "Books for birders", Sea Lawn, Coast Road, Cley next the Sea, Holt, Norfolk NR25 7RZ, England, FAX: 0044-1263741173); in questo bel libro è riportata la checklist completa commentata dellisola nonché una descrizione dettagliata, con mappa e checklist, di tutti i siti per il birdwatching.
Per chi ha scelto di alloggiare a Skala Kallonì, questi sono i primi siti da visitare; in realtà, visto che entrambi distano poche decine di metri dagli alberghi del paese, non cè bisogno di programmare una giornata per la loro esplorazione in quanto ci si passa accanto praticamente ogni volta che si esce per strada! La Kallonì pool è un piccolo stagno stagionale quasi interamente di origine meteorica, soggetto pertanto a prosciugamento totale nei mesi estivi; ha una superficie di circa 1,5 ha e si trova a pochi metri dalla spiaggia dellomonima baia. Pur trovandosi praticamente in paese, esso attira comunque una grande varietà di uccelli, specialmente durante i flussi migratori: aironi, cicogne, mignattai, rapaci, rallidi, limicoli, sterne e passeriformi sono i più rappresentati. Generalmente, se il prosciugamento non è troppo precoce, vi nidificano: Cavaliere dItalia, Porciglione, Folaga, Gallinella dacqua, Cutrettola capinera, Passera sarda, Canapino pallido, Cappellaccia. Nel tardo pomeriggio è solita recarvisi la Cicogna bianca a caccia di rane. Questo sito attira regolarmente anche specie rare, tra le quali il Gambecchio frullino e la Cutrettola testagialla orientale. Le possibilità fotografiche sono ottime in quanto la strada costeggia tutto il suo lato settentrionale, molto vicino allacqua; tuttavia, data la sua ubicazione, è questo certamente uno dei siti più affollati dellisola, pertanto è opportuno visitarlo la mattina presto. Subito al di fuori dellabitato, a circa 300 m dal precedente sito, lungo la strada per Parakila, si trova il Kallonì West River e ladiacente salicornieto, soggetto a periodico allagamento. Le strade per esplorarlo sono poche e brevi ed è quindi opportuno osservarne gli uccelli dalla strada principale; inoltre, poiché vi nidificano lOcchione ed il Fratino, due specie rare e localizzate sullisola, il disturbo potrebbe causare danni diretti ed indiretti alle covate. In questarea non è raro imbattersi nella Cicogna nera a caccia lungo il fiume. Anche questo sito, nei periodi in cui è inondato, attira folte schiere di uccelli di molte specie, con buone possibilità fotografiche. |
E questo uno dei migliori siti dellisola, almeno per quanto riguarda la varietà di specie che vi si possono trovare; inoltre, le osservazioni sono enormemente favorite dal fatto che quasi tutto il suo corso, fino allo sbocco in mare, è fiancheggiato da ambo i lati da due ottime strade sterrate che corrono sugli argini, i quali sono rialzati di un paio di metri rispetto al letto del fiume.
