Viaggio in Austria agosto 1999.

Obiettivo del viaggio: scoprire la ciclabile dei Tauri; vedere l’eclissi totale di sole l’11 agosto, divertirsi.

Chilometri percorsi: 470 (su cartina 300)

I 6 partecipanti (da destra) sono: Enrico, Pierdavide, Lorenzo, Janez, Stefano, Emmanuele. Di questi due sono minorenni.

foto di gruppo

Giovedì 5 agosto: Trieste - Tarvisio - Krimml

Partenza da Trieste col treno 7.13. Coincidenza a Udine (1 ora di attesa). Arrivo a Tarvisio h.11.10.

Attraversiamo il confine in bicicletta (per risparmiare sulle spese del biglietto bici) e riprendiamo il treno ad Arnoldstein. Cambio a Villach, Schwarzach e Zell am See, dove saliamo su di un simpaticissimo treno a scartamento ridotto, che in 34 fermate ci porta a Krimml. Qui la pioggia ci da il benvenuto, cadendo ininterrottamente fino a quando non abbiamo finito di montare le tende.

Venerdì 6: Krimml cascate - Piesendorf

cascate di Krimml (in lontananza) le cascate con gli arcobaleni

Dedichiamo la mattina alla visita delle cascate di Krimml, le più alte cascate dell’Europa centrale. Un sito fenomenale.

Nel pomeriggio ridiscendiamo la valle della Salzach "accompagnati" dal gruppo della signora in blu, passando a Neukirchen e il suo affollato laghetto balneabile, Bramberg, Mittersill (caotico crocevia). Poco dopo Niedersill un violento temporale minaccia la nostra incolumità e chiediamo riparo ad un circolo di addestramento cani da difesa.

Ci accampiamo nei pressi di Piesendorf. Non c’è campeggio ma è giunta la notte e... la stanchezza.

il risveglio al mattino...


Sabato 7: Piesendorf - Zell am See - Lofer

La centrale di trasformazione della corrente elettrica che scende dai monti è al tempo stesso incredibile ed interessante. Di meno lo è il castello di Kaprun che non ci invita ad una visita.

Zell am See - foto di Stefano

Zell am See è una sosta necessaria per usufruire dei gabinetti della stazione, e per un piacevole bagno ristoratore nelle calde acque del lago.

Maria Alm Una sosta si impone a Maria Alm per ripararci dalla pioggia. Possiamo così visitare la sua chiesa la cui guglia è la più alta del Pinzgau.

Il mega supermercato di Saalfelden capita a proposito. Dobbiamo far provviste di vivere per i prossimi due giorni, dato che l’indomani è domenica. Sorgono alcuni piccoli problemi al momento di distribuire tutto il carico del carrello stracolmo sulle nostre biciclette…

Ma ora ci attende una splendida ciclabile nei boschi. Le lumache sul percorso fanno parte del paesaggio. Un commento a caldo?
Lorenzo: "Ho dovuto fare lo slalom per evitarle".
Emmanuele: "Io che arrivavo da dietro ho dovuto fare lo slalom per schiacciare tutte quelle che voi avevate dimenticato."

l'immenso prato del campeggio di Lofer Ma anche altri animali attirano la nostra attenzione: cervi in cattività, cavalli in escursione e un gattino a cui non piacciono le nostre barre di cereali.
Il campeggio di St.Martin b.Lofer è splendido. Abbiamo un immenso prato a nostra disposizione per gli esercizi mattutini, ma al nostro arrivo l'unico interesse è dettato da alcune urgenze fisiologiche… evviva i gabinetti!

Domenica 8: Lofer le gole - Bad Reichenhall

una gola

Torniamo indietro di una decina di chilometri per alcune visite: la splendida Seisenbergklamm (una profonda gola); la grotta Lamprechsthole; e la Vorderkaserklamm (gola dai 400 e più scalini).

Pranziamo all’entrata di una Lofer che festeggia la domenica con musica tradizionale e costumi d’epoca (non chiedetemi quale).

