LA STORIA DEI BLINK182
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I Blink-182 nascono nell'autunno del 1991, quando il 18enne Mark Hoppus (basso, voce) incontra Tom Delonge (chitarra, voce), all'epoca 14enne e invasato di Cure. Al duo, che all'inizio si fa chiamare semplicemente Blink, si aggiunge il batterista Scott Raynor. Dapprima la band si limita a concerti a San Diego e dintorni, dove stringe amicizia coi Vandals, che permettono loro di pubblicare la "debut-cassette" Buddha. E' grazie a "Cheshire Cat" tuttavia che i Blink allargano il raggio d'azione, ottenendo per altro ampi consensi in Australia. E, passata alla MCA, la band new-punk ottiene nel '97 con "Dude Ranch" il disco di platino in Australia ed il disco d'oro in Canada e negli USA. Nel '98 Scott Raynor lascia "amichevolmente" la band e viene sostituito da Travis Barker, batterista dei Vandals. Ma è "Enema of the State", che i Blink 182 presenteranno a Milano, a farli conoscere al pubblico europeo, irrimediabilmente sedotto dal gusto dell'orrido della band.

 

CAMMINANDO CAMMINANDO...
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Dopo il vertiginoso singolo Lemmings (Grilled Cheese, 1996), e l'EP Wasting Time (Grilled Cheese, 1996), che annovera Wasting Time, Enthused e Wrecked Him, i Blink 182 hanno ottenuto maggiore notorieta` con Dude Ranch (Cargo, 1997).
L'intelligenza del gruppo e` Tom Delonge, autore di preziose melodie e cantore delle sventure dell'adolescente medio californiano. I ritornelli e le filastrocche di questo disco (in particolare Pathetic, Voyeur e Dick Lips) si sollevano ben al di sopra della media dell'hardcore (e della sua stessa produzione precedente). Travolto dalla sua stessa dialettica, Delonge abbandona qualunque parvenza di melodismo per la carica vorticosa di Enthused. Non tutto il disco corre a quella folle velocita`. Ogni tanto Delonge si abbandona a meditazioni adulte, resuscitando le armonie vocali e l'epica nausea degli X in Waggy e inculcando A New Hope con una lunga digressione esistenziale.
Se non fosse per qualche brano di troppo, stipato frettolosamente nella sequenza per raggiungere il quorum di minuti necessario a stampare un CD, sarebbe stato uno dei migliori dischi punk dell'anno.

 

ENEMA OF THE STATE
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Lungi dall'essere scontato e cupo, il punk-rock dei Blink182 confeziona storie di vita e l'energia dei teen ager in orecchiabili ritornelli, che tirano avanti senza cambiarne mai le strutture. Enema Of The State (MCA, 1999), ha lo stesso gusto del precedente, ma e` prodotto in modo piu` chiassoso e affilato. Le potenzialita` commerciali del ritornello di Dumpweed (per non parlare ugualmente di What's My Age Again), che non lascia trattenere il ritmo, raggiunono altre vette nel galoppante cantato di Don't Leave Me e nel convulso Wendy Clear. La musica echeggia ancora principalmente le invettive del canto di Mark Hoppus, epica anche se autoindulgente comeGoing Awai To College dimostra ampliamente. La sua minacciosa attitudine a perdere il controllo nella malinconica e dimessa ballata di Adam's Song che si innalza in un coro enfatico. Qualche volta troppo lenti e troppo intelligenti per il loro interesse, l'album si riscatta con l'assurda quadriglia e l'incontenibile bubblegum di All The Small Things. I Blink182 non erano nati per pensare, erano nati per fare rock.