Il fiume dista meno di 1 Km da Skala Kallonì e può essere raggiunto da una strada che parte dallunica piazza del paese oppure dalla strada principale Kallonì-Mitilini, che lo attraversa. Sono moltissime le specie che possono essere osservate, tra le quali: tutti gli ardeidi, Cicogna bianca e Cicogna nera, Mignattaio, vari rapaci, tutti i rallidi, molte specie di limicoli, sterne e mignattini, Gruccione, Ghiandaia marina, Upupa, Martin pescatore, Picchio rosso mezzano negli oliveti, moltissime specie di passeriformi tra le quali il Canapino pallido, lo Zigolo capinero e l'Usignolo dAfrica. Nella zona più distale, dove il fiume scorre tra le colline, è possibile vedere lOrtolano grigio, lo Zigolo cenerino (raro), la Silvia del Rüppell (rara), vari rapaci ed altro ancora. Ovviamente, anche questo sito attira regolarmente specie rare o poco comuni. Le possibilità fotografiche sono ottime, tuttavia, in Aprile e Maggio, è bene arrivare la mattina presto, prima che orde di birdwatchers poco inclini alla levataccia mattutina intasino le due strade sterrate ed impediscano lo scorrimento e la visione. |
La valle del fiume Potamia è certamente uno dei siti più importanti di Lesbo, tanto da meritare almeno due-tre visite, a piedi o in macchina. Si raggiunge molto facilmente percorrendo la strada Skala Kallonì-Parakila: dopo circa 300 m dal piccolo ponte sopra al Kallonì West River (sito 1), dalla strada principale, proprio allaltezza della prima curva a gomito verso sinistra, partono due strade sterrate che si dirigono una verso destra (e che porta al Kallonì inland lake) e laltra di fronte, quasi ad angolo retto rispetto alla prima; da qui, dopo circa 1 Km, si raggiunge il primo ponte sul fiume Potamia, dove si può parcheggiare e proseguire a piedi o, poiché il percorso è abbastanza lungo, si può continuare in auto. La maggior parte del percorso è in pianura o in leggera salita e attraversa dapprima vasti oliveti, con piante molto vecchie, per poi salire più decisamente in ambiente misto querceti/oliveti e alle quote più elevate, pinete.
Lambiente è ricco di affioramenti rocciosi e lintero percorso è accompagnato dal trillo incessante del Picchio muratore di roccia. La valle, nella zona in cui predominano le querce, è il miglior luogo sullisola dove vedere il Canapino levantino: pare ce ne siano circa 5 coppie, tuttavia, poiché è una specie molto schiva e sospettosa, si può sperare di osservarlo solo se si ha la fortuna di trovarne uno in canto. Laltra peculiarità della valle è la presenza dellunica coppia di Monachella di Finsch presente sullisola: è molto difficile riuscire a vederla, la migliore zona è lalta valle, dove predominano gli affioramenti rocciosi (ma attenzione alla comune Monachella nella forma a gola scura, anchessa presente proprio a partire da questa zona!). Altre specie tipiche del sito sono: lAverla mascherata, la Chukar, lubiquitario Canapino pallido, il Picchio rosso mezzano (che qui è nel suo regno, vista la quantità di vecchi ulivi, dove ama scavare il nido), la Cincia dalmatina, la Bigia grossa, il Succiacapre, vari rapaci tra cui lAquila del Bonelli, la Poiana codabianca, il Biancone, lo Sparviero, lAstore ed il Lanario, la Cicogna nera, la Ghiandaia con la ssp. atricapillus (testa bianca con vertice e mustacchio neri) ecc.. Il Kallonì inland lake è un piccolo lago perenne, alimentato da un torrente, pertanto rimane allagato anche in piena estate. Non presenta particolarità ornitologiche di rilievo, tuttavia nei suoi dintorni sono comuni lo Zigolo capinero ed il Canapino pallido, vi si trova lAverla mascherata, ed il Rondone pallido regolarmente vi caccia insetti al mattino presto. Merita comunque almeno una visita durante i flussi migratori, anche perché le possibilità fotografiche, dalla strada che ne costeggia un lato, sono davvero ottime. |
Anche questo è un sito che andrebbe visitato più volte, sia per la sua ampiezza che per la quantità di uccelli che vi si può rinvenire. Ci sono due accessi principali: 1) dal Kallonì East River, provenendo da Skala Kallonì e guadando il fiume sopra ad unevidente colata di cemento, proseguendo poi lungo la strada sterrata che parte perpendicolarmente al fiume stesso; 2) dalla strada principale Kallonì-Mitilini, girando a destra in unevidente strada sterrata che costeggia la prima vasca delle saline stesse (le saline costeggiano per un lato la strada principale stessa). Proseguendo questa strada, subito dopo la prima curva a sinistra cè un piccolo edificio recintato sulla destra, da dove parte unaltra strada che costeggia lintero perimetro della saline (e che si ricongiunge alla sterrata proveniente dallEast River). Questa sterrata diventa a tratti sabbiosa allorquando si arriva a costeggiare il mare, in una zona di dune cespugliose ove nidifica, ed è ben evidente, lUsignolo dAfrica. Proseguendo, si raggiunge una zona che, però, normalmente in primavera è acquitrinosa, pertanto è bene lasciare la macchina subito alla fine della recinzione delle saline e poi proseguire a piedi. Se il fondo della sterrata lo permette, si può andare avanti finché non finisce lormai divenuta pista.
