Chopin



Fryderyk Franciszek Chopin, uno dei maggiori compositori del suo secolo, nacque a Zelazowa Wola, villaggio distante cinquanta chilometri da Varsavia, nel 1810. Il suo nome è inscindibilmente legato al pianoforte; inarrivabile maestro nel legato, nel tocco, nella sfumatura dinamica, egli riuscì a creare un suono pianistico totalmente nuovo, intimo, vellutato, squisitamente romantico. Già da bambino mostrò una notevole disposizione musicale per la quale a soli sette anni si rese necessario affidarlo ad un insegnante professionista, Adalbert Zywny, che ne diresse la innate doti artistiche. Le prime opere tra cui una Polacca in la minore, dedicata al suo maestro, furono scritte quando era in grado appena di fissare sul pentagramma le idee musicali. Dodicenne, per volere di Zywny, convinto di non avere più nulla da trasmettere, fu affidato all'insegnamento di un eminente musicista: Jòzef Elsner, che ben presto comprese quale fosse il destino di Chopin ed ebbe a parlare espressamente di 'genio musicale'. Perciò Schumann, musicista ed insieme critico musicale di grandissimo talento, aveva immediatamente intuito di quale levatura fosse il giovane compositore. Portati a termine gli studi, nel 1828 Chopin suonò a Venezia con successo e l'anno dopo partì per una nuova tournée che lo avrebbe allontanato per sempre dalla sua amata patria. Successivamente suonò a Venezia, a Salisburgo, a Monaco e a Stoccarda dove ebbe la sconvolgente notizia della tragica fine della rivoluzione polacca. Nel 1832 Chopin si stabiliva definitivamente a Parigi, città dove il suo genio doveva manifestarsi integralmente. In breve tempo il fascino discreto del poco più che ventenne pianista e compositore, dai modi eleganti e con l'aureola dell'esule e dell'artista, lo rese il prediletto dell'alta società parigina. Inoltre il suo incomparabile pianismo si mostrava assai più adatto ai salotti privati che alle grandi sale e, mentre la presenza di uomini come Liszt, Rossini, Cherubini, Berlioz, Meyerbeer o di grandi virtuosi gli era di acuto stimolo intellettuale, le grandi masse lo paralizzavano. La natura del suo pianismo e il suo inedito colore perlaceo interessarono profondamente Delacroix, che gli fu amicissimo, e attraverso il pittore certo anche Baudelaire conobbe quelle composizioni, di cui ebbe a parlare come di "musica leggera e appassionata che somiglia a un brillante uccello volteggiante sugli orrori dell'abisso". In quegli anni intanto si andava manifestando nel giovane musicista una grave forma di tubercolosi, forse latente si dall'infanzia e del resto diffusa nella sua famiglia. Nel 1837 conobbe l'inquieta ed inquietante scrittrice George Sand, con la quale iniziò una tormentata relazione durata circa dieci anni. La scrittrice che aveva sentito parlare molto di Chopin, lo volle conoscere e ciò avvenne attraverso amici comuni, ossia Liszt e la contessa d'Agoult. Il musicista, bello, malato, celebrato dal bel mondo salottiero della capitale, attirò inevitabilmente l'eccentrica dama. Alla freddezza iniziale del pianista subentrò l'imprevedibile feeling tra i due caratteri opposti ma evidentemente in grado di compensarsi. Nel 1838 George Sand e Chopin andarono a svernare nell'isola di Maiorca: le disagiate condizioni del viaggio e l'agitato soggiorno soggiorno sull'isola se furono entusiasmanti per la scrittrice, risultarono spaventosi per il musicista, anche per il clima umido che peggiorò notevolmente la sua salute. Nel 1847 ebbe fine il suo legame con Sand e l'anno dopo Chopin si recò in Inghilterra, dove conobbe Dickens e Thackeray; a Londra tenne il suo ultimo concerto a favore dei profughi polacchi e nel gennaio successivo tornò a Parigi in pessime condizioni fisiche ed in serie difficoltà economiche. Assistito dalla sorella Luisa, vi morì nel mese di ottobre del 1894. Ebbe grandiose onoranze funebri e fu sepolto a Parigi accanto a Bellini e a Cherubini; il suo cuore fu portato a Varsavia, nella chiesa di Santa Croce.


Le opere