L’arrivo in Germania è traumatizzante: salita al 17,8% su viottolo sdrucciolevole. La continuazione è ancora peggio: nessuna indicazione su dove andare. Anche Unter-jettenberg festeggia con un concerto bandistico… senza pubblico!

Dopo una caduta sulla scivolosa ghiaia della ciclabile lungo la Saalach, per fortuna senza gravi conseguenze, raggiungiamo Bad Reichenhall, dove una "splendidamente appariscente" ragazza bionda ci accoglie in un simpatico campeggio.

Manca solo un filo per stendere il bucato, ma Pierdavide sfrutta quello di alcuni cinesi di Milano.

Lunedì 9: Bad Reichenhall - Salzburg

Visitiamo Piding anche se non c’è nulla da vedere, ma quel che ci interessa è il cibo!

Salisburgo: il castello - foto di Pierdavide

Nel primo pomeriggio siamo a Salisburgo. Attraversando splendidi parchi con laghi e prati verdi raggiungiamo il nostro campeggio… in Italia? E’ impressionante: il 90% degli ospiti è italiano.
Anche per questo riteniamo che sia il più brutto campeggio che frequenteremo in Austria. E dato che siamo masochisti ci fermeremo qui due notti!

il castello di Hellbrunn - foto di Pierdavide

In serata visitiamo il parco del castello di Hellbrunn prima di essere cacciati da un minaccioso temporale che si abbatterà sulle nostre tende. Risultato: una delle nostre tre tende è completamente allagata e Janez ne approfitta per una crociera di piacere sul suo materassino gonfiabile.
Scopriamo così che dormire (dormire?) in tre nelle piccole tende ad igloo è… da evitarsi in futuro!

Martedì 10: Salzburg con pioggerellina tipica

Il nostro programma dedica l’intera giornata alla visita di Salisburgo, ma una costante e continua pioggerellina tradizionale ci invita a rifugiarci davanti al negozio dei Cioccolatini di Mozart e di Doppler. Una libidine per il palato, un salasso per il portafoglio.

Salisburgo di notte Da due giorni abbiamo in menù un pacco di cevapcici che la pioggia ci impedisce di cuocere.
Che siano loro ad attirare il cattivo tempo? Decidiamo così di cucinarli al riparo nella tenda allagata. E difatti due ore dopo esce il sole in uno splendido cielo blu.

- Adesso Janez e Stefano vanno a lavare i piatti.
"Ma perché tocca a noi?" - "Lo abbiamo fatto ieri a pranzo dalla signorina!"

In serata ci attende una cena in un parco (senza anitra perché era stopposa) e una piacevole visita notturna di Salisburgo. Il castello, poi, è molto più suggestivo se per visitarlo rischiamo di rimanere chiusi dentro. Completa il quadro una spettacolare caduta dalla bici in mezzo alla Resitentz Platz. E' proprio vero che a Salisburgo lo spettacolo è garantito tutti i giorni! Torniamo al campeggio per nasconderci.

Mercoledì 11:
Salzburg - eclisse - Obendorf - Hallein
l'eclissi di sole - foto di Enrico

Cielo coperto. Ed è il giorno dell’eclissi! Dobbiamo lottare contro la depressione suicida.

Ma incredibilmente scorgiamo una zona di cielo blu poco a nord di Salisburgo.

In bicicletta raggiungiamo quella zona, anche se c’è chi brontola: "Perché andiamo di qua se poi dobbiamo tornare indietro? Ci stanchiamo per nulla!"

E ne valeva la pena. L’eclissi è splendida e ce la ricorderemo per il resto della nostra vita.

Raggiungiamo ancora Oberndorf, paese natale del famoso canto di Natale Stille Nacth. Un po’ più laboriosa è la ricerca dell’omonima cappella, dato che la scritta Stille Nacth compare un po’ su tutte le chiese!

Splendida è anche la via del ritorno: ciclabile bianca sulle rive della Salzach. Purtroppo una nuova pioggerellina insistente rende più arduo il nostro avanzare, e zozza la nostra pedalata.

Superata Salisburgo ci avventuriamo alla ricerca di un’inesistente campeggio. Siamo così costretti a raggiungere Hallein dove veniamo accolti da un diffidente gestore di campeggio. Dov’è la signorina…?

