ASPETTI FONDAMENTALI PER L’ATTIVITA’ TERRITORIALE A FAVORE DEI GIOVANI

Di episodi negativi che toccano l’infanzia, l’adolescenza e la giovinezza, nonché la famiglia abbondano le cronache quotidiane dei giornali, dei telegiornali, le rubriche delle riviste con una risonanza che si moltiplica con affetto alone, accresciuto dalla rapidità di diffusione delle notizie dai mezzi di comunicazione di massa moderni e dalle leggi di concorrenza economica cui giocaforza, talora, sottostare, soprattutto in presenza di scarsa iniziativa e creatività.

E’ possibile che nel passato le cose non andassero in modo differente, se facciamo attenzione a quello che trapela attraverso la letteratura, ad es. attraverso "Casa di bambola" di Henrick Ibsen (1828 – 1906) o "Morte a Venezia" di Thomas Mann (1875 – 1955) o attraverso le ambiguita sessuali di famosi autori.

E’ possibile che sia aumentata la sensibilità e la consapevolezza etica; è sicuramente aumentata la diffusione della conoscenza dei fatti anche nei terrori limitrofi.

Gli interventi sociali oscillano fra gli affidamenti al servizio sociale, l’assistenza domiciliare che ha carattere prevalentemente individualistico e l’accoglienza in comunità educative residenziali .

Possibilità di nnovazione sono state incentivate dalla recente legge 285/97, per la quale è da formulare l’augurio che possa essere inserita in un sistema organico di interventi e servizi in occasione dell’auspicata riformna dell’assistenza sociale.

Infatti, generalmente, è meno diffuso l’intervento educativo "sul posto", territoriale, in ambiente aperto, naturale di vita. Si tratta di una tipologia d’interventi e di servizi necessari ed urgenti per tutto il territorio nazionale, come le cronache quotidiane stanno dimostrando.

Sono da adottare formule semplici ove la massima garanzia sia data dalla qualità dei professionisti più che da progettazioni astratte, non raccordate alla concretezza delle utenze ancora non note nella loro singolarità ed individualità.

Piuttosto è necessario premettere serie ed attente analisi dell’ambiente, delle caratteristiche del territorio (popolamento e storia, popolazione e sue caratteristiche sociali culturali ed economiche), dei bisogni educativi non fornali, delle potenziali utenze età, scolarità,ecc. dei luoghi di incontro, della rete dei servizi già esistenti e della loro disloccazione, delle attività economiche, sociali e culturali,ecc

Come è necessario operare a fondo con controlli anche tecnici anch’essi operati da professionisti seri e preparati, della stessa categoria degli operatori in attività.

Quali gli aspetti irrinunciabili di una simile attività ?

Innanzitutto la coeducazione che preserva l’intervento dal vizio di "adultismo", cioè dal vizio di imposizione da parte degli adulti di una mentalità che differisce da quella giovanile; significa in altri termini "libertà di scelta".

I giovani, infatti, debbono essere partecipi della progettazione e della programmazione, onde non nasca come un elemento imposto dall’esterno, ma da scelte interne al gruppo.

Non tenere conto di queste esigenze si rischia il rifiuto, la contestazione,l’indifferenza o il conformismo

La non omogeneità degli utenti permette di evitare la possibiità d’emarginazioni, persino in senso corretto: nel gruppo possono essere accolte persone con problemi specifici con attenzione ad un’equilibrata proporzione fra le intensità problematiche e la quantità delle persone portatrici di problemi rispetto al gruppo ed ai sottogruppi.

La qualità e la competenza degli operatori è la chiave di volta di un esito positivo: indispensabile la presenza di educatori professionali che abbiano seguito un corso di formazione triennale comprensivo di tirocinio e di apprendimento di tecniche, ma che abbia anche già maturato esperienze di lavoro a diretto contatto con le persone degli utenti.

Spazi e disponibilità economiche per l’acquisto di materiali ed attrezzature: gli spazi non necessitano di eccessiva strutturazione, quanto di elementi di arredo ed apparecchiature fondamentali.

La continuità dell’attività ne assicura non solo l’efficacia, ma anche l’economicità; l’interruzione del servizio significa in questo caso una perdita anche in denaro.

L’inserimento in una rete di servizi permetterà il collegamento con attività di consulenza familiare,’informazione, di formazione professionale, d’interventi di maggiore complessità.

In questa prospettiva sarà possibile ridurere da un lato l’assistenza residenziale e d’altro lato l’assistenza domiciliare, la prima con caratteri d’artificiosità, la seconda con caratteri d’individualismo, mentre sarà possibile assicurare la continuità d’alcuni elementi corretti della situazione territoriale: il parentado, la comunità dei fratelli e delle sorelle, i gruppi amicali, i gruppi d’interesse, le associazioni giovanili, il vicinato, ed altri riferimenti "locali" e di "memoria storica".

paolo marcon

educatore professionale