E praticamente impossibile fare lelenco delle specie che si possono incontrare nella zona, specialmente durante i passi; mi limiterò a fare qualche nome: Marangone minore, Fenicottero (presente quasi tutto lanno, ma più comune in inverno ed in primavera), quasi tutti gli ardeidi (non sono rari gruppi di decine di Aironi bianchi maggiori), Spatola, Mignattaio, Cicogna nera e Cicogna bianca, Casarca ed anatidi vari (perlopiù in inverno), praticamente tutte le specie di rapaci (più comuni, nel periodo adatto, le albanelle, specialmente la pallida, ed il Falco cuculo), quasi tutte le specie di limicoli (tra le quali non sono rare la Pernice di mare orientale, la Pavoncella spinosa, il Corriere di Leschenault), sterne e mignattini vari, Gruccione, passeriformi vari: molto rappresentati sono le varie specie di allodole e di "pispole" (tra cui particolarmente comune è la Pispola golarossa), ed in maggio lo Storno roseo è piuttosto comune ed evidente (anche in branchi di varie decine di individui). Vi nidificano regolarmente: il Cavaliere dItalia, lAvocetta, il Fratino, il Corriere piccolo, lOcchione, la Pernice di mare, la Sterna comune, lAverla cenerina (uno dei pochissimi siti per lisola), lo Zigolo capinero, il Canapino pallido, la Calandrella (rarissima altrove). Le possibilità fotografiche sono discrete nelle zone aperte, ma scarse nelle saline perché le vasche sono lontane e separate dalla strada da un canale (lungo il quale nidifica il Cavaliere dItalia, il Fratino e probabilmente la Pernice di mare). |
Proseguendo lungo la strada Kallonì-Mitilini, dopo aver superato le saline, si prosegue in direzione Achladeri (si gira a destra ad un evidente incrocio); da qui si entra nel cosiddetto "Derbyshire". Nel primo tratto, a sinistra della strada, è presente una vasta zona allagata, con chiari di varia grandezza ed affioramenti rocciosi, mentre a destra si costeggia una bassa duna cespugliosa nella quale in genere sono presenti piccoli specchi dacqua stagionali. Nella zona nidificano lUsignolo dAfrica (raro) nonché alcune specie altrove rare e localizzate sullisola: la Casarca, lOcchione, il Calandro, la Calandrella ed il Culbianco; inoltre, la zona è ottima per le due cicogne, varie specie di ardeidi, rapaci, limicoli e sterne, mentre i passeriformi, al contrario, sono poco rappresentati. Proseguendo lungo la strada, si entra nel vero e proprio "Derbyshire", col suo tipico paesaggio di prati e pascoli alternati ed inframmezzati da pini. E lambiente adatto per rapaci e passeriformi (averle, cince, zigoli). Andando ancora avanti, poco prima della piccola baia di Achladeri (cè una piccola taverna sulla destra, a fare angolo con la strada, dove si mangia dellottimo pesce fresco, appena pescato, ad un prezzo irrisorio), cè, sulla sinistra per chi viene da Kallonì, una pineta aperta con un vecchio edificio abbandonato; è questa la migliore zona per vedere il Picchio muratore di Krüper sullisola, poiché qui nidifica con 1-2 coppie nei vecchi fori scavati dal Picchio rosso mezzano. Vi si possono osservare, inoltre, lAverla mascherata, lo Sparviero, il Cuculo, la Passera lagia, la Cicogna nera e varie specie di cince e fringillidi. |
Da Parakila si entra nel settore più spettacolare dellisola, caratterizzato da paesaggi aspri ed aperti, con scarsissima presenza di alberi (tranne che nelle valli e nei dintorni dei centri abitati) e con la costante presenza di affioramenti rocciosi in tutti i suoi possibili aspetti.