Giovedì 12: Hallein miniere di sale - Golling

la funivia per le miniere di sale

Enrico e Lorenzo partono per Salzburg alla ricerca di un atlante storico adocchiato nella vetrina di una libreria. Noi 4 andiamo a visitare le miniere di sale. Ci ritroveremo alla stazione di Hallein alle 16.

Prima di partire Pierdavide decide di fare un bucato (che ovviamente non si asciugherà mai) e io tento di riparare il filo rotto del cambio anteriore, scoprendo che non si è rotto, ma è la guaina che è "esplosa".

gli scivoli nella miniera di sale Con calma alle 13.22 (ora dei biglietti) saliamo con la funivia verso le famose miniere.
Lassù scopriamo che ci attende una coda di 1h30 e il pranzo si limita ad un gelato.
Finalmente non appena riusciamo ad entrare veniamo vestiti come quattro fantasmi celtici, imbarcati sul trenino, e terrorizzati dalla simpatica guida che ci preannuncia 20 km di marcia, 8 ore di visita e due scivoli supersonici con possenti chiodi posizionati alla fine al posto dei freni. Per fortuna nulla di tutto ciò si avvera. Però gli scivoli esistono davvero e sono uno spasso.

Hallein è una cittadina di origine celtica. La ricostruzione dell’antico villaggio impone ancora qualche minuto di sosta, prima di ridiscendere velocemente per… giungere con 1h30 di ritardo all’appuntamento con Enrico e Lorenzo.

la ricostruzione del villaggio celtico

Pranziamo. Pranziamo??!?!?!

A Golling ci scegliamo un piacevole campeggio dove possiamo usufruire di una stanza asciutta dove poter mangiare. Unico problema un vecchio frigorifero.
- Il frigo, com’è dentro?
- Noooo, non aprire!!!!
- Mamma mia che tanfo!
- Troppo tardi!

 

Venerdì 13: Golling - Werfen - St.Johann

casa Il temuto Pass Lueg (552 m) si rivela una delusione. E' una salita breve. Ci aspettavamo qualcosa di molto più impegnativo.

La statale che segue... lascia un po’ a desiderare. Dopo tante piste ciclabili e stradine tranquille non siamo più abituati al traffico sostenuto e veloce.

A Werfen, per la gioia di Pierdavide, evitiamo di visitare il Castello e, purtroppo, anche le Grotte di ghiaccio (la visita durerebbe 7 ore).

All’uscita del paese la statale offre una tranquilla variante, ma in salita. La decisione è ardua dato che la maggioranza "stolta" sceglierebbe la pericolosa strada statale. Ma le forti motivazioni di due responsabili (e intelligenti) individui vincono la battaglia.

E’ splendida la salita con i piccoli mulini ad acqua in cascata. Ma non ci possiamo fermare ad ammirarli per correre dietro a chi si è offeso per questo nostro abuso di potere.

Bischofshofen, famosa stazione sciistica, viene raggiunta da una veloce discesa emozionante.

Ma la nostra meta è il campeggio di St.Johann e la sua indimenticabile vista sulla frequentatissima ferrovia.

Festeggiamo la nostra ultima cena con una doppia razione di puré liofilizzata, fagioli, dolci e birra Ruttocontinuo.

Sabato 14: St.Johann - Liektesteinklamm - Schwarzach - Tarvisio

la cascata al fondo della Liektesteinklamm Scopriamo un nuovo ed entusiasmante gioco da campeggio: il lancio dei picchetti. Persino meglio del lancio dei coltelli!

Abbandoniamo St.Johann dopo averne visitato la cattedrale.

Ci rimane ancora un’ultima interessante gola, molto famosa, ma alquanto deludente. La Liektesteinklamm.

A Schwarzach saliamo sul treno che conclude la nostra vacanza.

Ancora cambio a Villach, ancora passaggio della frontiera in bicicletta e per finire raggiungiamo Tarvisio.

 

Il questionario di verifica
La stessa vacanza raccontata da Enrico

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