INDICAZIONI ALLA CHIRURGIA LAPAROSCOPICA NELLE NEOPLASIE COLORETTALI

D.Piazza

Divisione Chirurgia Ospedale V. Emanuele Catania


La chirurgia laparoscopica, divenuta il "gold standard" di talune procedure chirurgiche quali la colecistectomia o l'ernioplastica iatale, si confronta con la chirurgia a cielo aperto anche in ambiti complessi come la chirurgia colo-rettale.

La resezione del colon per via laparoscopica rappresenta una delle più spettacolari tecniche di chirurgia laparoscopica eseguita con frequenza sempre maggiore dai chirurghi generali. La maggior parte di queste resezioni sono in realtà video-assistita in quanto una parte dell'intervento è eseguita per via extracorporea, in genere l'anastomosi, ed in molti casi l'asportazione del pezzo operatorio necessita una mini-laparotomia.

Questo è uno dei fattori che limita il margine di vantaggio rispetto alla chirurgia tradizionale. Oltre alla mini-laparotomia è necessario eseguire una anastomosi intestinale che rallenta la velocità di dimissione del paziente. Inoltre nella maggior parte dei casi trattandosi di resezioni per tumori è necessario eseguire una tecnica laparoscopica meticolosa che rispetti le esigenze oncologiche dell'intervento.

Per poter rispettare questi principi è necessario che il chirurgo possieda training in chirurgia laparoscopica avanzata e che sia aiutato da un altro chirurgo con esperienza laparoscopica. Inoltre l'attrezzatura deve essere completa, di ottima qualità ed in perfetta efficienza. E' necessario una curva di apprendimento per i primi 50 casi durante i quali è necessario eseguire le procedure più semplici, emicolectomia destra e resezione del sigma, evitando procedure più complesse o pazienti che abbiano controindicazioni relative, quali tumori di volume grosso e pazienti obesi.

TECNICA CHIRURGICA

Dopo preparazione meccanica e con antibiotico dell'intestino il paziente viene posizionato in litotomia.

Vengono inseriti tre-quattro trocars creando un diamante con centro l'ombelico. Una tecnica oncologicamente corretta prevede la legatura preventiva dei vasi che irrorano il segmento intestinale da resecare. Per tale e con la identificazione dell'uretere corrispondente. Dopo tale manovra il ............... viene diviso utilizzando o suturatrici meccaniche vascolari o clips metalliche. A questo punto si identificano i limiti della resezione intestinale e avviene la chiusura prossimale e distale del colon. Solo a questo punto si mobilizza la riflessione peritoneale del colon e il pezzo viene asportato usando una meticolosa protezione della parete addominale per evitare l'impianto di cellule neoplastiche durante l'estrazione del pezzo.

La continuità intestinale viene ripristinata con una anastomosi che può essere intracorporea o extracorporea e il difetto del mesentere viene richiuso.