Mielofibrosi idiopatica

Autore: Vincenzo Cordiano 
Divisione di Medicina Generale, O.C. Valdagno (VI) 
Ultimo aggiornamento: 13/09/2002 17.28.53

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Sommario
  1. Generalità sulla mielofibrosi idiopatica
  2. I sintomi della mielofibrosi idiopatica
  3. Gli esami di laboratorio nella mielofibrosi idiopatica
  4. Decorso della mielofibrosi idiopatica
  5. Terapia delle mielofibrosi idiopatica
  6. Per saperne di più...

Generalità sulla mielofibrosi idiopatica

La mielofibrosi idiopatica è una malattia rara, dalle cause sconosciute, la cui caratteristica fondamentale è il notevole aumento del tessuto fibroso nel midollo emopoietico che, con il passare del tempo, è sostituito dal tessuto fibroso e non è più in grado di produrre cellule del sangue periferico in quantità normale.  
Nella mielofibrosi idiopatica sono presenti inoltre focolai d’emopoiesi al di fuori del midollo, soprattutto fegato e milza che sono frequentemente aumentati di volume. Questo fenomeno è chiamato emopoiesi extramidollare. 
Questa malattia è conosciuta con numerosi altri nomi; il più frequentemente utilizzato è metaplasia mieloide agnogenica. 
La mielofibrosi idiopatica è considerata una malattia neoplastica delle cellule staminali, che dimostrano un’abnorme capacità di proliferare, come attestato dal frequente riscontro di leucocitosi e/o piastrinosi, assieme all’anemia, che è il dato di laboratorio più costantemente presente. 
La causa dell’aumento del tessuto fibroso nel midollo non è conosciuta; probabilmente è la conseguenza della produzione da parte delle cellule staminali di citochine che stimolano i fibroblasti del midollo a produrre più tessuto fibroso. 
Prima di effettuare la diagnosi di mielofibrosi idiopatica è necessario escludere la presenza d’altre malattie che sono associate con una fibrosi secondaria del midollo: tumori metastatici, malattie infiammatorie croniche, altre malattie del sangue ecc.. 

sintomi della mielofibrosi

In molti casi la mielofibrosi idiopatica è asintomatica, probabilmente perché scoperta in una fase precoce, per esempio dopo aver eseguito un emocromo per altri motivi. 
In altri casi possono essere presenti i sintomi dell’anemia: 

Nei casi in cui è presente una grossa splenomegalia, i pazienti potranno avvertire disturbi addominali, per esempio sensazione di peso al fianco sinistro, sensazione di peso postprandiale, precoce riempimento dello stomaco durante i pasti. 
Raramente sono presenti dolori ossei, o sintomi causati dalla presenza di focolai d’emopoiesi extramidollare in particolari zone del corpo, per esempio polmoni, pleure o sistema nervoso. 

Gli  esami di laboratorio nella mielofibrosi idiopatica

L’esame più importante per porre la diagnosi di mielofibrosi idiopatica è forse lo striscio del sangue periferico, che mette in evidenza caratteristiche deformazioni dei globuli rossi, che assumono un aspetto a goccia (o dacriociti, dal greco) assieme ad altre anomalie meno tipiche, che spiegano la comparsa di anisocitosi e poichilocitosi a carico degli eritrociti (per una spiegazione di questi termini andare alla pagina sull'esame emocromocitometrico). 
Importante è anche l’emocromo che metterà di solito in evidenza un’anemia ed, eventualmente, un aumento dei globuli bianchi e/o delle piastrine: raramente anche questi tipi di cellule possono essere diminuite. 
Per confermare definitivamente il sospetto di mielofibrosi idiopatica è essenziale eseguire poi una biopsia del midollo emopoietico. Spesso il semplice agoaspirato midollare è infruttuoso in questa malattia, poiché a causa della presenza d’abbondante tessuto fibroso, non si riesce ad aspirare alcunché. Per questo motivo, nel sospetto di mielofibrosi conviene eseguire sempre la biopsia, che consente di evidenziare anche l’aumento del tessuto fibroso nel midollo e di escludere altre cause di mielofibrosi.  

Decorso della mielofibrosi idiopatica

La mielofibrosi idiopatica è in genere una malattia dal decorso cronico, durante il quale possono comparire complicanze come infezioni, emorragie o, più spesso, un progressivo peggioramento dell’anemia. In rari casi si può verificare la trasformazione in una leucemia acuta

Terapia della mielofibrosi idiopatica.

Molti pazienti non abbisognano di terapia anche per tempi molto lunghi, in quanto asintomatici. Non esiste una terapia efficace per la mielofibrosi idiopatica, come attestato dalle numerose forme di terapia finora utilizzate. Ognuna di loro ha dimostrato efficacia in genere parziale in un numero limitato di pazienti, e non ha dimostrato di essere in grado di curare definitivamente la malattia. 
Il trapianto di midollo, l’unica forma di terapia potenzialmente efficace, è stato utilizzato in un numero troppo scarso di giovani pazienti per dare un giudizio sulla sua efficacia. 
Fra i farmaci più frequentemente utilizzati ricordiamo: 

La radioterapia può apportare qualche beneficio in pazienti selezionati, per esempio quelli che hanno una notevole splenomegalia e non sono candidati o rifiutano la splenectomia (asportazione chirurgica della milza), oppure in quelli con focolai d’emopoiesi extramidollare in zone particolarmente delicate. 
L’asportazione chirurgica della milza può essere un provvedimento efficace in molti pazienti. 

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