Il cinema era presente nel pensiero futurista sulle
arti ancora prima che del nuovo mezzo di comunicazione i futuristi ne
facessero una reale esperienza. Al cinema, in quanto film, i futuristi
arrivarono nel 1916 ricchi di una serie di riflessioni prodotte
nell'arco di alcuni anni e coltivate sotto l'ombra del teatro, della
pittura e della poesia. I
futuristi proponevano una forzatura strutturale nelle varie arti e il
cinema era servito loro per intuire un nuovo modo di narrare:
sintetico, veloce, simultaneo ed efficiente, che potesse andare oltre
i limiti delle arti 'passatiste', cronologiche, impastate di
psicologia e di melodrammi passionali. I
futuristi s'interessano di cinema proprio perché sveglia il teatro
dal suo sonno ottocentesco lo rende uno spettacolo dove recitazione,
cinema, poesia, danza, acrobazie ecc. potessero convivere in un unico
contenitore spettacolare. Marinetti
nel 1916 chiede ad Arnaldo Ginna di pensare ad un film futurista e nel
giro di pochi mesi è pronta la sceneggiatura. Al film Vita
Futurista (1916) partecipa gran parte del gruppo futurista
fiorentino Fra gli attori incontriamo il pittore Balla, Settimelli,
Marinetti, Chiti, Corra, Ungari, Josia ecc. Il
testo ripercorre tutta la storia del pensiero futurista dedicato al
cinematografo citanto i documenti originali e riportando le opinioni
critiche dei massimi studiosi del movimento d'avanguardia italiano.
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