Comunicato Stampa di Raffaele Pilla, capogruppo della lista di opposizione "La Bilancia" al comune di Viano, e socio fondatore del Circolo Einaudi

La corte europea si è espressa sul caso di Viano (1). Pubblico e privato devono concorrere alla pari. Leggendo la stampa di ieri, ho notato con piacere che finalmente le cose stanno cambiando. Mi riferisco alla sentenza della corte europea relativa agli appalti del comune di Viano.
Viano costituisce un precedente, finalmente il primo caso della provincia nel quale si vede messo in discussione, dalla fonte più autorevole, il monopolio AGAC, che da sempre suscita perplessità e dubbi nelle forze di opposizione. Infatti, aggiunge il coordinatore provinciale di Forza Italia dr. Liborio Cataliotti, ci sembra uno dei più evidenti intrecci tra politica e mondo economico che la sinistra apparentemente denuncia in altri casi ma che, dove essa governa, avvengono in maniera palese e anche escludendo a priori ogni forma di concorrenza, come sentenziato dalla corte europea. Valutando ciò che è avvenuto a Viano si può sperare di potere finalmente portare avanti una battaglia contro i privilegi AGAC a livello provinciale, pertanto ci batteremo in tutti i comuni della provincia, per ottenere reali parità di trattamento e quindi vera libera concorrenza.
Con questo conclude Raffaele Pilla, non intendiamo certo colpire AGAC come azienda, ma come sottolineato dalla Bilancia in campagna elettorale, quello che vogliamo combattere sono i privilegi, lottiamo perché ci sia una vera alternativa, una benefica concorrenza che permetta di avere più trasparenza nella gestione del denaro pubblico, servizi più efficienti e a costo minore per i cittadini. Ricordiamo che da questo beneficerebbe anche AGAC, come è accaduto a tutte le aziende che, operando in concorrenza, sono costrette a diventare più efficienti e quindi più sane.

 (1) si tratta di un caso di fornitura di un servizio pubblico, nel caso particolare di riscaldamento, affidato all'AGAC senza la necessaria competizione con altre imprese che avrebbero potuto fornire lo stesso servizio. La corte europea, su istanza della ditta potenzialmente concorrente che si è vista limitata la possibilità di concorrere, ha sancito la irregolarità di questa procedura -

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