Questo è il primo tratto degno di essere esplorato, e si svolge tutto lungo la strada principale Kallonì - Eressos; è unottima strada per le osservazioni, in quanto la carreggiata è larga ed il traffico è scarso, pertanto ci si può fermare spesso ai lati della strada senza creare problemi alle altre vetture. Inoltre, numerose sterrate laterali partono dalla strada principale inoltrandosi nellinterno o verso la costa. In questo tratto di strada, lungo diversi chilometri, la specie più comune è sicuramente la Monachella, seguita dalla Cappellaccia e dal Picchio muratore di roccia. Piuttosto comune è anche lOrtolano grigio. Altre specie visibili sono: Poiana codabianca, Biancone, Sparviero levantino, Falco della regina, Chukar, Rondine montana e Rondine rossiccia, Cincia dalmatina, Zigolo capinero, Canapino pallido, Bigia grossa, Passera lagia, Corvo imperiale. Tra i rapaci notturni, comune e confidente è la Civetta. Tuttavia la vera star di questa zona, specialmente nel tratto tra Agra e Messotopos, è lo Zigolo cenerino, visibile qui meglio che in ogni altro sito dellisola. |
Questo tratto, almeno fino al vecchio monastero, è, paesaggisticamente, il più bello dellisola e merita sicuramente più di una visita, magari in diversi momenti del giorno per godere delle variazioni di illuminazione. Le specie di uccelli che si possono incontrare sono le stesse del tratto precedente, con limportante aggiunta del Culbianco isabellino, localizzato sullisola solo intorno al Monastero di Ipsilou. Ve ne sono circa 5 coppie che nidificano sul terreno nelle tane abbandonate dai roditori (N.B.: quasi in cima al monastero è presente una postazione militare, pertanto non utilizzate macchine fotografiche negli immediati dintorni). Altra specie nidificante, scarsa e localizzata altrove, è la Tottavilla, che può essere osservata nei dintorni del Foresta Pietrificata (non lasciatevi incantare dal nome, non merita una visita per come è stata ridotta....); inoltre, tutta la zona è ottima durante le migrazioni, specialmente per i passeriformi ed i rapaci. Oltrepassata la "foresta" (ed unaltra postazione militare....), la strada scende verso la località balneare di Sigri; questa è la miglior zona per vedere il Grillaio, poiché la specie nidifica sugli isolotti proprio di fronte al paese e regolarmente arriva sullisola principale per cacciare. Da Sigri si prosegue verso Faneronemi, altra località balneare che, in condizioni normali, non avrebbe grandi cose da offrire al birwatcher; tuttavia, poiché vi sbocca un torrente bordato da tipica vegetazione igrofila, nonché vi è praticata una certa agricoltura, è praticamente la sola oasi di verde presente in tutta la zona, pertanto il luogo diventa quasi magico durante i flussi migratori, specialmente quello autunnale. Inoltre qui è stato più volte osservato il Pettirosso golabianca (Irania gutturalis) in canto, pertanto una visita è davvero dobbligo. |
Questo tratto, dal paesaggio piuttosto variato, costeggia dapprima uno dei tratti di spiaggia più belli dellisola, per poi inoltrarsi nellinterno in un ambiente collinare arido e selvaggio fino a giungere in una valle fluviale dalleccezionale fioritura di Oleandro; da qui la strada risale per proseguire verso Skala Eressos. Purtroppo, questo è lunico sito, tra quelli proposti, ad avere una strada sterrata veramente in pessimo stato, almeno nel suo tratto centrale (da punto in cui ci si allontana dal mare fino al fiume degli oleandri); in realtà, il fondo stradale non richiede lutilizzo di una 4x4 ma è sufficiente procedere con molta cautela per non finire fuori strada o danneggiare lauto urtando qualche sasso. Sebbene possa essere osservato in altri punti dellisola con relativa facilità, questo è comunque il miglior sito per vedere lUsignolo dAfrica; specialmente lungo la valle fluviale, vi nidificano diverse coppie, non facili comunque, qui come altrove sullisola, da avvicinare a pochi metri. Altre specie comuni sono: lOrtolano grigio, la Monachella, la Cappellaccia, lo Zigolo capinero, la Civetta, il Picchio muratore di roccia, vari rapaci (Pellegrino, Grillaio, Poiana codabianca, Falco della regina), ecc.... Ottime le possibilità fotografiche, anche perché veramente poche sono le vetture che si spingono fin qui! |
Questo sito, nonostante sia sicuramente il tratto più "turistico" di Lesbo per la presenza delle due stazioni balneari più rinomate, merita comunque una visita perché è il luogo migliore dove vedere la Silvia del Rüppell sullisola.
La strada tra i due centri, infatti, costeggia una bellissima macchia mediterranea dove nidificano una decina di coppie di questo raro e localizzato sylviidae. Il miglior punto dove osservarla è lultimo promontorio sul mare, prima che la strada inizi a scendere andando verso Molivos; qui è presente un piccolo spiazzo sul lato sinistro della strada, bordato da una recinzione, da dove parte un sentierino che scende verso il mare attraversando la macchia mediterranea. Con un po' di attenzione e silenzio non sarà difficile scorgere un maschio in canto sulla cima di un lentisco o di un sasso. Altre specie di rilievo, oltre ai soliti Zigolo capinero, Canapino pallido ecc..., sono: il Gabbiano corso, che nidifica con poche coppie sugli isolotti di fronte, così come il Marangone dal ciuffo (meglio rappresentato sul versante orientale di Lesbo); inoltre è presente il Passero solitario, la Sterpazzolina, la Chukar, il Picchio muratore di roccia e, nelle vallate dietro a Molivos, il Canapino levantino (raro). Tra i rapaci si segnala il Lodolaio, il Falco della regina, il Biancone, la Poiana codabianca e raramente lAquila del Bonelli, proveniente dal massiccio del M. Lepetimnos. |
Sono veramente numerosi ed impossibili da elencare i siti interessanti dellisola oltre a quelli già descritti; comunque, se il tempo lo permette, una visita può essere fatta ai boschi di Castagno di Agiassos (Picchio muratore di Krüper, Tordo bottaccio, Luì bianco orientale, Ortolano), al M. Lepetimnos (rapaci), alle pinete e alle altre numerose zone umide dellisola: le Saline di Polichnitos, la piccola palude di Parakila ed il canneto di Dipi Larssos (almeno in periodo di migrazione). |
Come già riferito, pur essendo unisola relativamente "piccola", Lesbo possiede unavifauna molto ricca e variata, sia in termini di specie nidificanti che svernanti e di passo. Durante il nostro viaggio, nella prima quindicina di Giugno, nonostante la migrazione primaverile fosse già terminata, siamo comunque riusciti ad osservare ben 102 specie in 10 giorni, delle quali solo 6 erano migratrici; ciò vuol dire che nel periodo migliore, il mese di Maggio, esplorando tutti i diversi ambienti, con particolare riguardo alle zone umide, ci si può aspettare di vedere non meno di 150 - 170 specie, un numero davvero considerevole per unisola di queste dimensioni. Molti migratori, infatti, sono comuni e diffusi sullisola, mentre le specie residenti e quelle estive nidificanti si possono osservare con relativa facilità. Infine, per i fotografi, molte specie sono estremamente confidenti e le possibilità fotografiche sono davvero ottime. |
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